L’analisi per macro-aree evidenzia marcate differenze territoriali. Il calo più significativo si registra nel Sud Italia (-4,0%), seguito dal Centro (-3,5%) e dal Nord-Ovest. Al contrario, il Nord-Est segna una netta ripresa, interrompendo la flessione dei due mesi precedenti.
(Foto: Alessandro Fontana, Direttore Centro Studi Confindustria)
Il 2025 si apre con un segnale di crescita per l’economia italiana, ma il quadro generale resta incerto. Secondo il Real Time Turnover Index (RTT), l’indicatore sviluppato dal Centro Studi Confindustria (CSC) in collaborazione con TeamSystem, a gennaio si è registrato un lieve aumento del fatturato a prezzi costanti delle imprese italiane, pari a +0,2%. Tuttavia, la dinamica dei settori e delle aree geografiche mostra un andamento disomogeneo, con alcuni comparti ancora in sofferenza.
Un indicatore basato sulla fatturazione elettronica
Il RTT è stato sviluppato per tracciare in tempo reale l’andamento del volume di attività economica in Italia, grazie all’analisi dei dati di fatturazione elettronica di un campione di circa 180mila imprese. L’indice è destagionalizzato e deflazionato, consentendo una lettura più precisa delle tendenze in corso.
A gennaio, i dati segnalano una ripresa dell’industria (+1,8%), che recupera solo in parte le perdite dei mesi precedenti, mentre i servizi continuano a contrarsi (-2,7%) per il terzo mese consecutivo. Anche il settore delle costruzioni mostra una battuta d’arresto significativa (-4,2%), dopo sei mesi di crescita ininterrotta.
Le prospettive per il primo trimestre 2025
Nonostante il segnale positivo di gennaio, il RTT suggerisce che il primo trimestre del 2025 potrebbe chiudersi con una variazione negativa del fatturato complessivo, a causa delle flessioni registrate a novembre e dicembre 2024. Nel dettaglio:
• Industria: il lieve rimbalzo di gennaio non è sufficiente a compensare i cali precedenti, portando la variazione acquisita per il trimestre a -1,7%.
• Servizi: il settore continua a mostrare debolezza, senza segnali evidenti di inversione di tendenza.
• Costruzioni: la flessione di gennaio suggerisce una possibile contrazione nel primo trimestre, dopo un 2024 in crescita costante.
Forti differenze tra Nord e Sud
L’analisi per macro-aree evidenzia marcate differenze territoriali. Il calo più significativo si registra nel Sud Italia (-4,0%), seguito dal Centro (-3,5%) e dal Nord-Ovest. Al contrario, il Nord-Est segna una netta ripresa, interrompendo la flessione dei due mesi precedenti.
Anche il fatturato varia a seconda delle dimensioni aziendali: le grandi imprese (-2,0%) e le piccole imprese (-2,9%) continuano a soffrire, mentre le medie imprese mostrano un segnale positivo (+1,6%). Tuttavia, le prospettive per il trimestre restano negative per tutte le classi dimensionali, con un impatto più marcato sulle aziende di maggiori dimensioni.
Un indicatore strategico per la politica economica
L’RTT si sta affermando come uno strumento chiave per monitorare l’andamento dell’economia in tempo reale, offrendo dati aggiornati per imprese e policy maker. Il lieve segnale positivo di gennaio è un buon inizio per il 2025, ma le incertezze restano. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se si tratta di una ripresa solida o di un semplice rimbalzo tecnico.