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Convegno AssoNEXT, Strocchi: “Trasformare il risparmio in motore di sviluppo, non in occasione di vendita”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Convegno AssoNEXT, Strocchi: “Trasformare il risparmio in motore di sviluppo, non in occasione di vendita”

Il Dott. Simone Strocchi, Consigliere di AssoNEXT, Founder di Electa Ventures e promotore di IPO Club, è intervenuto durante l’evento AssoNEXT svoltosi alla Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, partecipando al panel intitolato “Investimenti per il rilancio dei mercati”. Protagonista dell’evoluzione del mercato dei capitali per le PMI italiane, Strocchi ha rilanciato la centralità della finanza costruttiva come leva per il consolidamento industriale nazionale. Lo abbiamo incontrato a margine dei lavori.

Convegno AssoNEXT, Strocchi: “Trasformare il risparmio in motore di sviluppo, non in occasione di vendita”

Presidente Strocchi, durante il panel lei ha parlato della necessità di un cambio di paradigma. In cosa consiste?
Oggi più che mai è urgente riportare il mercato dei capitali al centro della politica industriale nazionale. In un contesto in cui la Borsa italiana è sempre più dominata da investitori guidati da obblighi di compliance e logiche speculative o da fondi esteri che inanellano takeover, serve una svolta culturale e operativa: dobbiamo valorizzare la finanza costruttiva, fatta di capitale paziente, visione industriale e strumenti innovativi capaci di accompagnare le PMI italiane nella crescita e nell’aggregazione.

Cosa intende quando parla di trasformare il risparmio?
Dobbiamo trasformare il risparmio in motore di sviluppo e non in occasione di vendita. Credo in una Borsa che non sia solo piattaforma di trading, ma leva strategica di consolidamento industriale. L’EGM deve diventare un ginnasio di crescita, e non un mercatino da svuotare.

Ha citato alcuni strumenti finanziari precisi. Come possono incidere realmente sulla struttura dell’industria italiana?
Proposte come il PAC PIR – un piano di accumulo di lungo termine per i cittadini – e i fondi PIPE strutturati – veicoli di investimento pubblico-privato con visione buy-hold-build – sono strumenti concreti per difendere la governance nazionale, favorire la costruzione di gruppi solidi e far emergere campioni industriali italiani.

I numeri del delisting sembrano allarmanti. Qual è il rischio reale per il tessuto produttivo nazionale?
In dieci anni, il 43% delle società delistate è finito in mani straniere a favore di performance di consolidati non nazionali: non possiamo più permettere che la nostra base produttiva venga smantellata. Serve un progetto sistemico per collegare risparmio nazionale e impresa reale, mettendo Borsa Italiana al centro di un ecosistema di investitori competenti, family office, fondi pensione, holding industriali. È il momento di costruire per crescere e condividere valore in Italia, non per vendere all’estero incassando un prezzo one off dopo aver svilito i valori delle nostre migliori imprese abbandonate sui listini da fondi ucits in spasmodica ricerca di liquidità giornaliera.

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