Borse europee contrastate dopo le elezioni tedesche; Piazza Affari stabile
- di: Matteo Borrelli

Le principali borse europee hanno mostrato andamenti divergenti nella giornata odierna, influenzate dall’esito delle recenti elezioni in Germania. A metà seduta, l’indice DAX di Francoforte registrava un incremento dello 0,72%, sostenuto dalla vittoria della CDU e dalle prospettive di una coalizione di governo stabile.
Al contrario, Parigi mostrava una flessione dello 0,2%, mentre Londra rimaneva pressoché invariata con un lieve aumento dello 0,13%.
Andamento di Piazza Affari
A Milano, il FTSE MIB si manteneva stabile, con una variazione del -0,16%, attestandosi a 40.649 punti Tra i titoli principali, spiccava la performance positiva di Monte dei Paschi di Siena, in rialzo del 3,23%, grazie al recente andamento del titolo che ha ridotto lo sconto dell’Ops lanciata su Mediobanca all’8,1%.
In evidenza anche Diasorin (+2,56%), Pirelli (+2,20%) e Leonardo (+1,54%). In controtendenza, Prysmian registrava una perdita del 2,9%, influenzata da indiscrezioni su una possibile riduzione degli investimenti di Microsoft nei data center per l’intelligenza artificiale.
Titoli Mid Cap italiani
Nel segmento Mid Cap, l’indice FTSE Italia Mid Cap mostrava un incremento dello 0,8%, raggiungendo i 50.807,34 punti. Tra i titoli in evidenza, GVS registrava un aumento del 2,20%, Cembre del 1,85%, Juventus del 1,55% e MARR del 1,38%. Al contrario, Alerion Clean Power segnava una flessione del 3,23%, seguita da Cementir (-2,15%), Piaggio (-1,97%) e Comer Industries (-1,80%).
Mercato obbligazionario e spread
Sul fronte obbligazionario, lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi si posizionava a 110 punti base, con un incremento di 6 punti base rispetto alla seduta precedente. Il rendimento del BTP decennale italiano si attestava al 3,55%.
Materie prime e oro
Nel mercato delle materie prime, l’oro mostrava un lieve aumento, attestandosi a 2.946,9 dollari l’oncia. Il petrolio, nella variante Light Sweet Crude Oil, registrava un guadagno frazionale dello 0,14%, posizionandosi a 70,32 dollari al barile.
Gli investitori continuano a monitorare attentamente le trattative per la formazione del nuovo governo tedesco e le possibili implicazioni economiche a livello europeo, mantenendo un atteggiamento cauto nei confronti dei mercati finanziari.