La Banca Centrale Europea ha deciso un nuovo taglio dei tassi di interesse, riducendo di 25 punti base il tasso sui depositi, che passa così dal 2,75% al 2,50%. La decisione, ufficializzata oggi dal Consiglio direttivo presieduto da Christine Lagarde, segna un ulteriore passo nella strategia di progressivo allentamento della politica monetaria per sostenere la ripresa economica e riportare l'inflazione verso l'obiettivo del 2%.
La BCE taglia i tassi di 25 punti base, al 2,50%
L'intervento riguarda anche gli altri tassi di riferimento: il tasso principale di rifinanziamento scenderà dal 2,90% al 2,65%, mentre il tasso sulle operazioni marginali verrà ridotto al 2,90%. Le nuove misure entreranno ufficialmente in vigore dal 12 marzo 2025 e mirano a rendere meno oneroso l’accesso al credito per famiglie e imprese, incentivando gli investimenti e i consumi in un contesto economico ancora fragile.
Una decisione attesa dal mercato
Il taglio dei tassi era ampiamente atteso dagli operatori finanziari, che nelle ultime settimane avevano scommesso su un'inversione di rotta da parte della BCE. Dopo un lungo ciclo di rialzi per contrastare l’inflazione post-pandemia, l’istituto di Francoforte ha ora avviato una fase di normalizzazione della politica monetaria, adeguandola a un quadro economico in evoluzione.
Secondo le ultime previsioni macroeconomiche della BCE, l’inflazione nell’Eurozona sta progressivamente rallentando. Dopo aver toccato picchi superiori al 10% nel 2022, il livello generale dei prezzi è tornato su una traiettoria più contenuta. Le stime indicano un’inflazione media del 2,3% nel 2025, in calo all’1,9% nel 2026 e al 2,0% nel 2027. L'obiettivo dichiarato è riportare la stabilità dei prezzi entro limiti sostenibili, evitando al tempo stesso un eccessivo raffreddamento dell’economia.
Sul fronte della crescita, però, le prospettive restano deboli. La BCE ha rivisto al ribasso le sue stime per il PIL dell’Eurozona, prevedendo un’espansione limitata allo 0,9% nel 2025, all’1,2% nel 2026 e all’1,3% nel 2027. Il rallentamento della domanda globale, il peso della politica monetaria restrittiva degli ultimi anni e le tensioni geopolitiche stanno limitando le potenzialità di ripresa del Vecchio Continente.
Gli effetti attesi: credito più accessibile e rilancio degli investimenti
Il taglio dei tassi dovrebbe favorire un incremento del credito a imprese e famiglie, riducendo il costo dei finanziamenti e incentivando nuovi investimenti. In particolare, il settore immobiliare potrebbe beneficiare di condizioni di finanziamento più favorevoli, dopo il forte rallentamento registrato negli ultimi due anni a causa dei tassi elevati.
Anche le imprese potrebbero trovare vantaggi significativi, soprattutto quelle più esposte ai costi di finanziamento. Una politica monetaria più accomodante potrebbe stimolare la crescita degli investimenti produttivi, sostenendo così la ripresa dell’attività economica e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Non mancano, tuttavia, i rischi. Alcuni analisti temono che un allentamento eccessivo delle condizioni finanziarie possa riaccendere pressioni inflazionistiche, soprattutto in un contesto di persistenti tensioni sui mercati delle materie prime. Inoltre, il taglio dei tassi potrebbe avere ripercussioni sui margini di redditività delle banche, che vedrebbero ridursi il rendimento sui depositi presso la BCE.
Lagarde: "Monitoreremo attentamente l’economia"
La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato che la politica monetaria resterà flessibile e dipenderà dall’evoluzione dei dati macroeconomici. “Continueremo a monitorare con attenzione tutti gli indicatori economici e finanziari per assicurarci che l'inflazione torni stabilmente al nostro obiettivo del 2% nel medio termine,” ha dichiarato Lagarde in conferenza stampa.
L’istituto di Francoforte continuerà dunque a valutare l’efficacia delle misure adottate, mantenendo aperta la possibilità di ulteriori interventi qualora le condizioni economiche lo richiedano. L’incertezza legata agli scenari globali, dalle tensioni geopolitiche alle dinamiche del commercio internazionale, resta un fattore chiave che influenzerà le prossime decisioni della BCE.
Per ora, il taglio dei tassi rappresenta un segnale chiaro: la BCE è pronta ad agire per sostenere la crescita, garantendo al tempo stesso la stabilità dei prezzi in un’Europa che cerca di consolidare la propria ripresa economica.