Stellantis, Imparato: “Il Piano Italia va avanti, impegni mantenuti”

«Il Piano Italia lo stiamo eseguendo in modo molto dettagliato. Gli impegni saranno mantenuti, assolutamente rispettati». Lo ha dichiarato Jean Philippe Imparato, Ceo di Maserati, a margine della presentazione di “Stellantis Philanthropy”, il programma di supporto alle comunità in cui il gruppo opera, che partirà proprio dall’Italia per poi estendersi a livello globale.

Stellantis, Imparato: “Il Piano Italia va avanti, impegni mantenuti”

Imparato ha confermato che il piano industriale per l’Italia procede secondo i tempi previsti. «Avevamo detto che avremmo portato 500 ibrida a Mirafiori e il cambio eDCT, e si procede. I volumi di mercato cambiano, ma il piano è scritto e firmato», ha spiegato.

Il ceo di Maserati ha inoltre sottolineato la collaborazione costante con la dirigenza del gruppo: «Parliamo continuamente con Antonio Filosa, ceo di Stellantis, e con Emanuele Cappellano, nuovo responsabile Europa di Stellantis, che supportano e proteggono il piano».

La 500 ibrida debutta a Torino
Imparato ha ricordato che la nuova 500 ibrida sarà presentata ufficialmente a Torino il 25 novembre, in occasione dell’inaugurazione del Torino Film Festival. Il modello, che rappresenta uno dei progetti chiave della strategia di elettrificazione del gruppo, sarà prodotto nello stabilimento di Mirafiori, polo strategico per lo sviluppo della gamma elettrificata di Stellantis.

“Stellantis Philanthropy”, da Mirafiori al mondo
L’intervento di Imparato si è tenuto durante la presentazione di “Stellantis Philanthropy”, la nuova iniziativa globale dedicata al sostegno delle comunità nei territori in cui il gruppo è presente. Il programma nasce in Italia con l’obiettivo di espandersi progressivamente a livello internazionale, integrando l’impegno industriale con quello sociale e ambientale.

Conferme, dunque, sul fronte del piano produttivo e sulla volontà di Stellantis di mantenere fede agli impegni presi con istituzioni e lavoratori, in un contesto di mercato che resta complesso ma che – come ribadito da Imparato – «non modifica la rotta industriale già tracciata».