Record storico, aiuti a Ucraina e mosse sul teatro europeo e globale.
Il presidente statunitense Donald Trump ha firmato senza clamore mediatico il maxi pacchetto di difesa annuale degli Stati Uniti, il National Defense Authorization Act (NDAA) per l’anno fiscale 2026, che autorizza un budget militare da 901 miliardi di dollari, cifra più alta nella storia recente e superiore di circa 8 miliardi alla stessa proposta del presidente.
Un bilancio militare senza precedenti
Il testo normativo, approvato dal Congresso con larghissima maggioranza, definisce l’indirizzo politico e finanziario del Pentagono per il prossimo anno. La legge non si limita a elargire fondi: include un aumento salariale del 4% per le forze armate, programmi di ammodernamento tecnologico, acquisto di navi, aerei e sistemi missilistici, oltre a nuove misure per far fronte alla concorrenza strategica di Cina e Russia.
Aiuti a Kiev e impegno europeo
Nonostante posizioni passate della Casa Bianca ritenute «più amiche della Russia» nella nuova strategia di sicurezza nazionale di Trump, l’NDAA prevede stanziamenti significativi per la sicurezza europea. In particolare:
- 800 milioni di dollari per l’Ucraina nei prossimi due anni (400 milioni all’anno) tramite la Ukraine Security Assistance Initiative, destinati all’acquisto di armi americane per Kiev.
- 175 milioni di dollari per la difesa di Lettonia, Lituania ed Estonia attraverso la Baltic Security Initiative.
- Limitazioni alla riduzione delle truppe USA in Europa, impedendo al Dipartimento della Difesa di scendere sotto le 76 000 unità stabili, salvo specifiche condizioni.
- Il Comandante delle forze USA in Europa non può rinunciare al ruolo di Comandante Supremo dell’alleanza NATO.
Un compromesso politico netto
La legge NDAA è simbolo della tradizionale collaborazione bipartisan in materia di difesa, che si rinnova da oltre 60 anni. Pur sotto controllo repubblicano di entrambe le Camere del Congresso, la versione finale approvata contiene robuste disposizioni che rafforzano l’impegno militare degli Stati Uniti verso i suoi alleati europei e la Repubblica di Kiev.
Reazioni politiche e geopolitiche
I sostenitori della legge, tra cui il senatore repubblicano Roger Wicker, hanno sottolineato come il provvedimento sia una “dichiarazione di forza e unità nazionale”.
Dall’altra parte, alcune correnti interne al partito di Trump avevano espresso scetticismo sulla permanenza massiccia delle forze americane in Europa e sul livello di sostegno finanziario all’Ucraina, temi che rendono questo pacchetto di spesa uno dei più discussi degli ultimi anni.
Oltre i 901 miliardi: novità operative e controlli
Oltre alle principali linee di finanziamento, il Congresso ha inserito una serie di misure di controllo sulla gestione operativa del Dipartimento della Difesa, tra cui alcune richieste di trasparenza su specifiche operazioni militari e condizioni per il trasferimento o il ritiro di personale e mezzi.
Il quadro internazionale
La firma dell’NDAA arriva in un contesto internazionale complesso: contemporaneamente gli Stati Uniti hanno annunciato un pacchetto di vendita di armi a Taiwan del valore di oltre 10 miliardi di dollari, suscitando forti reazioni da Pechino e riaffermando la centralità della politica di difesa americana nel Pacifico.
Il filo rosso
La legge firmata da Trump non è solo un contenitore di fondi record, ma un documento che riflette le tensioni, le alleanze e le strategie geopolitiche che caratterizzano il mondo nel 2025. Dai salari delle truppe ai programmi di difesa regionale, dagli aiuti a Kiev alle relazioni transatlantiche, questo provvedimento segna un capitolo cruciale nella politica militare americana.