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Acciaio europeo in crisi: il ritorno dei dazi Usa agita Bruxelles. Oggi summit Vance-UE

- di: Jole Rosati
 
Acciaio europeo in crisi: il ritorno dei dazi Usa agita Bruxelles. Oggi summit Vance-UE
L’industria siderurgica europea rischia un nuovo duro colpo. L’annuncio del presidente Donald Trump di reintrodurre dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio provenienti dall’Unione Europea ha riacceso l’allarme a Bruxelles. Una misura che, se confermata, potrebbe riportare il settore alla stagione delle guerre commerciali del 2018, peggiorando una crisi già in atto tra caro energia e sovrapproduzione cinese.

L’incontro chiave tra UE e USA
Il tema sarà sul tavolo dell’incontro di oggi a Parigi tra la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il vicepresidente americano JD Vance, il primo meeting ufficiale tra Bruxelles e la nuova amministrazione statunitense.
L’UE si trova davanti a una doppia sfida: rispondere politicamente alle nuove tariffe di Washington e proteggere le imprese siderurgiche con possibili misure di compensazione.
Nel frattempo, cresce l’attenzione sulla missione in Europa del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, un incontro che potrebbe influenzare le relazioni commerciali tra Bruxelles e Pechino, principale attore globale nella produzione di acciaio.

Il crollo dell’export europeo di acciaio
I numeri parlano chiaro: secondo i dati di Eurofer (Lega europea dell’acciaio), le esportazioni di acciaio dell’UE verso gli Stati Uniti sono calate drasticamente negli ultimi anni:
Periodo pre-Trump (2014-2018): media di 3,3 milioni di tonnellate annue esportate
Periodo post-Trump (2019-2024): media scesa a 2,2 milioni di tonnellate

In pratica, oltre un milione di tonnellate di acciaio europeo è sparito dal mercato USA a causa delle tariffe introdotte nel 2018, quando Trump impose i primi dazi al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio, scatenando una rappresaglia commerciale dell’UE con tariffe su Bourbon, Harley-Davidson e barche a motore statunitensi.
L’amministrazione Biden aveva parzialmente attenuato la tensione, sostituendo i dazi con un sistema di quote. Tuttavia, l’accordo prevedeva che, in caso di mancata intesa entro il 2025, le tariffe sarebbero tornate in vigore. Ora, con il ritorno di Trump sulla scena politica, il rischio di una nuova escalation è concreto.

Il peso dell’export UE
Gli Stati Uniti sono stati nel 2024 il secondo mercato di esportazione per l’acciaio europeo (dopo il Regno Unito), assorbendo il 16% del totale.

Come risponderà Bruxelles?
L’UE si trova ora di fronte a una scelta complessa:
1. Ritorsioni commerciali: riproporre le tariffe del 2018 su prodotti simbolo americani.
2. Dialogo con gli USA: cercare di mantenere aperti i canali con l’amministrazione Trump.
3. Misure di sostegno alle imprese: inserire il comparto siderurgico in un Dialogo Strategico simile a quello avviato per l’industria automobilistica.
La Commissione dovrà muoversi con cautela, cercando di bilanciare la pressione industriale con la necessità di mantenere i rapporti con Washington.
Il settore dell’acciaio europeo attende risposte, consapevole che una nuova guerra dei dazi potrebbe avere conseguenze devastanti in un mercato già fragile.

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