Si è aperta questa mattina alle 9.30, presso la Commissione Ambiente del Senato, la serie di audizioni dedicate al disegno di legge collegato sulla valorizzazione della risorsa mare. Un provvedimento che punta a rafforzare la governance dell’economia blu, sostenere ricerca e innovazione e promuovere una gestione più sostenibile degli ecosistemi marini. Nel percorso di ascolto, l’ufficio di presidenza ha coinvolto una platea ampia e rappresentativa delle realtà che operano sul mare e per il mare.
Senato, al via le audizioni sul ddl per la valorizzazione della risorsa mare
Tra i primi soggetti chiamati a intervenire figurano l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale e il Cluster BIG, il cluster tecnologico nazionale dell’economia del mare, realtà chiave per fornire al legislatore un quadro aggiornato sulle principali traiettorie di sviluppo del settore, dai progetti di ricerca alle tecnologie emergenti.
Il contributo del mondo scientifico e della ricerca
Accanto agli istituti di settore, sono stati convocati Ispra e Cnr, anche in ragione del loro ruolo nella tutela dell’ambiente marino e nella valutazione degli impatti legati alle attività economiche nelle aree costiere. Le loro analisi sono considerate fondamentali per definire strumenti normativi che sappiano coniugare crescita e salvaguardia degli ecosistemi.
Il ddl prevede infatti interventi in materia di monitoraggio, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, obiettivi per i quali il contributo tecnico-scientifico delle istituzioni di ricerca rappresenta un tassello essenziale.
La voce delle imprese dell’economia del mare
Nel corso della giornata sono state ascoltate anche Confindustria, Rina e Assonave, portatrici degli interessi dell’industria navalmeccanica e dei servizi collegati. Temi come competitività, innovazione tecnologica, transizione energetica delle flotte e certificazione delle attività marine hanno occupato una parte rilevante dell’audizione.
A queste si sono aggiunte le osservazioni di Uniem, l’Unione delle imprese elettriche minori, chiamata a illustrare le prospettive di sviluppo della produzione energetica nelle isole minori e nelle aree costiere, uno dei capitoli del provvedimento in esame.
L’ampio fronte del settore subacqueo
Una parte significativa delle audizioni è stata dedicata alle organizzazioni che rappresentano il mondo delle attività subacquee, culturali, sportive e professionali. Sono stati convocati Cias, Adisub, Assosub, Fias e Fipsas, insieme ad Hsa Italia, associazione di riferimento per la pratica subacquea e natatoria rivolta alle persone con disabilità.
Alla discussione hanno preso parte anche l’Associazione italiana liberi subacquei, Aioss, Asso – impegnata nei settori dell’archeologia, della speleologia e dell’organizzazione di attività subacquee – e Anis, l’associazione degli istruttori subacquei. Le osservazioni hanno riguardato sicurezza, formazione, tutela delle attività sportive e professionali e valorizzazione del patrimonio sommerso.
Un confronto ampio verso un testo condiviso
La pluralità dei soggetti convocati riflette l’ambizione del ddl: costruire un quadro normativo organico che guardi alla risorsa mare come a un asset strategico nazionale. Le informazioni e le proposte raccolte oggi contribuiranno alla definizione di un testo più completo e aderente alle esigenze di ricerca, tutela ambientale e sviluppo economico delle comunità costiere.
Le audizioni proseguiranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di arrivare a una versione consolidata del provvedimento prima dell’avvio della discussione in Aula.