AEAT, l’Agenzia Tributaria spagnola che gestisce tasse e dogane: come funziona e cosa fa
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

In Spagna, la gestione delle imposte e delle entrate pubbliche passa attraverso un organismo centrale tanto potente quanto poco conosciuto al di fuori dei confini nazionali: l’Agencia Estatal de Administración Tributaria, più comunemente chiamata Agencia Tributaria o, semplicemente, AEAT. Si tratta dell’ente pubblico incaricato della gestione del sistema tributario e doganale spagnolo, con competenze estese anche alle imposte indirette, ai tributi speciali e alle attività antifrode. È un organismo autonomo ma sotto la supervisione del Ministero delle Finanze, ed è presente su tutto il territorio nazionale con una rete capillare di uffici e strumenti digitali.
AEAT, l’Agenzia Tributaria spagnola che gestisce tasse e dogane: come funziona e cosa fa
A rendere peculiare il sistema fiscale spagnolo è la doppia articolazione delle competenze. L’AEAT non si limita a gestire le imposte statali come l’IVA o l’imposta sulle società, ma svolge anche un ruolo cruciale nella raccolta e nel controllo delle imposte regionali. Le 17 Comunità Autonome e le 2 Città Autonome (Ceuta e Melilla) previste dalla Costituzione spagnola hanno infatti potestà fiscale su una parte dei redditi generali. Ne risulta un sistema complesso, in cui l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPF) è suddivisa in una componente statale e una autonómica, entrambe basate su criteri progressivi ma con margini di manovra differenziati a livello locale.
Il funzionamento dell’imposta sul reddito
Nel concreto, ogni contribuente spagnolo paga l’IRPF come un’imposta unica, ma la sua struttura interna è divisa in due segmenti: la parte statale, che segue aliquote fissate dal governo centrale, e la parte regionale, su cui ogni Comunità Autonoma può intervenire con proprie aliquote e deduzioni. Questo significa che un lavoratore di Madrid può trovarsi a pagare un’aliquota diversa da un cittadino residente in Catalogna o in Andalusia, anche a parità di reddito. L’AEAT ha il compito di raccogliere l’imposta nella sua interezza e poi procedere alla ripartizione tra Stato centrale e amministrazioni regionali secondo i criteri previsti dalla legge.
Controlli, dogane e lotta all’evasione
Oltre alla gestione fiscale ordinaria, l’AEAT svolge compiti di controllo e vigilanza su tutte le attività economiche che generano imponibile, comprese quelle transfrontaliere. È anche responsabile delle operazioni doganali, dei dazi all’importazione e delle verifiche su merci, scambi e traffici internazionali. In questo senso, l’Agenzia è uno dei principali attori nella lotta all’evasione e all’elusione fiscale. I suoi strumenti comprendono sia ispezioni tradizionali sia tecnologie di tracciamento digitale, collaborando con altri enti europei per il contrasto alle frodi IVA e alle pratiche fiscali scorrette.
Digitalizzazione e servizi online ai cittadini
Negli ultimi anni, l’AEAT ha accelerato la propria trasformazione digitale. Dichiarazioni dei redditi, certificazioni, calcoli e pagamenti possono essere effettuati online attraverso il portale ufficiale dell’Agenzia. Uno dei servizi più utilizzati è il “borrador”, la dichiarazione precompilata che viene fornita annualmente a milioni di contribuenti. La digitalizzazione ha migliorato l’efficienza amministrativa, semplificando gli adempimenti per cittadini e imprese, e ha rafforzato i controlli incrociati attraverso database integrati con banche, notai, e anagrafi locali.
Un modello osservato anche all’estero
Il sistema fiscale gestito dall’AEAT, con la sua articolazione mista tra livello statale e regionale, viene spesso analizzato come modello di federalismo fiscale funzionale. La capacità dell’ente di armonizzare competenze multilivello, garantire efficienza esattoriale e contenere l’evasione rappresenta un benchmark per molti Paesi, specie in Europa. Pur con le sue complessità, il modello spagnolo mostra come la decentralizzazione possa convivere con una gestione unificata e moderna del sistema tributario.