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Manovra 2026: alla caccia di 4 miliardi per alleggerire l’Irpef

- di: Bruno Legni
 
Manovra 2026: alla caccia di 4 miliardi per alleggerire l’Irpef
Manovra 2026: taglio Irpef al 33% e coperture da 4 miliardi
Fisco, sanità, moda e Zes in palio: tra promesse, prudenza e caccia alle coperture.

(Foto: il ministro di Economia e Finanze, Giovanni Giorgetti, in conciliabolo con al premier Giorgia Meloni).

L’estate italiana sembra bollente solo a metà: mentre le spiagge si svuotano e il carrello della spesa ingrassa, la politica economica del governo segue ritmi frenetici. È partita ufficialmente la gara per preparare la manovra 2026, con un obiettivo chiaro: trovare circa 4 miliardi di euro per rendere più leggera l’Irpef destinata al ceto medio, passando dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro.

Irpef sì, ma con numeri: i conti di Forza Italia

Secondo il responsabile economico di Forza Italia, Maurizio Casasco, il taglio dell’aliquota garantirebbe un risparmio annuo di circa 440 euro per chi guadagna fino a 50mila euro, e fino a 1.440 euro per chi si trova tra 50.001 e 60.000 euro. Questo è il “cavallo di battaglia” della formazione politica, ma… dove trovare le risorse?

Le coperture sul tavolo: tra pragmatismo e speranza

Forza Italia propone un mix ragionato basato su concordato preventivo, ravvedimento operoso e crescita dell’occupazione per generare nuovi gettiti fiscali. Un meccanismo che punta a evitare nuove tasse, facendo leva su entrate già esistenti rese più efficaci.

La linea della cautela: Giorgetti gioca d’anticipo

Dal ministero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti richiama all’ordine: prima di tagliare le tasse è necessario garantire il risanamento dei conti pubblici. L’obiettivo è abbattere il deficit sotto il 3% già nel 2026 per uscire — con un anno di anticipo — dalla procedura d’infrazione europea.

Sanità e altri capitoli: le priorità non sono solo fiscali

Non è soltanto questione di tasse: Orazio Schillaci ha già annunciato un aumento di 2 miliardi di euro per la sanità, rispondendo alle pressioni dell’opposizione e garantendo continuità dei servizi essenziali. Sul fronte imprenditoriale, si cerca di stabilizzare l’Ires premiale, come anticipato dal viceministro Maurizio Leo; intanto, un credito d’imposta da 250 milioni è previsto per sostenere il settore moda su impulso di Adolfo Urso.

Tra pensioni, Zes e pubblica amministrazione: un puzzle affollato

S’è aperto un fitto elenco di richieste:

  • 1000 nuovi agenti per la polizia penitenziaria (voluti da Meloni)
  • Estensione delle Zone Economiche Speciali (Zes) a Umbria e Marche
  • Ricalibratura del tetto salariale nella P.A., dopo lo stop della Corte Costituzionale a quello dei 240mila euro
  • Ipotesi di bloccare l’età pensionabile, con una prima indicazione di spesa da 200 milioni secondo il sottosegretario Durigon
  • Proposte per detassazione degli straordinari e dei rinnovi contrattuali

Fisco a doppia velocità: Irpef contro rottamazione

Non mancano scontri interni nella maggioranza: Forza Italia promuove il taglio Irpef, mentre la Lega punta sulla “pace fiscale” e la rottamazione delle cartelle. Il ddl sulla rottamazione è ormai maturo in Commissione Finanze al Senato, pronto per essere emendato a settembre, e potrebbe essere finanziato con un contributo delle banche.


In conclusione, la manovra 2026 si preannuncia come il banco di prova del governo: tra promesse fiscali, vincoli europei e dossier settoriali, la sfida sarà trovare l’equilibrio tra sollievo per i cittadini e rigore contabile. Tutto da seguire, con occhi bene aperti.

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