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L’Umbria che emoziona: il trionfo dei formaggi

- di: Jole Rosati
 
L’Umbria che emoziona: il trionfo dei formaggi
L’Umbria che emoziona: il trionfo dei formaggi
Quattordici aziende sul podio alla rassegna “L’Umbria dei Formaggi” 2025: tra pastori 4.0, borghi che diventano capitali del gusto e assaggiatori ONAF, la Sala Polivalente della Camera di Commercio dell’Umbria si trasforma nel cuore del cacio regionale.

Tra pastori 4.0, borghi che diventano capitali del gusto e assaggiatori ONAF che trasformano la tecnica in passione, la quarta edizione della rassegna “L’Umbria dei Formaggi” accende la Sala Polivalente della Camera di Commercio. Un pomeriggio guidato dal Segretario Generale Federico Sisti, con il presidente Giorgio Mencaroni in prima linea nel rilanciare il progetto di sistema. Sul palco Slow Food, Vallo di Nera, le associazioni agricole e la comunità del cacio umbro. E soprattutto loro: i formaggi premiati, protagonisti assoluti della cerimonia di quest’anno

 Una sala piena, un profumo di buono

C’è stato un momento, ieri pomeriggio, in cui la Sala Polivalente della Camera di Commercio dell’Umbria è sembrata davvero il cuore dell’intera regione: produttori, tecnici, amministratori, assaggiatori, associazioni agricole, giovani e semplici appassionati riuniti in un’unica, vivace celebrazione del gusto.

La quarta edizione della rassegna “L’Umbria dei Formaggi” – con 45 formaggi in gara tra pecorini, caprini e misti, organizzata da Promocamera – ha confermato il suo ruolo: non una semplice premiazione, ma una rappresentazione corale di ciò che significa fare formaggio in Umbria oggi.

A scandire i tempi e guidare l’incontro è stato Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio, che ha aperto i lavori con un richiamo secco e appassionato alla necessità di rafforzare una filiera coesa, capace di crescere con strumenti moderni e visione condivisa. Accanto a lui il presidente Giorgio Mencaroni, che ha ricordato la nascita della rassegna e la sua evoluzione in un progetto strutturato, capace di raccontare un settore identitario della regione.

Il rigore ONAF e il cuore degli assaggiatori

In un pomeriggio dominato da entusiasmo e partecipazione, il contributo degli assaggiatori della ONAF – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi è stato decisivo.

Claudio Spallaccia, responsabile della delegazione perugina, ha illustrato al pubblico il metodo: campioni anonimizzati, schede sensoriali basate su parametri oggettivi, analisi rigorose, completa trasparenza nella desanonimizzazione. Un lavoro che unisce scienza, competenza ed esperienza, ma anche passione, come si è percepito nella consegna degli attestati ai giurati, accolti da un applauso spontaneo e caloroso.

Slow Food accende la sala

Tra gli interventi più vibranti, quello di Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, che ha tracciato un quadro moderno e coraggioso del mestiere del pastore. Nessuna figura romantica: oggi servono competenze tecniche, gestione aziendale, conoscenza dei mercati, capacità di innovare.

Varazi ha lanciato anche una proposta che ha scosso la platea: l’idea di trasformare Fior di Cacio – l’evento di Vallo di Nera – in un appuntamento nazionale alternativo negli anni di pausa della rassegna “Cheese” di Bra. Una prospettiva che rende l’Umbria protagonista non solo della qualità produttiva, ma anche della cultura casearia italiana.

La storia di un borgo e il suo ruolo nell’Italia del cacio

La sindaca Agnese Benedetti ha ricostruito con precisione il percorso che ha portato Vallo di Nera a diventare l’unico “Comune italiano del formaggio” riconosciuto da ONAF. Una storia fatta di intuizioni, di lavoro di comunità, di scelte lungimiranti.

Il suo intervento, intenso e diretto, ha ricordato come la cultura del cacio abbia radici profonde e come la collaborazione tra istituzioni locali, Slow Food e Camera di Commercio stia aprendo nuove prospettive per tutto il territorio.

La visione della Camera di Commercio: identità, qualità, futuro

Il presidente Giorgio Mencaroni ha riaffermato il senso della rassegna: creare un’identità forte per il formaggio umbro e dotare i produttori di strumenti concreti per crescere.

Ha ricordato il valore del metodo ONAF, l’importanza della partecipazione degli allevatori, il ruolo delle associazioni agricole – Coldiretti, Confagricoltura e CIA – e ha sottolineato il contributo di figure come Paolo Pani e Piergiorgio Angelini, fondamentali nella costruzione del progetto.

“L’Umbria dei Formaggi non è un concorso, ma un laboratorio che valorizza il territorio, stimola l’innovazione e crea nuovi spazi per la qualità”, ha ribadito Mencaroni, mettendo al centro la crescita di una comunità produttiva che guarda al futuro senza perdere le sue radici.

La premiazione: applausi, emozioni e storie

Quando il momento della premiazione è arrivato, la sala si è trasformata in un piccolo teatro di emozioni. Ogni produttore chiamato sul palco ha portato con sé un pezzo di Umbria: pascoli in altura, mungiture all’alba, caseifici familiari, esperimenti riusciti, formaggi che raccontano un’annata intera.

I riconoscimenti hanno seguito le soglie previste: Premio Qualità a partire da 75 centesimi su 100 e Premio Eccellenza oltre gli 80 centesimi. L’elenco delle aziende ha dato corpo a una comunità che cresce, si confronta e mette al centro del proprio lavoro la qualità.

Un finale che profuma di territorio

Il banco d’assaggio ONAF che ha chiuso la giornata ha trasformato il pomeriggio in un’esperienza sensoriale completa. Il pubblico ha assaggiato i formaggi protagonisti della rassegna, scoprendo aromi, differenze, sfumature, storie.

Un momento conviviale che ha confermato una verità semplice: la filiera casearia umbra è piccola, ma straordinariamente viva; è radicata, ma pronta a innovare; è composta da persone che credono ancora profondamente nel valore del proprio lavoro.

Premi “L’Umbria dei Formaggi” 2025

La rassegna ha visto sul podio 14 aziende umbre, con riconoscimenti che hanno premiato tanto il latte crudo quanto i pecorini semistagionati, gli stagionati e i formaggi misti.

La Menzione speciale a latte crudo – Premio Slow Food Umbria è andata all’Azienda Agricola Alfina di Marceddu & C. Soc. Semplice di Orvieto, a sottolineare l’attenzione alle pratiche tradizionali e alla qualità della materia prima.

L’Azienda Agraria Solana di Colle Umberto, a Perugia, si è distinta nella categoria pecorino semistagionato con i formaggi Pecardo e Sollazzano, entrambi insigniti del Premio Qualità.

Ancora protagonista l’Azienda Agricola Alfina di Marceddu & C. Soc. Semplice di Orvieto: nella categoria pecorino semistagionato il formaggio Alfina Semistagionato ha ottenuto il Premio Eccellenza, mentre nella categoria pecorino stagionato Canestrato Stagionato ha conquistato il Premio Eccellenza. Il Cuore di capretto ha ricevuto il Premio Qualità.

L’Azienda Agricola Andrea Pasqua di Acquasparta (Terni) ha portato a casa due riconoscimenti: nella categoria pecorino semistagionato il Pecorino ha ottenuto il Premio Qualità, così come il Pecorino Gran Riserva nella categoria pecorino stagionato.

L’Azienda Agricola Fattoria del Monte Puro di Foligno ha brillato con il Pecorino semistagionato, insignito del Premio Eccellenza, e con Il Verchianese nella categoria pecorino stagionato, che ha conquistato il Premio Qualità. Nella categoria formaggio misto, il Formaggio Misto ha ottenuto a sua volta il Premio Qualità.

L’Azienda Agricola Febbi Nadia di Norcia, frazione Piediripa, si è affermata con il Norcia Novello, pecorino semistagionato premiato con il Premio Eccellenza, e con il Norcia Antico, pecorino stagionato che ha ricevuto il Premio Qualità.

L’Azienda Agricola Le Mandrie di Monte Subasio, ad Assisi, è stata premiata nella categoria formaggio misto con il Mandrigiano, che ha ottenuto il Premio Qualità.

L’Azienda Agricola Marco Medei di Coste di Trevi ha visto riconosciuto il proprio Pecorino Umbro sia nella categoria pecorino semistagionato sia in quella pecorino stagionato, con due Premi Qualità.

L’Azienda Agricola Reali “Il Pastore di Rescia” di Monteleone di Spoleto si è distinta nella categoria pecorino semistagionato con il Pecorino Resciano, premiato con il Premio Qualità.

L’Azienda Agricola Rossi Rita di Colforcella, a Cascia, ha conquistato il Premio Eccellenza per il proprio pecorino stagionato Pecorino e il Premio Qualità per il formaggio misto Cacio.

L’Azienda Agricola Salvatori Celestino di Norcia ha ottenuto il Premio Qualità con il proprio Pecorino nella categoria pecorino semistagionato.

L’Azienda Agricola Tabarrini Marco – Fattoria La Redola Verde di Turrita, a Montefalco, è salita sul podio nella categoria pecorino semistagionato con il Turriolo, che ha ricevuto il Premio Eccellenza.

Il Caseificio Broccatelli di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, ha visto premiato con il Premio Eccellenza il proprio Pecorino Subasio nella categoria pecorino semistagionato.

Il Caseificio Mazzatosta srl di Passaggio di Bettona ha ottenuto il Premio Qualità per il Pecorino di Bettona nella categoria pecorino semistagionato.

Infine il Gruppo Grifo Alimentare di Perugia ha raccolto una serie di riconoscimenti: nella categoria pecorino semistagionato il Pilato Norcia ha meritato il Premio Eccellenza, mentre nella categoria pecorino stagionato i formaggi Testa Nera e Roccaccio sono stati insigniti del Premio Qualità. Nella categoria formaggio misto, il Pellegrino ha ottenuto il Premio Eccellenza e il Caciottone il Premio Qualità.

Insieme, questi riconoscimenti raccontano una regione che continua a investire su identità, qualità e innovazione, facendo del formaggio uno dei linguaggi più autentici dell’Umbria.

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