Cambio ai vertici per la multiutility del Nordest: governance più snella, spinta su transizione energetica, idrogeno e servizi ai territori.
La staffetta ai vertici di AcegasApsAmga chiude una fase e ne apre un’altra. Con Roberto Gasparetto alla presidenza e Carlo Andriolo amministratore delegato, la multiutility del Nordest (controllata al 100% dal Gruppo Hera) si presenta con una catena di comando lineare e un mandato preciso: accelerare su transizione energetica e qualità dei servizi nei territori chiave di Veneto e Friuli Venezia Giulia. La scelta è maturata a fine aprile 2025, in una stagione in cui utility e reti urbane sono chiamate a consegnare risultati misurabili su efficienza, sostenibilità e investimenti.
Cosa cambia davvero
La promozione di Gasparetto alla presidenza, dopo anni alla guida operativa, porta al board un profilo che conosce dossier, cantieri e stakeholder. Andriolo, già direttore generale e manager di lungo corso nel Gruppo Hera, porta in dote execution e una visione industriale focalizzata su reti, ciclo idrico e ambiente, la triade che fa la differenza per i cittadini quando si tratta di affidabilità del servizio e tariffe sostenibili. Sullo sfondo, una governance che integra meglio indirizzo strategico e attuazione quotidiana, con l’obiettivo di ridurre i tempi tra decisioni e risultati.
Il perimetro industriale
AcegasApsAmga è prima multiutility del Nordest: gestisce acqua, rifiuti, distribuzione gas ed energia, illuminazione pubblica ed efficienza energetica tramite le controllate del gruppo. Numeri e servizi dicono che il baricentro è territoriale, ma l’impatto industriale è nazionale, in sinergia con Hera. La specializzazione su rete idrica e ambiente resta l’asset più visibile per cittadini e imprese, mentre digitalizzazione e manutenzione predittiva diventano fattori abilitanti sulla rete.
Le priorità: investimenti, qualità, transizione
La nuova squadra eredita un’agenda fitta: riduzione perdite idriche, piani di resilienza contro eventi estremi, raccolta e trattamento rifiuti in ottica di economia circolare, e riqualificazione energetica degli spazi pubblici. L’obiettivo è mantenere standard di qualità certificabili e tempi di risposta più rapidi per guasti e servizi a sportello. La linea del Gruppo punta a coniugare capex mirati e sostenibilità misurata con KPI trasparenti.
L’idrogeno come banco di prova
Il progetto Hydrogen Hub Trieste è il segnale operativo della rotta: produzione di idrogeno rinnovabile in area industriale dismessa, con finanziamento PNRR e risorse europee. Un’infrastruttura da oltre 20 milioni di euro che punta a servire usi industriali e, a regime, mobilità e logistica portuale. Se il cantiere rispetterà milestone e budget, diventerà dimostratore per altri hub nel Nordest.
Territori e stakeholder: perché la governance conta
In aree come Trieste, Padova e Udine la vicinanza al territorio è decisiva: autorizzazioni, piani comunali dei rifiuti, cantieri su strade e sottoservizi richiedono coordinamento istituzionale e dialogo con i cittadini. Un presidente con memoria operativa e un ad con mandato industriale possono ridurre attriti e accelerare interventi su rete idrica e ambientale, dove ritardi e varianti costano caro a tutti.
Outlook: cosa aspettarsi nei prossimi 12 mesi
La tabella di marcia è chiara: capex selettivo su idrico e reti, indici di continuità del servizio in miglioramento, ciclo rifiuti più efficiente e prime milestone sull’Hydrogen Hub. La credibilità del nuovo corso si misurerà su indicatori di qualità e tempi di realizzazione. Se la macchina reggerà, AcegasApsAmga può trasformare la transizione in vantaggio competitivo per il Nordest, con ricadute industriali e occupazionali tangibili.