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Usa: smacco per Google, giudice impone che sul suo app store ci siano anche quelle della concorrenza

- di: Redazione
 
Usa: smacco per Google, giudice impone che sul suo app store ci siano anche quelle della concorrenza
Si alza di livello la contrapposizione tra Google e giustizia americana, dopo il giudice federale James Donato, ha intimato al colosso tecnologico di ''ospitare'' sul sui app store Google Play delle applicazioni Android realizzate da aziende tecnologiche concorrenti. Google ha già annunciato che impugnerà l'atto. Il giudice ha stabilito l'inizio dell'obbligo, il prossimo novembre, e la durata, tre anni, La decisione del giudice Donato rientra nella discussione del caso che ha visto Google citato da Epic Games, il produttore del famoso videogioco Fortnite.

Usa: smacco per Google, giudice impone che sul suo app store ci siano anche quelle della concorrenza

A dicembre, una giuria si è schierata dalla parte di Epic, ritenendo che i comportamenti attuati da Google danneggino i concorrenti, grazie al controllo della distribuzione di app e pagamenti sui telefoni Android.
Addebiti cui Google ha risposto sostenendo che ''i cambiamenti metterebbero a rischio la privacy e la sicurezza dei consumatori, renderebbero più difficile per gli sviluppatori promuovere le proprie app e ridurrebbero la concorrenza sui dispositivi".

Google ha sostenuto che il suo app store Play opera in un contesto competitivo, citando la concorrenza con il produttore di iPhone Apple, anch'esso citato in giudizio da Epic Games nel 2020.
Il caso si è concluso con una sentenza della corte d'appello secondo cui Apple non ha il monopolio dei giochi per dispositivi mobili.

Google è da tempo nel mirino della giustizia americana e la decisione del giudice Donato è solo l'ultimo capitolo del corposo dossier. Ad agosto, il giudice distrettuale statunitense Amit Mehta si è schierato con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha accusato l'azienda di gestire un monopolio illegale nella ricerca online.
Un altro giudice distrettuale ha concluso l'udienza sulle argomentazioni relative ad accuse governative simili secondo cui Google domina il mercato della tecnologia pubblicitaria.
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