BANCA SELLA
La banca "glocal" che sull'innovazione straccia i record. Intervista all'AD Claudio Musiari

- di: Germana Loizzi
 

Pioniera in tutte le innovazioni del settore, utili in crescita nel 2018. L’Ad Claudio Musiari: “Quello che facciamo oggi è aprirci alla contaminazione positiva con esperienze esterne, nella logica di open innovation”.
E dal settore dei pagamenti 
ormai arriva un quarto dei ricavi dell’Istituto.


Uno dei fattori distintivi di Banca Sella è sempre stata la propensione all’innovazione, essere all’avanguardia, cogliere e anticipare i cambiamenti. Una storia imprenditoriale dinamica, capace di grandi trasformazioni e con l’intelligenza di cogliere il timing giusto di questi cambiamenti, frutto anche di una modalità co-creativa e aperta al contributo di tutti gli stakeholder.
L’innovazione continua è nel suo Dna. Basti dire che nel 1817 Pietro Sella introdusse nel lanificio di famiglia le prime macchine per filatura di tipo meccanico, importate dal Belgio, dando inizio all’industrializzazione delle attività della famiglia. E che nel 1886 Gaudenzio Sella, insieme ad altri 6 tra fratelli e cugini, costituisce la banca Gaudenzio Sella & C, istituto di credito che è la base dell’attuale gruppo Sella.
Per venire al secondo dopoguerra, negli anni Cinquanta vengono introdotte in banca delle procedure automatizzate sotto la guida di Giorgio Sella che, appassionato di telecomunicazioni, con spirito pionieristico mise a punto le prime tecnologie informatiche.
E poi lo sviluppo del centro meccanografico nel corso degli anni Sessanta, attraverso la trasformazione in ‘centro elettronico’ con l’adozione dei primi computer.
Negli anni Settanta Banca Sella introduce per prima in Italia le macchine Chubb, antenate dell’Atm, rendendo possibile ritirare contante in modo automatizzato e, poco tempo dopo, i Buoni ordinari del Tesoro (Bot) entrano nella propria offerta di gestione del risparmio.
Sempre rimanendo in tema di innovazione e connessa capacità di cogliere per tempo i nuovi bisogni del mercato, negli anni Ottanta Società Autostrade sceglie Banca Sella per sperimentare un rivoluzionario sistema di pagamento dei pedaggi: Viacard. Inoltre inaugura la sua società di gestione, tra le prime in Italia a offrire ai risparmiatori lo strumento del fondo di investimento.
Negli anni Novanta il Gruppo Sella (il Gruppo come tale nasce infatti nel 1992) è tra le prime banche a fornire un servizio di internet banking informativo in tempo reale in Italia e ad aderire al primo programma di e-commerce europeo, diventando ‘first mover’ nell’ambito dei pagamenti elettronici. Inoltre è tra i primi in Italia a sviluppare e mettere on-line un sito internet. Il sito sarebbe diventato l’attuale www.sella.it. In questi anni Il Gruppo coglie la possibilità di collaborazioni e partnership internazionali con  la  nascita di sue società in Romania e India. E il finire del decennio, nel 1998, vede la prima rivoluzione online: il servizio di home banking diventa dispositivo, permettendo ai clienti di effettuare bonifici e giroconti, e nasce il conto online Winconto.
Il decennio successivo, a inizio del nuovo secolo, vede Sella iniziare a comunicare la sua offerta a 360° con il marchio Sella.it e permettere di disporre ordini sul Fib 30 (derivati) tramite il servizio di Trading online. Prendono il via le prime iniziative di venture capital: unitamente a un gruppo di imprenditori biellesi, viene creato Jupiter, il fondo di investimenti per il finanziamento di imprese di successo, come ‘Mutui online’. Nasce Websella.it, la nuova offerta dedicata ai clienti che prediligono l’operatività online e SellaMoney, la prima carta prepagata emessa da Banca Sella, in risposta all’esigenza di avere un metodo di pagamento senza disporre di un conto corrente. E Nel 2008 viene sviluppata e lanciata la prima app per iPhone in Italia, che permette ai clienti di accedere e operare sul proprio conto corrente direttamente da mobile.
L’ultimo decennio vede il Gruppo ancora apripista e leader nell’innovazione, come emerge dall’intervista sotto. Per ora basti dire che un’attività innovativa di questo genere è portata avanti grazie a forti investimenti, che hanno determinato l’aumento continuo del business e della produttività, frutti tipici dell’innovazione.

Il bilancio 2018
Buoni, ancora una volta, i risultati dello scorso anno. Il 2018 di Banca Sella si è chiuso con un risultato positivo dell’utile netto pari a 25,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 14,1 milioni di euro del 2017.
Oltre alla conferma della solidità patrimoniale (Cet1 al 14,63% e Total capital ratio al 18,06%), il bilancio di Banca Sella si è chiuso con la crescita della raccolta diretta che si è attestata a 10 miliardi di euro (+1,8%), la tenuta degli impieghi pari a 7 miliardi di euro, la crescita del margine di interesse a 145,7 milioni di euro (+2,9%) e un margine di intermediazione stabile a 355,6 milioni di euro. Sono ulteriormente migliorati tutti gli indici relativi alla qualità del credito e l’Npl Ratio netto è sceso al 4,5%. L’indice Texas Ratio è migliorato al 63,8%, rispetto al 75% del 2017, confermandosi tra i migliori del settore bancario italiano. Nel corso dell’anno, seguendo come visto una costante, la Banca ha continuato a investire fortemente in innovazione e nella trasformazione del modello di servizio ai clienti, sempre più incentrato sulla consulenza e sulla tecnologia.

Non c’è dubbio che l’innovazione sia nel Dna di Banca Sella, per le sue radici, per come è nata e per come si è sviluppata. E non ci sono dubbi che Banca Sella abbia dimostrato in 133 anni di vita di saper cogliere a pieno i mutamenti del mercato. Il Gruppo afferma: “la nostra storia di crescita ci porta oggi ad una trasformazione esponenziale che vogliamo affrontare in modalità co-creativa, con le persone giuste, aperti al contributo di tutti”. Può delineare i caratteri di questa trasformazione esponenziale, sull’onda di una rivoluzione digitale che appare avere un’importanza ancora maggiore, per l’economia, la società e le persone, di quanto non ne abbia avuta la rivoluzione industriale?
L’esperienza e la storia insegnano che la durata nel tempo di un’azienda è legata anche alla sua capacità di sapersi trasformare continuamente, adeguandosi ai tempi e se possibile anticipando i cambiamenti. La nostra Banca ha fatto da sempre la scelta strategica di governare la tecnologia e l’innovazione al fine di offrire ai nostri clienti soluzioni di qualità in grado di contribuire al loro successo. Quello che facciamo oggi è aprirci alla contaminazione positiva con esperienze esterne, nella logica di open innovation. La Banca non può più essere un soggetto a se stante ma deve essere, nell’ambito delle iniziative e delle attività che porta avanti, anche  partner di altre entità. 

Siete stati tra i primi a lanciare una piattaforma di open banking, anticipando la direttiva Psd2 dell’Unione europea, che ha segnato un altro importante passo in avanti sul percorso per i ‘digital payment’ nel nostro paese. Cosa ha rappresentato e rappresenta nello sviluppo digitale della Banca?
Abbiamo da subito visto la nuova direttiva come un’opportunità da sviluppare. Per questo, fin dal giugno del 2017 e quindi anticipando i tempi della normativa, abbiamo messo a disposizione di imprese e startup attraverso le Api, acronimo che sta per Application Programming Interface, ossia semplici librerie di servizi accessibili agli sviluppatori, servizi e funzioni fino a quel momento a disposizione solo dalla banca. Attualmente abbiamo messo in condivisione 100 Api e il loro numero di utilizzo è in costante crescita.

SellaLab è la piattaforma d’innovazione per startup consolidate e aziende corporate volto a supportare i processi di open innovation e trasformazione digitale. Può descriverci questa realtà che appare cruciale nelle strategie di Sella?
Sellalab nasce a Biella nel 2013, nello storico complesso industriale del Lanificio Maurizio Sella, dove si trova anche la casa di Quintino Sella. Nasce come acceleratore di idee ma col tempo la sua mission si è evoluta, ampliando le proprie competenze e il suo raggio d’azione, attraverso anche l’apertura di nuove sedi a Milano, Salerno e Lecce. Oggi si configura come un hub che mette in contatto le competenze tech e gli innovatori del territorio con il mondo delle imprese, supportandole nel processo di trasformazione digitale e di open innovation al fine di far crescere il tessuto imprenditoriale del territorio.
Nelle città in cui è presente, inoltre, Sellalab organizza anche numerosi eventi formativi, contribuendo così alla diffusione delle conoscenze sulle tematiche legate all’innovazione e alla digitalizzazione. Oltre a questo, Sellalab è anche il laboratorio di ricerca e sviluppo per l’intero Gruppo.

Siete anche stati la prima banca ad avere il voice banking. Ci spiega cos’è?
Da studi recenti abbiamo visto come gli smart speaker intelligenti si stiano diffondendo sempre di più, soprattutto nell’ambito della casa intelligente. Perché allora non sviluppare un servizio che permettesse di sfruttare questi nuovi dispositivi per conoscere il saldo del proprio conto corrente o le ultime operazioni effettuate in banca? Da qui nasce la nostra soluzione di “voice banking” che dà la possibilità ai clienti di accedere al proprio conto corrente in piena sicurezza, senza passare dall’internet banking, ma semplicemente colloquiando con questi nuovi dispositivi, come Google Home. Per utilizzare il servizio è sufficiente attivare Google Home col comando “Hey Google” o “Ok Google” e successivamente pronunciare: “Parla con Sella” per conoscere a quanto ammonta il saldo del conto o gli ultimi movimenti.
Il servizio di voice banking è un ottimo esempio di contaminazione con esperienze esterne di cui parlavamo prima: nasce infatti sia dalla collaborazione con Google sia da quella con la startup Vidyasoft, spin-off dell’Università del Salento specializzata nel settore dell’Internet of Things, accelerata dalla nostra piattaforma Sellalab.

 
Banca Sella ha gestito le prime transazioni di e-commerce a fine anni ‘90. Quanto pesa oggi il settore dei pagamenti?
Oggi il settore vale circa un quarto dei ricavi della banca. I volumi stanno aumentando nell’ordine del 10-20% a seconda della tipologia di transazione.

Non solo innovazione, ma avete un’offerta a 360 gradi di servizi ai clienti. Può farci una breve panoramica?
Il nostro obiettivo è quello di servire al meglio i nostri clienti, che siano questi imprese o famiglie, fornendo tutto ciò di cui hanno bisogno, sia in termini di consulenza, sia in termini di prodotti e servizi.
Accanto all’offerta tradizionale di conti correnti, sistemi di pagamento, trading online, finanziamenti e numerose soluzioni di risparmio, affianchiamo nuovi soluzioni tecnologiche o di supporto all’innovazione, in caso di imprese e professionisti.
È oggi centrale, inoltre, e lo rimarrà anche con lavvento delle nuove tecnologie che stanno trasformando il nostro settore, la consulenza ai clienti. Questa rimane fondamentale in settori come il credito, i mercati, la gestione dei grandi patrimoni.

 
Avete un forte radicamento sul territorio. Cosa caratterizza il vostro rapporto con le imprese?
L’attenzione e l’impegno per le imprese dei territori in cui siamo presenti è da sempre un elemento centrale dell’attività della nostra Banca. Nel corso degli anni non è mai venuto meno il voler essere sempre a stretto contatto col territorio e con le sue imprese. 
Abbiamo sempre individuato le soluzioni migliori e più adeguate, “su misura”, rispetto alle necessità e alle esigenze delle imprese, per svilupparle e farle crescere, che fossero il lancio di un prestito o di un plafond ad hoc o la messa a disposizione dei cosiddetti “bond del territorio” o attività più specifiche come la finanza d’impresa.

 
Quali sono i principali servizi di finanza d’impresa che offrite?
Abbiamo recentemente, a livello di Gruppo, creato la nuova divisione Sella Corporate & Investment Banking che supporta le società nel reperimento delle risorse per il loro sviluppo tramite emissioni obbligazionarie mini-bond, in attività di merger&acquisition e nel passaggio generazionale.
Guardando al numero delle emissioni, Sella Corporate & Investment Banking nel 2018 è stata tra gli arranger più attivi sul mercato dei mini-bond, curando dodici operazioni che hanno permesso al gruppo di confermarsi per il secondo anno consecutivo come la prima banca commerciale nella classifica stilata dall’Osservatorio Mini-bond realizzato dalla School of management del Politecnico di Milano.

Avete al vostro interno anche una divisione dedicate al private banking. Che servizi offre?
Il servizio specializzato dedicato al private banking di Banca Sella opera all’interno della più ampia struttura della banca, svolgendo attività di consulenza in un regime di architettura aperta, con un’offerta completa di prodotti multibrand. Questa articolazione consente al servizio di poter stabilire sinergie sia con la divisione Sella Cib sia con la piattaforma di innovazione Sellalab, così da permettere di sostenere l’imprenditore sia sul fronte della finanza d’impresa, ma anche di fornirgli una visione privilegiata di start up attive in diversi ambiti dalle quali poter prendere spunto per rivedere ed innovare i propri processi organizzativi in azienda. I servizi offerti per la valorizzazione del patrimonio sono molteplici, dalla consulenza legata a tematiche fiscali e previdenziali fino al tema del passaggio generazionale. Il carattere distintivo di tutto il servizio è la centralità del cliente: la conoscenza approfondita delle sue esigenze e dei suoi obiettivi sono il punto di partenza attorno a cui si sviluppa tutta la nostra attività.

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