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Concordato Preventivo Biennale: quando si rischia la decadenza e cosa comporta

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Concordato Preventivo Biennale: quando si rischia la decadenza e cosa comporta

Un patto tra fisco e contribuenti per semplificare la vita a entrambe le parti. È questo, in sintesi, il Concordato Preventivo Biennale (CPB), una misura pensata per dare certezza a imprese e professionisti sul carico fiscale, fissando in anticipo il reddito imponibile per due anni. Un meccanismo che può garantire stabilità e programmazione, ma che presenta anche insidie: chi aderisce deve rispettare regole precise, altrimenti il beneficio sfuma e si torna alle ordinarie (e più onerose) dinamiche fiscali. Ma quando scatta la decadenza e cosa succede in questi casi?

Concordato Preventivo Biennale: quando si rischia la decadenza e cosa comporta

Perdere il concordato non è impossibile. Il fisco prevede alcune condizioni imprescindibili, il mancato rispetto delle quali porta alla decadenza automatica dal regime concordatario. Ecco i principali motivi che possono far scattare la revoca.

1. Manca il pagamento delle imposte dovute
La prima regola d’oro è che il contribuente deve pagare puntualmente le imposte concordate. Se emergono irregolarità dai controlli automatizzati e il pagamento non viene effettuato, la decadenza è immediata. Tradotto: niente più concordato e ritorno al regime fiscale ordinario, con tutti i rischi e i costi che ne derivano.

2. I contributi previdenziali non pagati non fanno decadere, ma…
Diverso il discorso per i contributi previdenziali. Se il contribuente dimentica di versarli o si trova in difficoltà nel farlo, il concordato non decade automaticamente. Tuttavia, rimanere in regola con l’INPS è sempre consigliabile, sia per evitare problemi futuri, sia perché eventuali nuovi criteri potrebbero inasprire le sanzioni per gli inadempienti.

3. Differenze troppo alte tra reddito dichiarato e reale
Uno degli aspetti più critici riguarda le variazioni nei dati economici. Se il reddito dichiarato con il concordato o il valore della produzione differiscono di oltre il 30% rispetto a quanto poi emerge, si rischia la decadenza. È una soglia che può sembrare ampia, ma per chi gestisce attività con margini volatili diventa un rischio concreto.

4. Scoperta di attività non dichiarate o passività dubbie
Il fisco non tollera sorprese: se durante accertamenti vengono individuati redditi non dichiarati o spese non deducibili per un valore superiore al 30% di quanto concordato, il contribuente perde il diritto al CPB. È quindi cruciale che la dichiarazione iniziale sia precisa e onesta per evitare spiacevoli conseguenze.

Cosa succede in caso di decadenza?
Chi perde il beneficio del CPB non solo torna a essere tassato con le regole ordinarie, ma deve anche dichiarare ufficialmente la propria uscita dal regime agevolato. Questo avviene compilando il quadro CP della dichiarazione dei redditi dell’anno in cui si verifica la decadenza.

Tornare al regime fiscale ordinario significa affrontare una tassazione potenzialmente più elevata e una maggiore esposizione ai controlli dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, potrebbero scattare sanzioni per gli eventuali mancati versamenti o per l’errata applicazione del concordato. Insomma, il rischio economico è concreto.

Strategie per evitare la decadenza
Chi decide di aderire al Concordato Preventivo Biennale deve pianificare attentamente la propria gestione fiscale. Ecco alcuni accorgimenti per evitare brutte sorprese:Monitorare costantemente gli incassi e le spese: evitare scostamenti eccessivi rispetto ai parametri concordati.Effettuare sempre i pagamenti delle imposte nei termini previsti: anche un piccolo errore può compromettere il beneficio.Dichiarare sempre tutte le attività e le passività: nascondere operazioni al fisco può trasformarsi in un boomerang.Consultare un commercialista esperto: una gestione professionale può fare la differenza tra rimanere nel regime agevolato e uscirne con danni economici.

Il Concordato Preventivo Biennale è uno strumento utile, ma solo se utilizzato con consapevolezza. La certezza fiscale è un vantaggio significativo per chi lavora, ma il prezzo da pagare per eventuali irregolarità è alto. Meglio evitare di sottovalutare le regole e muoversi con prudenza, perché una volta fuori, rientrare potrebbe non essere così semplice.

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