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La spia smascherata dal gatto

- di: Giulia Caiola
 
La spia smascherata dal gatto

Nel raffinato teatro dello spionaggio internazionale, dove tutto è calcolato, controllato e archiviato in dossier segreti, la caduta di una spia russa è avvenuta per una ragione imbarazzante: un gatto troppo registrato. Altro che intercettazioni, droni o microfoni nascosti. A tradire un’agente del GRU è stato un innocente felino con microchip e una passione per comparire sempre nello stesso modo.

La spia smascherata dal gatto

Per oltre dieci anni Maria Adela Kuhfeldt Rivera ha vissuto tra Malta e Napoli come una rispettabile gioielliera peruviana. Relazioni giuste, ambienti esclusivi, amicizie con persone vicine al comando Nato di Napoli. Tutto perfetto. Peccato che Maria Adela fosse in realtà Olga Kolobova, agente dell’intelligence militare russa. La sua copertura era solida, i documenti credibili, la vita sociale costruita con metodo. Nessuno sospettava nulla. Finché non è sparita.

A quel punto gli investigatori guidati dal giornalista Christo Grozev avevano già capito che qualcosa non tornava: il passaporto apparteneva a una serie usata dal GRU, alcune date non coincidevano, i movimenti erano sospetti. Mancava però la prova definitiva che collegasse la donna “italiana” a quella rientrata in Russia. E qui entra in scena il vero protagonista della storia: il gatto.

Olga era inseparabile dalla sua gatta, Luisa, fotografata più volte e portata con sé nei vari spostamenti. Gli investigatori hanno seguito la pista più banale e più geniale insieme: il microchip veterinario. Quel codice, registrato inizialmente in Italia, è riapparso in un database russo. Stesso animale, stesso chip, stesso proprietario. A quel punto l’identità si è ricomposta come un puzzle: Maria Adela e Olga Kolobova erano la stessa persona.

Così, dopo anni di copertura impeccabile, a far crollare tutto non è stato un informatore, ma la burocrazia felina. Un errore fatale per una spia addestrata a ingannare governi e alleanze militari, ma non preparata a combattere contro un gatto coerente e un sistema di registrazione veterinaria efficiente.

Morale grottesca della vicenda: puoi eludere servizi segreti, controlli e sospetti, ma se ami il tuo gatto più della copertura, prima o poi sarà lui a decidere quando è finita. E lo farà senza nemmeno saperlo.

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