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Attesa per la telefonata Trump-Putin: prove di pace sull’Ucraina

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Attesa per la telefonata Trump-Putin: prove di pace sull’Ucraina
L’annunciata telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, prevista per ieri sera, tiene alta l’attenzione diplomatica internazionale. Il colloquio, fortemente voluto dalla nuova amministrazione americana, rappresenta un passaggio chiave per tentare di sbloccare la situazione in Ucraina e avviare un percorso concreto verso un cessate il fuoco duraturo. I leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia — Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Giorgia Meloni — hanno partecipato a una telefonata preparatoria con lo stesso Trump nella serata di sabato, confermata anche da Downing Street.

Attesa per la telefonata Trump-Putin: prove di pace sull’Ucraina

Da Palazzo Chigi è trapelata la posizione italiana: “La premier Meloni ha ribadito il pieno sostegno all’iniziativa del presidente Trump per giungere a una pace giusta e duratura in Ucraina”. Parole che riflettono un atteggiamento di attesa vigile, in linea con la volontà europea di mantenere unito il fronte diplomatico contro l’aggressione russa. Secondo fonti britanniche, al centro delle discussioni c'è stata “la necessità di un cessate il fuoco incondizionato e l’urgenza che Putin prenda sul serio i colloqui di pace”.

Un rischio condiviso, una risposta comune

La diplomazia occidentale, da mesi impegnata a evitare l’ulteriore escalation del conflitto, sembra puntare su una finestra diplomatica fragile ma concreta. Macron ha parlato di “un costo catastrofico della guerra per entrambe le parti”, sottolineando la necessità di interrompere le ostilità per costruire una base negoziale. L’asse con Washington, ristabilito dopo l’elezione di Trump, si conferma decisivo: l’Europa, da sola, non può forzare la mano russa. Ma unita, può influenzare.

Una pace giusta, non una tregua fragile

L’obiettivo dichiarato dai quattro grandi Paesi Ue è ambizioso: arrivare a un accordo che non sia solo un congelamento del fronte, ma l’inizio di una risoluzione reale del conflitto. Da qui, l’insistenza sulla natura “giusta e duratura” della pace. Non un ritorno allo status quo ante, ma una nuova architettura di sicurezza per l’Europa orientale. La telefonata Trump-Putin potrebbe aprire un varco, ma la partita resta tutta da giocare.
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