BMW Italia: il gruppo è sempre più "verde" senza perdere il DNA dei suoi marchi

- di: Redazione
 

La situazione attuale e quella di medio periodo del settore Automotive, le previsioni 2022 di BMW Italia dopo una crescita a doppia cifra nel 2021 (e un trend di aumento costante e marcato ormai da anni), i temi più importanti nel nostro Paese per BMW GROUP (con i suoi quattro marchi BMW, Mini, Rolls-Royce e BMW Motorrad), la sostenibilità e la road map dell’elettrificazione, i nuovi modelli in arrivo. Intervista a Massimiliano Di Silvestre, Presidente e AD di BMW Italia.

BMW Italia: parla Massimiliano Di Silvestre, Presidente e AD

BMW Italia, inanellando l’ennesimo anno di crescita, chiuse il 2021 con una crescita a doppia cifra delle vendite e per il 2022 aveva messo in preventivo un ulteriore incremento, nonostante, fu detto allora, “le possibili conseguenze di alcuni variabili esogene”, come “l’incertezza sull’andamento dell’economia o gli effetti della crisi dei chip”. Nel 2022 sono accadute tante cose, ben oltre quelle immaginabili un anno fa. Presidente Di Silvestre, qual è il quadro della situazione del mercato per BMW Italia e, più in generale, per il settore Automotive? E quali le prospettive di medio periodo?

La definizione di una strategia con traguardi di medio-lungo periodo chiari e aver conservato la capacità di agire nel breve periodo, adattandosi agli scenari che cambiano, velocemente e con flessibilità è quello che ha consentito al BMW Group di chiudere il 2021 a livello globale con il miglior bilancio in assoluto della sua storia. In Italia le performance sono state record in termini di vendite e profittabilità (per noi e per la rete dei dealer), confermando il nostro Paese tra i primi sei mercati al mondo del Gruppo nel comparto automotive, addirittura il terzo nelle due ruote.

Nel 2022 lo scenario è rimasto complesso: la tematica dei semiconduttori, la guerra in Ucraina e gli aumenti consistenti del costo dell’energia stanno impattando in modo importante sul business. Tuttavia, come ricorda spesso il nostro CEO, Oliver Zipse, in periodi così difficili resta fondamentale aver la capacità di fare le scelte giuste. Abbiamo di fronte gradi sfide, sia come settore che come azienda: economia circolare e mobilità sostenibile sono i traguardi da raggiungere e il BMW Group è assolutamente determinato ad avere un ruolo di leadership anche in futuro. In Italia abbiamo la stessa ambizione e determinazione attraverso il lavoro del team e della nostra rete di concessionari. Vogliamo essere il punto riferimento per la nuova mobilità, attraverso un’offerta straordinaria di prodotti a due a quattro ruote che offrano ai clienti di oggi e di domani la possibilità di spostarsi a impatto zero, ma senza perdere il DNA dei nostri marchi: BMW, MINI e Rolls-Royce. Ecco perché posso dire che anche il 2022 sarà un anno importante per noi e i risultati raggiunti finora lo testimoniano. Nell’ultimo trimestre, grazie alla disponibilità di prodotto per tutti i brand, saremo in grado di mettere a profitto il grande lavoro fatto in termini di raccolta ordini.

Quali sono i temi più importanti oggi per BMW in Italia?

Come accennavo prima, come BMW Group siamo fortemente concentrati ad accelerare il progresso tecnologico in atto e a portare avanti la transizione verso la mobilità sostenibile. L’incremento della mobilità elettrica è una chiara priorità. Noi stiamo arricchendo, costantemente, la nostra offerta. Dopo BMW iX e BMW i4, siamo in piena campagna di lancio con la nuova BMW X1 e tra poco la nuova BMW Serie 7. Ma non smetteremo di far sognare i nostri appassionati neppure con i prodotti ad elevate prestazioni: abbiamo appena presentato la BMW XM, una SAV che celebra i 50 anni del brand sportivo M e sarà la vettura sportiva più potente di sempre con i circa 750 CV della variante più prestazionale. E non ci fermeremo qui. Accanto all’elettrificazione, siamo però impegnati sul tema della relazione. Ci piace parlare di “nuovo umanesimo” e della necessità di affiancare alla rivoluzione tecnologica e digitale (hi-tech) una rinnovata relazione umana (hi-touch). In questo senso la House of BMW di Milano, nel quadrilatero della moda, ha rappresentato davvero un nuovo modo di dialogare con clienti, partner, media, istituzioni. Una vera e propria casa dove “scaldare” la relazione con la marca e condividere esperienze e momenti unici. E’ stato un grande impegno di tutta l’azienda che ha consentito di realizzare oltre 100 eventi in cui parlare di brand, innovazione, moda, libri, tecnologia, lifestyle. Ma anche di passioni e di futuro. Un progetto pilota, interamente made in Italy, che adesso verrà esportato in Giappone e USA. Una grande soddisfazione per tutto il team di BMW Italia.

Cos’è la Sostenibilità per BMW? Sempre in tema, sulla transizione ecologica lo scorso settembre al Salone di Monaco affermò che “i Governi e l’intero settore dell’automotive hanno bisogno l’uno dell’altro perché la mobilità deve essere circolare, cioè deve guardare a tutta la catena del valore”. Quali segnali sono giunti sull’argomento, come vede oggi la situazione? In tale quadro, è soddisfatto di quanto prevede il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) su transizione ecologica e mobilità sostenibile?

Il BMW Group ha fatto suo l’obiettivo del contenimento a 1,5° dell’innalzamento del riscaldamento globale aderendo nel 2021 - prima azienda automobilistica tedesca a farlo - alla campagna Business Ambition for 1,5° C lanciata da Science-Based Targets Initiative, impegnandosi quindi a raggiungere l’obiettivo della completa neutralità climatica in tutta la catena del valore al più tardi entro il 2050.

Stiamo promuovendo la riduzione delle emissioni di CO2 in tutto l’intero ciclo di vita del prodotto - dalla filiera alla produzione, nella fase di utilizzo fino al riciclo dei nostri prodotti - stabilendo obiettivi ambiziosi. Li riassumo in pochi punti.  In sintesi vogliamo ridurre la CO2:

- del 50% per ogni chilometro percorso, in fase di utilizzo;

- dell’80% in fase produttiva;

- di oltre il 20% nella filiera.

Per quanto riguarda l’ambito di utilizzo del veicolo, la rapida transizione verso l’elettromobilità è il fattore più rilevante e rappresenta un prerequisito importante sulla strada della neutralità climatica. Un fattore decisivo sulla velocità di questa transizione è l’implementazione di un’adeguata infrastruttura di ricarica che permetta ai clienti di gestire efficacemente i propri veicoli a batteria senza eccessive preoccupazioni.

Il PNRR prevede importanti investimenti nella rete delle ricariche fast e ultra fast, fondamentali in uno scenario di sviluppo rapido come quello auspicato. L’impegno ora deve essere quello di dare seguito con efficienza e tempi certi agli ambiziosi piani di realizzazione dell’infrastruttura di ricarica, sfruttando a pieno i significativi investimenti previsti. Il criterio guida, in questo senso, è quello dell’urgenza.

Capitolo elettrificazione. La road map di BMW prevedeva 25 modelli elettrificati, di cui la metà completamente elettrici sul mercato nel 2023. Come conseguenza di questa strategia, affermò lei alla fine del 2019, “prevediamo che la percentuale di vetture elettrificate crescerà in modo importante nel nostro mix di vendita in Europa: un quarto dei volumi nel 2021, un terzo nel 2025, metà nel 2030”. Questo programma ha subito variazioni in seguito a quanto avvenuto dal 2019 ad oggi? E qual è la situazione del mercato dell’elettrico in Italia, che su tale fronte è apparsa finora indietro rispetto ad altri grandi Paesi europei?

L’offensiva di prodotto che abbiamo annunciato non è stata modificata e il calendario dei lanci dei nuovi prodotti è confermato, nonostante le difficoltà dell’industria. Già entro la fine di quest’anno saranno 15 i modelli a batteria (BEV) in produzione e la percentuale di veicoli elettrici sul totale venduto sarà del 10%. Entro il 2025 puntiamo a raggiungere un totale di due milioni di veicoli completamente elettrici consegnati e stimiamo che i modelli elettrici rappresenteranno almeno metà delle vendite globali al più tardi nel 2030. A quella data il BMW Group sarà in grado di offrire una gamma completa di veicoli elettrici sia in termini di tipologia di prodotto che di autonomia, con i brand MINI e Rolls Royce che avranno già completato la transizione e proporranno esclusivamente modelli full electric.

La quota di mercato dell’elettrico in Italia è in costante crescita con percentuali a doppia e tripla cifra, ma non arriva ai livelli degli altri mercati europei ed è estremamente disomogenea nel territorio. Da parte nostra abbiamo visto crescere la nostra performance fino a ottenere la leadership nel mercato di riferimento. Vale la pena ribadire che è evidente che la velocità di adozione della mobilità elettrica da parte dei consumatori sia direttamente legata allo sviluppo dell’infrastruttura, sia in ambito privato che pubblico, con un’attenzione particolare per le grandi arterie di comunicazione e la rete autostradale. Iniziative come la nuova stazione di ricarica rapida, recentemente inaugurata di fronte all’aeroporto di Linate a Milano, vanno nella direzione auspicata. Ma ne servono molte altre e rapidamente. La UE ha deciso di andare verso una mobilità completamente elettrica nel 2035. Per rendere questa prospettiva consistente, servono oltre 7 milioni di nuove colonnine. E anche l’Italia dovrà fare la sua parte, recuperando lo svantaggio che abbiamo oggi, soprattutto rispetto ai paesi del nord Europa.

Cosa offre, in termini di novità, l’autunno-inverno italiano di BMW? Si parla tanto dell’Ammiraglia della BMW, la Serie 7, che per la prima volta nella sua storia arriverà anche nella variante 100% elettrica, e anche, un po’ più in là ma neanche tanto, della nuova generazione di BMW X1…

In queste settimane siamo impegnati nel lancio della nuova BMW X1, che sarà disponibile anche in una inedita versione completamente elettrica “BMW iX1”. Si tratta di un tassello fondamentale nella nostra gamma, soprattutto per il mercato italiano dato che negli anni più recenti (dal 2016) questo modello è stato l’indiscusso best seller del marchio BMW in Italia. Nel 2021 una BMW venduta su quattro è stata proprio una BMW X1. La nuova BMW X1 è un’auto molto attesa dai nostri Clienti e siamo fiduciosi che saprà riscuotere un grande succes- so, grazie alla combinazione di piacere di guidare e versatilità. I primi dati sono straordinari: nella fase di pre-lancio, abbiamo già raccolto oltre 5.500 ordini.

Anche la nuova BMW Serie 7 sarà proposta per la prima volta anche in versione full electric. Si chiamerà BMW i7 e rappresenterà una sintesi virtuosa ed affascinante di design, tecnologia e connettività per un’esperienza di guida e mobilità raffinata e fuori dall’ordinario, dando un significato completamente nuovo alla mobilità individuale di lusso. Lusso e sportività, appunto.

In Italia resta centrale una vecchia questione: lo svecchiamento del parco circolante. Qual è la sua posizione su questo tema che si ripete di anno in anno senza, almeno apparentemente, trovare una reale via di soluzione? Quali le sue proposte?

Il comparto automotive sottolinea da anni la necessità di ringiovanire il parco circolante italiano. Nonostante le proposte più volte presentate in sede istituzionale (mi piace ricordare soprattutto il cambiamento della fiscalità dell’auto aziendale che nel nostro Paese è molto penalizzante rispetto al resto dell’Europa) il tema non è stato finora affrontato in modo strutturale, anche se la politica di incentivi dello scorso governo in tema di auto elettriche, con un piano triennale di supporto, ha indicato un nuovo orientamento che va, a nostro avviso, nella giusta direzione. Senza un intervento deciso, tuttavia, la situazione non è destinata a migliorare. Anzi negli ultimi anni abbiamo assistito con preoccupazione al costante aumento dell’anzianità del parco circolante italiano, in aumento nel quadriennio 2017-2020 da 10,8 anni (nel 2017) a 11,8 anni nel 2020. E’ un dato molto preoccupante.

Il nostro auspicio è che le istituzioni e il nuovo governo possano, nell’arco della nuova legislatura, mettere mano al processo di rinnovamento, considerando i potenziali benefici in termini sia di emissioni che di maggiore sicurezza sulle nostre strade, derivante dalla sostituzione di automobili vecchie, inquinanti e non più sicure. E’ una riforma non più rinviabile!

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