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Telegram, i dati degli utenti sospettati di attività illegali saranno collegati alle autorità

- di: Barbara Bizzarri
 
Telegram, i dati degli utenti sospettati di attività illegali saranno collegati alle autorità

Dopo anni di resistenza, Pavel Durov, fondatore di Telegram arrestato lo scorso 24 agosto in Francia con 12 capi d’imputazione a suo carico e rilasciato su cauzione, ha annunciato una svolta significativa nella politica della popolare app di messaggistica: i dati degli utenti sospettati di svolgere attività illegali verranno consegnati alle autorità competenti. Lo ha comunicato lo stesso Durov attraverso un post sul suo canale Telegram, seguito da 13 milioni di persone: «Non permetteremo che i malintenzionati mettano a rischio l'integrità della nostra piattaforma, usata da quasi un miliardo di utenti».

Telegram, i dati degli utenti sospettati di attività illegali saranno collegati alle autorità

Finora Telegram aveva limitato la sua collaborazione con le autorità solo in casi legati a comprovate attività terroristiche. Ma ora la piattaforma ha ampliato il raggio di azione: verranno forniti alla polizia i dati, inclusi gli indirizzi IP e i numeri di telefono, degli utenti coinvolti in violazioni delle regole. Questo nuovo approccio è già stato inserito nelle condizioni d’uso della piattaforma, segnando un punto di svolta per l’app, a lungo considerata un “paradiso anarchico” per chi sfrutta le sue funzionalità per fini illeciti.

Oltre a questa concessione, Telegram ha introdotto nuove misure di moderazione. Contenuti problematici individuati attraverso la funzione di ricerca non saranno più accessibili. È stata anche rimossa la funzionalità di ricerca delle persone vicine, spesso utilizzata per scopi illeciti come truffe o attività criminali per prossimità. "Veniva usata da meno dello 0,1% degli utenti, ma era vulnerabile all’uso da parte di bot e scammer", ha spiegato Durov.

Nonostante queste modifiche, Durov ha difeso l’integrità della piattaforma, sottolineando che il 99,999% degli utenti non è coinvolto in attività illegali, mentre una piccolissima minoranza, lo 0,001%, rischia di danneggiare la reputazione di Telegram: «Quest’anno ci impegniamo a trasformare la moderazione da un’area di critica a un’area di lode», ha dichiarato il fondatore.

Il procedimento giudiziario contro Durov, però, non si ferma. Le autorità francesi lo accusano di complicità con la criminalità organizzata e del possesso di materiale pedopornografico. Un’accusa gravissima che ha sollevato indignazione a livello internazionale, specialmente in quei Paesi dove Telegram viene utilizzato come strumento per aggirare la censura di regimi repressivi. Il timore è che la nuova linea di moderazione possa compromettere la sicurezza dei dissidenti e degli attivisti che utilizzano l’app per comunicare in libertà.

La vicenda apre interrogativi anche sul futuro dell’app ipotizzando che le nuove politiche potrebbero portare a un esodo di utenti, soprattutto tra coloro che la utilizzano per scopi illeciti.

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