Louis Vuitton ha scelto il cuore storico di Parigi per la sfilata della collezione Primavera/Estate 2026: gli appartamenti estivi della regina Anna d’Austria al Musée du Louvre, spazi un tempo riservati alla vita privata della madre di Luigi XIV e oggi riportati al loro splendore dopo un lungo restauro. Sotto i soffitti dorati e le boiserie del XVII secolo, la maison ha celebrato l’Art de Vivre francese, quel connubio tra estetica, libertà e piacere di vivere che da secoli ispira l’alta moda parigina.
Vuitton al Louvre: la moda incontra l’Art de Vivre
«Questa collezione è un’ode all’intimità, alla libertà e al piacere di vestire per sé stessi», ha dichiarato il direttore creativo Nicolas Ghesquière, che guida la linea femminile di Vuitton dal 2013. Il designer ha scelto di sovvertire le regole, portando l’intimo fuori dalle stanze private: corsetti steccati come capispalla, cappotti annodati che ricordano morbidi accappatoi, maglie e pantaloni fluidi, abiti impalpabili. Il tutto in una palette di colori pastello e neutri, interrotta da delicate stampe floreali.
Un salotto sospeso tra epoche
La scenografia, firmata da Marie Anne Derville, ha trasformato la galleria del Louvre in un elegante appartamento contemporaneo, combinando epoche e stili: mobili del XVIII secolo di Georges Jacob, sedute Art Déco di Michel Dufet, sculture di Pierre-Adrien Dalpayrat e installazioni dell’artista contemporaneo Robert Wilson. La musica, composta da Tanguy Destable, riprendeva le parole della celebre canzone dei Talking Heads “This Must Be the Place”, lette in modo suggestivo dall’attrice Cate Blanchett, creando un’atmosfera sospesa tra intimità e avanguardia.
Il parterre d’eccezione
Ad assistere allo spettacolo un parterre degno della cornice regale: la first lady francese Brigitte Macron, da sempre presenza fissa alle sfilate di Vuitton, e star internazionali come Zendaya ed Emma Stone, simboli di un pubblico globale che la maison continua a conquistare. La scelta del Louvre conferma il legame tra la moda di lusso e i grandi luoghi della cultura, trasformando la sfilata in un evento culturale oltre che fashion.
Un messaggio oltre le passerelle
La collezione lancia un messaggio che va oltre la moda: in un mondo che riscopre la dimensione privata, Vuitton rivendica il diritto di vivere la moda come espressione di sé, non solo come tendenza. La decisione di ambientare la sfilata negli spazi che un tempo custodivano la quotidianità di una regina francese rafforza il dialogo tra storia, arte e stile contemporaneo, valori che alimentano anche l’appeal economico della maison.
Moda, cultura e business
L’evento parigino non è solo un omaggio estetico: il mercato del lusso, di cui Vuitton è leader mondiale, continua a registrare crescite significative nonostante le incertezze macroeconomiche. Nel 2024 il gruppo LVMH, di cui Vuitton è il marchio di punta, ha superato i 92 miliardi di euro di ricavi, confermando il ruolo trainante della moda e della pelletteria. La scelta di un luogo iconico come il Louvre contribuisce a rafforzare il posizionamento del brand come punto di incontro tra heritage culturale e innovazione creativa, un elemento strategico nella competizione globale con gli altri colossi del lusso.
La sfilata al Louvre non è dunque solo una tappa del calendario parigino, ma il simbolo di un dialogo costante tra la moda e le arti, in cui il lusso francese riafferma la sua leadership mondiale proponendo un nuovo modo di intendere l’eleganza: personale, intima, ma al tempo stesso universale.