Esecuzioni immobiliari: Confedercontribuenti, legge Cartabia va cambiata

 
Il governo riveda radicalmente le norme sulle esecuzioni immobiliari della riforma Cartabia, per aiutare le centinaia di migliaia di famiglie che rischiano di perdere la casa in cui vivono. È la richiesta che lancia Confercontribuenti, sottolineando che l’aumento vertiginoso dei tassi di interesse dei mutui, già nei prossimi mesi, rischia di far crescere in maniera incontrollata le esecuzioni immobiliari. E potrebbe finire anche con l’alimentare il racket dell’usura.

“Occorre scegliere da che parte stare – commenta Carmelo Finocchiaro, presidente Confedercontribuenti. - Da un lato ci sono le famiglie che, molto spesso senza alcuna colpa, rischiano di perdere la casa che hanno tanto faticosamente acquistato. Dall’altro ci sono le società che comprano i crediti delle persone in difficoltà, ovvero degli affaristi che hanno dato vita a un mercato a prezzi stracciati e senza regole”.

La riforma Cartabia – ricorda la Confederazione - ha accorciato i tempi per le vendite forzose e ha ridotto gli strumenti che può utilizzare il debitore. “La politica però non sta verificando in maniera adeguata l’impatto che queste misure possono avere – avverte Finocchiaro. - La Banca d’Italia, dal canto suo, non vigilia sulle società che approfittano di questo business. Senza contare che, di fronte alla drammatica eventualità di perdere la casa, migliaia di famiglie potrebbero finire nella morsa degli usurai, altro gravissimo fenomeno su cui le istituzioni sembrano aver allentato la presa”.

Secondo la Confederazione, oltre alla correzione alla legge Cartabia, è necessaria una riforma seria delle Sezioni Esecuzioni Immobiliari all’interno dei Tribunali. “È fondamentale effettuare una rotazione biennale dei magistrati che vi lavorano – conclude Finocchiaro, - in modo da garantire che queste Sezioni operino sempre in maniera trasparente. A tal proposito, Confedercontribuenti aveva presentato una denuncia al Consiglio Superiore della Magistratura, sollecitando un’immediata ispezione. Sarebbe opportuno analizzare quali risultati sono emersi” conclude Finocchiaro.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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