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Martin Wolf: "Gli USA non sono più un alleato affidabile. L'Europa deve rafforzarsi"

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Martin Wolf: 'Gli USA non sono più un alleato affidabile. L'Europa deve rafforzarsi'

Nel panorama geopolitico attuale, dominato da incertezze economiche e tensioni diplomatiche, l'Europa si trova di fronte a una sfida senza precedenti: ridefinire il proprio ruolo nel mondo. A lanciare l’allarme è Martin Wolf, noto editorialista e capo economista del Financial Times, che in un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore ha affrontato temi chiave come l'affidabilità degli Stati Uniti come partner strategico, il futuro dell’Unione Europea e la necessità di un cambio di paradigma nel mondo delle imprese.

Martin Wolf: "Gli USA non sono più un alleato affidabile. L'Europa deve rafforzarsi"

Secondo Wolf, l’Unione Europea deve prendere coscienza del nuovo scenario globale e agire con maggiore indipendenza per proteggere i propri interessi economici, politici e militari. "L’epoca in cui si poteva fare affidamento sugli Stati Uniti per garantire la sicurezza dell’Europa è finita", ha dichiarato. "Gli eventi recenti dimostrano che Washington potrebbe non essere più un partner stabile e prevedibile. L'Europa deve quindi rafforzare la propria autonomia".

Gli Stati Uniti: un alleato sempre meno affidabile

Negli ultimi anni, le scelte politiche statunitensi hanno sollevato dubbi sulla solidità del legame con l’Europa. Wolf sottolinea come l’elezione di Donald Trump nel 2016 abbia segnato l’inizio di una politica estera americana meno orientata al multilateralismo e più incline al protezionismo. Anche sotto l'amministrazione Biden, pur con un ritorno a una maggiore collaborazione con gli alleati tradizionali, si sono manifestati segnali di un crescente isolamento degli Stati Uniti nei rapporti con l’UE.

"Il concetto di alleanza strategica con gli Stati Uniti non è più scontato come in passato. Il "Pivot to Asia" avviato da Barack Obama e la tendenza al protezionismo economico hanno evidenziato come l’interesse di Washington sia sempre più rivolto alla competizione con la Cina piuttosto che al sostegno incondizionato all'Europa", ha spiegato Wolf a Il Sole 24 Ore.

Il rischio di una nuova amministrazione repubblicana nel 2025 potrebbe aggravare questa tendenza. "Se Trump o un altro leader con idee simili dovesse tornare alla Casa Bianca, l’Europa si troverebbe ancora più sola. Serve quindi un approccio strategico che riduca la dipendenza da Washington e aumenti la capacità dell’UE di difendere i propri interessi".

Un'Europa più forte e indipendente: la via da seguire


Di fronte a questo scenario, Martin Wolf propone una visione chiara: l’Europa deve rafforzare la propria autonomia politica, economica e militare.

1. Rafforzare la difesa comune
L’Unione Europea, secondo Wolf, dovrebbe accelerare il processo di costruzione di una politica di difesa comune, superando le divisioni interne e riducendo la dipendenza dalla NATO. "Non possiamo più fare affidamento esclusivo sugli Stati Uniti per la nostra sicurezza. È tempo che l’Europa costruisca una capacità di difesa credibile, investendo in tecnologie militari avanzate e consolidando una forza armata comune".

Il progetto di un esercito europeo è stato più volte discusso negli anni, ma ha sempre incontrato ostacoli legati alle divergenze tra gli Stati membri. Tuttavia, la crescente instabilità globale e le tensioni ai confini orientali rendono sempre più urgente una maggiore integrazione in ambito militare.

2. Un'economia più resiliente e autonoma
Un altro aspetto cruciale riguarda la sovranità economica. Secondo Wolf, l’Europa deve ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e dalla Cina per le tecnologie critiche, dai semiconduttori alle materie prime strategiche.

"Abbiamo visto come la pandemia e la guerra in Ucraina abbiano messo in evidenza le fragilità delle catene di approvvigionamento globali. L’Europa deve investire nella produzione interna di componenti strategici, nell’energia rinnovabile e in un'industria autonoma dei microchip", ha dichiarato.

L’UE sta già lavorando in questa direzione con iniziative come il Chips Act europeo, che mira a ridurre la dipendenza da Taiwan e dagli Stati Uniti nella produzione di semiconduttori. Tuttavia, secondo Wolf, servono maggiori investimenti pubblici e privati per accelerare questo processo.

3. Politiche industriali e innovazione
Per mantenere la competitività globale, Wolf sottolinea l’importanza di politiche industriali orientate all’innovazione. "Dobbiamo smettere di affidarci solo al mercato e pensare a strategie a lungo termine che garantiscano la crescita dell’industria europea in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la robotica e le energie rinnovabili".

In questo senso, l’UE deve agire in maniera più coesa, evitando frammentazioni tra i diversi Stati membri e promuovendo una strategia comune che sostenga l'innovazione.

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