Un colpo di scena nel mercato dei semiconduttori: la scommessa di Son su Intel alimenta ambizioni Usa-AI.
(Foto: Son Masayoshi, fondatore e AD di Softbank).
Il cuore dell’operazione: SoftBank entra in Intel
Il SoftBank ha formalizzato un accordo per investire 2 miliardi di dollari in azioni Intel al prezzo di 23 dollari per titolo, leggermente sotto il prezzo di chiusura precedente (23,66 USD).
Questo conferisce alla società giapponese quasi il 2% del capitale, piazzandola tra i primi dieci azionisti di Intel, sesto per grandezza.
SoftBank, pur entrando nel capitale con una fiducia marcata, non otterrà seggi nel consiglio di amministrazione né si è impegnata ad acquistare chip Intel.
Reazioni di mercato: un’iniezione di fiducia
L’annuncio è stato un vero salvagente per Intel, la cui azione è schizzata del 5–5,6% nelle contrattazioni after-hours, invertendo un crollo mattutino innescato da indiscrezioni su potenziali mosse del governo USA.
Contemporaneamente, le azioni di SoftBank hanno accusato una perdita tra 1,8% e oltre 5%.
Duello pubblico-privato: un governo in campo?
Nel frattempo, si è ipotizzato che l’amministrazione Trump stesse valutando di acquisire fino al 10% di Intel, potenzialmente convertendo fondi già stanziati a valere sul CHIPS and Science Act.
Tuttavia, l’investimento SoftBank non è collegato a queste dinamiche politiche, anche se l’interesse istituzionale resta sullo sfondo.
Le parole dei protagonisti
Masayoshi Son (SoftBank): “I semiconduttori sono il fondamento di ogni settore. Intel ha guidato l’innovazione per più di mezzo secolo... questa operazione riflette la nostra convinzione che gli Stati Uniti rafforzeranno la produzione avanzata di chip, e Intel resterà centrale.”
Lip-Bu Tan (CEO Intel): “Siamo lieti di approfondire la collaborazione con SoftBank, un’azienda che guida molte tecnologie emergenti... apprezzo la fiducia che Son ripone in Intel.”
Un’iniezione strategica in un momento delicato
Intel, reduce da una perdita netta record di 18,8 miliardi di dollari nel 2024, affronta ancora molte sfide: la concorrenza agguerrita di AMD, ritardi nella sua attività di foundry stile TSMC e un mercato dell’IA su cui ha faticato a imporsi.
L’arrivo del capitale SoftBank rappresenta un segnale forte di fiducia in un momento cruciale della sua ristrutturazione.
Un quadro strategico più ampio
Il passo di SoftBank rientra in una strategia già ampiamente orientata all’IA. Tra gli impegni più corposi figura il progetto Stargate, un investimento da 500 miliardi di dollari tra SoftBank, OpenAI e altri partner per la realizzazione di infrastrutture AI negli USA.
In sintesi: cos’ha acceso realmente questo accordo
Valore dell’investimento: 2 miliardi di USD, pari a circa il 2% del capitale.
Effetto sul titolo Intel: +5–6% nelle contrattazioni after-hours.
Effetto sul titolo SoftBank: flessione compresa tra 1,8% e oltre 5%.
Cornice politica: ipotesi di interesse pubblico fino al 10% non confermata e non collegata all’operazione SoftBank.
Strategia industriale: chiaro allineamento con l’ecosistema AI e le infrastrutture USA.
Operazione importanti
Un’operazione che non passa inosservata: SoftBank non sta solo puntando su un gigante in difficoltà, ma lancia un chiaro segnale di fiducia nella rinascita tecnica e industriale di Intel. In un mondo in cui l’IA è il motore dell’innovazione, questa iniezione di fiducia ha il sapore del grande rilancio — senza manette burocratiche, ma con ambizione globale.