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"Nelle stanze dell'arte. Dipinti svelati di antichi maestri: Galleria BPER presenta un approfondimento della pittura emiliana

- di: Barbara Bizzarri
 
'Nelle stanze dell'arte. Dipinti svelati di antichi maestri: Galleria BPER presenta un approfondimento della pittura emiliana

Il percorso de La Galleria BPER Banca, realtà culturale corporate che valorizza, tutela e rende fruibile il patrimonio artistico e archivistico di BPER Banca, iniziato nel 2017 con “Uno scrigno per l’arte”, che offriva ai visitatori la possibilità scoprire di capolavori inediti del nucleo modenese un tempo posti a decoro degli uffici della sede centrale, prosegue idealmente con un nuovo progetto: l’esposizione “Nelle stanze dell’arte. Dipinti svelati di antichi maestri”, curata da Lucia Peruzzi, in programma dal 17 marzo al 2 luglio 2023 presso la pinacoteca di via Scudari 9 a Modena, e dedicato alla pittura emiliana dal XIV al XVIII secolo.

"Nelle stanze dell'arte. Dipinti svelati di antichi maestri: Galleria BPER presenta un approfondimento della pittura emiliana

«Ripensare a quello che abbiamo realizzato in questi anni – racconta Sabrina Bianchi, Responsabile del Patrimonio Culturale BPER Banca – ci permette di confermare con convinzione che la valorizzazione del patrimonio artistico e archivistico di BPER Banca è ciò che rende possibile la diffusione della sensibilizzazione verso l’arte, un impegno che La Galleria BPER Banca si è assunta e che sta portando avanti affermandosi, oggi, come collezione d’impresa conosciuta, riconosciuta e apprezzata da oltre 30 mila visitatori.  Evoluzione, sviluppo e trasformazione sono le parole chiave che caratterizzano il percorso de La Galleria BPER Banca, la cui direzione è sicuramente tracciata verso un futuro che ci vedrà protagonisti, già nel 2023, in diverse piazze del Paese».

Tra le opere principali in esposizione, si segnalano “La continenza di Scipione” di Francesco Vellani (Modena, 1688 - 1768), un dipinto certamente destinato ad un’importante quadreria nobiliare, che si caratterizza per levità di tocco pittorico, la vena narrativa estenuata ed elegante e i colori freddi e nello stesso tempo smaglianti di tipico gusto barocchetto; la “Sacra Famiglia nella bottega del falegname” di Giuseppe Maria Crespi (Bologna, 1665 – 1747), capolavoro del maestro bolognese, capace di cogliere la realtà negli spunti più aneddotici e umani e di misurarsi con la tradizione locale, restituendola in un linguaggio del tutto personale, impregnato di accenti di verità talora così potenti da preludere a Goya; la “Morte di Priamo” di Giovan Gioseffo Dal Sole (Bologna, 1654 - 1719) che rende l’episodio virgiliano della Morte di Priamo con una concitazione drammatica e con una sapiente attenzione a sottolinearne in termini melodrammatici l’apice patetico costituito dal volto piangente della donna al centro della composizione. Precedenti sono la rara “Madonna dell’umiltà” del pittore bolognese Lippo di Dalmasio (Bologna, documentato dal 1377 al 1410), testimone di quell’adesione al clima tardogotico che, a cavallo tra il XIV e il XV secolo, si era diffusa anche a Bologna, e il “San Girolamo” di Annibale Carracci (Bologna, 1560 - Roma, 1609), in cui la devozione profondamente sincera e intima del penitente si riverbera in una natura dolcemente autunnale sotto il trascorrere della luce della sera.

Il percorso espositivo comprende, inoltre, dipinti di Francesco Zaganelli, Innocenzo Francucci detto Innocenzo da Imola, Bartolomeo Ramenghi detto il Bagnacavallo, Orazio Samacchini, Alessandro Mazzola, Ludovico Carracci, Carlo Bononi, Giacomo Cavedoni, Alessandro Tiarini, Marcantonio Franceschini, Giuseppe Marchesi detto il Sansone e Giacomo Zoboli.

«Seguendo il suggestivo fil rouge dell’arte emiliana – commenta la curatrice, Lucia Peruzzi – il percorso si apre con una piccola sezione dedicata a opere di carattere devozionale. Queste immagini, quasi tutte poetiche variazioni sul tema della figura della Vergine, a volte delicate e dolci, a volte intense e protettive, si susseguono nel breve spazio della parete come preghiere che scandiscono il tempo in un Libro d’Ore».

Meritano una menzione a parte due preziose tele che, benché fuori dal contesto artistico emiliano, arricchiscono, con altre opere, la raccolta in tempi recenti in seguito alla dispersione di una grande collezione privata emiliana. Si tratta di una rara opera a soggetto religioso, “Cristo e l’adultera”, del romano Ottavio Leoni (Roma, 1578 - 1630), “ritrattista della Roma caravaggesca”, come lo definisce Roberto Longhi, e della tela raffigurante “La continenza di Scipione” del napoletano Francesco Solimena (Canale di Serino, 1657 - Barra di Napoli, 1747), che, cimentandosi sempre più spesso sui grandi temi della pittura di storia, diventerà un protagonista di spicco nel panorama della più alta cultura tardo-barocca italiana tra il XVII e il XVIII secolo.

La mostra è visitabile da venerdì a domenica con orario 10.00-18.00, con ingresso libero e gratuito. Per visite guidate per gruppi e scolaresche è necessario prendere contatto con La Galleria. Il Catalogo disponibile gratuitamente presso la sede della mostra. Per informazioni si può contattare il numero +39 059 2021598, scrivere una e-mail a:lagalleria@bper.it, oppure consultare le pagine del sito www.lagalleriabper.it.

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