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AideXa, Marzio Pividori: "La banca del futuro unirà algoritmi ed empatia"

- di: Redazione
 
AideXa, Marzio Pividori: 'La banca del futuro unirà algoritmi ed empatia'

Banca AideXa è una realtà giovane ma già centrale nell’ecosistema fintech italiano. Nell’intervista, il CEO e Direttore Generale Marzio Pividori racconta come l’istituto stia trasformando il modo in cui le piccole imprese accedono al credito, grazie a processi 100% digitali e all’uso dell’intelligenza artificiale per valutare il merito creditizio in tempo reale. Si parla di rapidità decisionale, semplificazione, riduzione della burocrazia e nuovi strumenti per la gestione del cash flow. Pividori spiega anche la strategia di crescita della banca e la sua visione della banca del 2030, dove tecnologia e relazione umana troveranno un nuovo equilibrio.

AideXa, Marzio Pividori: "La banca del futuro unirà algoritmi ed empatia"

AideXa nasce come fintech pensata per le PMI: quali sono oggi i punti di forza che vi distinguono nel panorama bancario italiano?
Siamo fintech e siamo banca. Il nostro vantaggio competitivo quindi è l’unione tra la competenza bancaria e l’approccio nativo fintech: abbiamo costruito processi digitali pensati specificamente per micro e piccole imprese, con prodotti e un’esperienza utente orientati alla velocità e alla semplicità. Questo ci permette di operare con la solidità di una banca regolata e la rapidità e innovazione tipica delle fintech, servendo un segmento spesso trascurato dalle banche tradizionali.

Le piccole imprese lamentano spesso la lentezza e la burocrazia delle banche tradizionali. Come state riuscendo a ribaltare questa percezione e a trasformare il credito in un’esperienza veloce e trasparente?

Abbiamo rimodellato il percorso di accesso al credito con processi 100% digitali. Grazie alla valutazione preliminare dei nostri algoritmi proprietari di intelligenza artificiale, l’uso dell’Open Banking e della PSD2 abbiamo a disposizione in pochi clic migliaia di informazioni diverse sull’impresa e un’indicazione chiara sul potenziale finanziabile; insieme a flussi digitali e automazioni riduciamo tempi e passaggi manuali. L’obiettivo è avere una fotografia in tempo reale del profilo finanziario delle imprese. Per il cliente questo significa risposte rapide, in meno di 20 minuti, chiare e trasparenti, quando vuole e ovunque si trovi.

Avete puntato molto sull’intelligenza artificiale per valutare in tempo reale il merito creditizio delle aziende. Può spiegarci in che modo la tecnologia vi consente di dire sì o no a una richiesta di finanziamento in poche ore?
L’AI e il machine learning ci permettono di integrare e analizzare molteplici fonti (dati contabili, transazionali, open banking, segnali esterni) con modelli che standardizzano valutazione e scoring. Questo non elimina la governance del rischio, ma la rende più rapida e replicabile: il modello sintetizza il rischio, produce regole e il nostro team può fare una valutazione accurata. Il risultato operativo è una decisione molto più veloce e una maggiore trasparenza sui driver della valutazione.

Il vostro target principale sono le PMI italiane, spesso alle prese con un contesto difficile tra inflazione, costo del denaro e ritardi nei pagamenti. Che fotografia ha oggi di questo mondo e quali soluzioni può offrire AideXa?
Le micro e piccole imprese rimangono il cuore dell’economia italiana ma operano in un contesto complesso: pressione sui margini, barriere di accesso al credito e problemi di circolante. La nostra risposta è pratica: offriamo una valutazione e soluzioni rapide che aiutino le imprese a scegliere l’importo e la durata più adatti, e soluzioni sostenibili per la gestione del cash flow. Chi fa una richiesta di finanziamento su aidexa.it, in pochi clic, può avere un’idea del suo potenziale di accesso al credito, tramite il termometro creditizio, e un preventivo istantaneo con la soluzione più accessibile e sostenibile per la singola impresa.


La trasformazione digitale è una delle sfide più complesse per le imprese. Oltre al credito, state lavorando anche per accompagnarle nella modernizzazione dei processi o preferite restare focalizzati sul core business finanziario?
Il nostro core è il credito per le micro e piccole imprese, ma non intendiamo limitare il valore al solo erogare credito: collaboriamo con partner e sviluppiamo processi che semplificano la relazione banca-cliente. Il valore della nostra offerta sta nella velocità, semplicità, ma anche nella qualità delle informazioni che mettiamo subito a disposizione dell’impresa, grazie al termometro creditizio e al preventivo digitale. In pochi clic, chi richiede un finanziamento ottiene infatti una fotografia chiara e immediata della propria salute finanziaria, del potenziale effettivo di accesso al credito e della sostenibilità dell’operazione. Questo significa ridurre incertezza e tempi morti: l’imprenditore sa fin da subito se e in che misura la richiesta è realistica, evitando passaggi burocratici inutili e potendo pianificare con maggiore consapevolezza le scelte per la propria attività.

In pochi anni siete diventati un punto di riferimento nel fintech tricolore, ma la concorrenza cresce. Qual è la vostra strategia per difendere e ampliare la quota di mercato in un settore che corre così veloce?
La strategia è duplice: continuare a industrializzare il credito (migliorare modelli, dati, operazioni) per scalare con qualità, e contemporaneamente investire in partnership e in prodotti che rispondono ai bisogni concreti delle micro imprese. L’operare sotto licenza bancaria, le competenze interne in ambito banking e tech e le recenti raccolte di capitale destinate alla crescita ci danno la capacità di investire in tecnologia, processi e reti commerciali efficaci.

AideXa ha raccolto capitali importanti. Nel vostro orizzonte di medio-lungo periodo c’è anche l’operatività fuori dall’Italia e, eventualmente, quali mercati vedreste più interessanti per replicare il vostro modello?
La nostra banca nasce con la mission chiara di semplificare l’accesso al credito per le micro e piccole imprese italiane grazie a un approccio 100% digitale. Qualunque passo internazionale richiede sforzo di adattamento normativo, importanti investimenti e operazioni di partnership locali. Il nostro obiettivo, in questo momento, rimane quello di concentrare i nostri investimenti nel consolidare la presenza in Italia e di raggiungere le imprese in modo sempre più capillare per rispondere in modo concreto anche alla riduzione crescente di sportelli bancari sul territorio. Lo continueremo a fare rafforzando prodotti, partnership e infrastruttura. A livello internazionale, abbiamo invece lanciato da qualche mese il nostro prodotto di conto deposito, ora disponibile anche per i clienti privati d’area tedesca. Questo ci permette di raccogliere sempre più liquidità da reinvestire nel credito alle micro e piccole imprese italiane.

Guardando al futuro: come immagina la banca che servirà le PMI nel 2030? Più algoritmi, più consulenza umana o un equilibrio nuovo tra tecnologia e relazione?

Immagino un equilibrio: gli algoritmi faranno la parte routinaria (scoring, velocità, personalizzazione di base), ma la consulenza umana rimarrà cruciale per accompagnamento strategico e relazione di fiducia. Le banche che vinceranno saranno quelle che combinano automazione ed empatia, offrendo decisioni rapide e prodotti costruiti attorno alle sfide concrete dell’impresa.

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