Stipendi medi stagnanti, gap tra manager e lavoratori, e una forbice che si allarga: scopriamo chi vince davvero dalla “retribuzione ingannevole”.
In Italia la situazione salariale è piena di contraddizioni: stipendi medi fermi, poveri aumenti reali, mentre i vertici aziendali volano verso retribuzioni da capogiro. In questo approfondimento brillante e vivace, analizziamo chi guadagna davvero nel Belpaese, cosa dicono i dati e quali voci si alzano per denunciare l’“inganno salariale”.
Stipendi medi al palo
- RAL media nel privato: circa 30.838 € lordi annui. L’80 % dei lavoratori non supera i 35.000 €, il 92 % resta sotto i 40.000 €.
- A marzo 2025, la crescita nominale annua è del +4 %, ma i salari reali perdono circa l’8 % rispetto a gennaio 2021. Una crescita debole, che non compensa il passato.
Salari reali: un recupero insufficiente
Il rapporto mondiale sui salari 2024-25 evidenzia un rimbalzo nel 2024 dopo il crollo del biennio 2022-23, ma il recupero resta parziale. I dati dell’Istat e della Banca d’Italia indicano che i salari reali sono inferiori al 2008.
L’Italia tra le ultime in Europa
L’Italia è al 23° posto su 38 secondo l’OCSE, con un salario netto annuo medio di 41.438 $, contro una media OCSE di 45.123 $. Eurostat posiziona la retribuzione oraria mediana italiana a 13,05 € lordi: poco sopra i paesi minori, ma ben lontana da Germania e Francia.
Disuguaglianza interna: genere e origine
- Gap di genere: le donne dipendenti guadagnano il 5,6 % in meno all’ora; tra le laureate la differenza sale al 16 %.
- Migranti: guadagnano in media il 26,3 % in meno rispetto agli italiani, a parità di lavoro.
- Under 35: colpiti da precariato e stipendi stagnanti, spesso lontani dall’autonomia economica.
Chi guadagna davvero: i vertici aziendali
I CEO, secondo i dati più recenti, hanno visto la retribuzione mediana crescere del 50 % in cinque anni: da 2,9 a 4,3 milioni di dollari. Nello stesso periodo, i lavoratori hanno registrato un incremento medio di appena +0,9 %.
In Europa, i leader delle prime 100 imprese percepiscono oltre 4,1 milioni di euro l’anno. In Italia, l’80 % dei CEO delle società quotate su FTSE MIB guadagna oltre 1 milione di euro all’anno; il 16 % supera i 5 milioni. Mentre l’operaio medio guadagna circa 30-35.000 €, un amministratore delegato li guadagna in pochi giorni.
Il grande inganno
- Dualismo silenzioso: stipendi medi stagnanti, ma colpi di scena nei compensi dei vertici.
- Deviazione sociale: i salari civili non tengono il passo con inflazione e produttività; i top manager volano.
- Squilibri visibili e invisibili: genere, cittadinanza e ruolo influenzano in modo decisivo i guadagni.
Voci e commenti
- “Salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia” – Sergio Mattarella.
- “La forbice tra stipendi AD e lavoratori è scandalosa” – Oxfam.
- “La retribuzione oraria mediana italiana resta sotto la media europea” – Eurostat.