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Credito e famiglie: più prestiti, meno debito e forti differenze tra Nord e Sud

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Credito e famiglie: più prestiti, meno debito e forti differenze tra Nord e Sud

Il 2024 ha segnato un cambiamento nel panorama del credito in Italia: da un lato, sempre più cittadini fanno ricorso a prestiti e mutui; dall’altro, l’indebitamento medio è in calo, segnalando una gestione più prudente delle finanze personali. Secondo la Mappa del Credito di Mister Credit – CRIF, il numero di italiani con almeno un finanziamento attivo è aumentato del 12,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 59,1% della popolazione maggiorenne. Parallelamente, l’importo medio residuo da rimborsare è sceso del 9,8%, attestandosi a 31.653 euro.

Credito e famiglie: più prestiti, meno debito e forti differenze tra Nord e Sud

Il valore della rata mensile media è rimasto pressoché stabile: 277 euro, con una variazione minima dello -0,2%. Questo suggerisce che l’accesso al credito si sta ampliando, ma senza comportare un aumento del peso delle rate sulle famiglie. La tendenza riflette un equilibrio tra l’esigenza di finanziamenti per consumi e investimenti e la necessità di mantenere sotto controllo il livello di esposizione.

Tipologie di credito: i prestiti finalizzati restano la formula più diffusa
L’analisi dei dati conferma che quasi la metà dei contratti attivi è rappresentata da prestiti finalizzati (47,6%), ovvero finanziamenti destinati all’acquisto di beni e servizi, come auto, elettronica, elettrodomestici e arredamento. Questa forma di credito è in leggero calo (-0,5% rispetto al 2023), ma resta la più utilizzata.

In crescita, invece, i prestiti personali, che salgono al 28,9% del totale (+1,6%). Questi strumenti, più flessibili e svincolati da uno scopo specifico, trovano sempre maggiore spazio nel portafoglio delle famiglie italiane. Più contenuta la quota dei mutui, che rappresentano il 23,5% dei finanziamenti attivi, in calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Un dato che riflette le persistenti difficoltà del mercato immobiliare, sebbene il mutuo resti un pilastro dell’accesso alla casa di proprietà.

Disparità territoriali: il Nord traina il credito, il Sud resta più prudente
A livello geografico, il credito mostra un andamento differenziato. Il Trentino-Alto Adige guida la classifica con il debito residuo più elevato (48.714 euro pro capite) e la rata media mensile più alta (402 euro), con un incremento del 7% rispetto al 2023. Seguono la Lombardia e il Veneto, dove il valore degli immobili e il costo della vita più elevato spingono le famiglie a contrarre mutui più consistenti.

Dall’altra parte dello spettro, il Sud Italia si conferma l’area con i livelli di indebitamento più contenuti. Calabria, Molise e Sicilia registrano le rate più basse, attorno ai 233-235 euro al mese. La Calabria è anche la regione con l’indebitamento medio più basso (19.301 euro), pari a meno della metà di quello delle regioni settentrionali. Questa differenza non è solo una questione di reddito disponibile, ma anche di minore incidenza dei mutui: nel Sud, l’acquisto della casa è spesso frutto di eredità o aiuti familiari, riducendo la necessità di finanziamenti bancari.

Mutui in crescita al Nord, prestiti personali e finalizzati al Sud
L’unica regione in cui l’indebitamento complessivo è aumentato è il Trentino-Alto Adige, con una crescita del 3,2% della quota di mutui, che ora rappresentano il 28,4% dei finanziamenti totali. Anche il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta registrano un’alta incidenza di mutui, con oltre il 30% dei contratti di credito attivi dedicati all’acquisto di immobili.

Al contrario, nel Mezzogiorno prevalgono i prestiti personali e finalizzati. In Calabria, il 53,6% dei finanziamenti attivi riguarda prestiti finalizzati, mentre in Sicilia e Molise la quota supera il 50%. Questa dinamica evidenzia come nel Sud si ricorra al credito principalmente per beni di consumo, piuttosto che per l’acquisto di abitazioni.

Un nuovo equilibrio tra consumo e prudenza
L’allargamento della platea di cittadini con un finanziamento indica un accesso più diffuso agli strumenti di credito. Tuttavia, il calo dell’indebitamento medio suggerisce una maggiore attenzione alla sostenibilità economica. Le famiglie italiane sembrano aver trovato un punto di equilibrio tra l’uso del credito e la gestione delle proprie finanze, in un contesto di maggiore consapevolezza e prudenza finanziaria.

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