La Commissione competente della Camera ha approvato nella giornata di ieri un ordine del giorno che impegna il governo a valutare l’allentamento dei vincoli sulle esportazioni verso Russia e Bielorussia. La proposta, sostenuta dalla maggioranza, ha visto l’astensione del Movimento 5 Stelle, mentre le opposizioni, in particolare il Partito Democratico, hanno espresso forti critiche nei confronti dell’iniziativa.
Export verso la Russia: la Commissione approva l'ordine del giorno per allentare i vincoli
L’ordine del giorno, presentato da esponenti della maggioranza, mira a favorire la commercializzazione di alcuni beni, attualmente soggetti a restrizioni, sulla base di valutazioni economiche e strategiche.
Secondo i promotori del provvedimento, la misura avrebbe lo scopo di sostenere il tessuto produttivo italiano, in particolare le imprese esportatrici che risentono delle sanzioni imposte negli ultimi anni. I settori più colpiti dalle restrizioni, secondo alcuni dati economici, includono il comparto agroalimentare, il manifatturiero e la meccanica strumentale, ambiti nei quali l'Italia ha storicamente avuto rapporti commerciali significativi con la Russia.
La discussione in Commissione si è sviluppata lungo due linee contrapposte. Da una parte, i rappresentanti del centrodestra hanno sottolineato la necessità di difendere gli interessi economici nazionali, in un contesto globale sempre più competitivo. Dall’altra, le opposizioni hanno messo in evidenza i rischi legati a un possibile allentamento delle misure restrittive nei confronti della Russia, soprattutto alla luce delle tensioni geopolitiche in corso.
Alcuni esponenti di minoranza hanno anche sollevato dubbi sulla compatibilità della misura con il quadro delle sanzioni internazionali imposte dall’Unione Europea e dai partner NATO, richiedendo un approfondimento sulle eventuali ripercussioni diplomatiche.
Il Partito Democratico ha definito l’iniziativa come un primo passo verso un cambio di approccio del governo nei confronti delle sanzioni internazionali, parlando di un “lavoro sporco” avviato dalla maggioranza. Sul fronte parlamentare, il dibattito potrebbe proseguire nei prossimi giorni, con richieste di chiarimenti da parte delle opposizioni in Aula. Inoltre, fonti vicine ai gruppi di opposizione hanno fatto sapere che potrebbero essere presentati emendamenti o richieste di riesame del provvedimento, per valutarne la coerenza con la linea internazionale adottata dall'Italia negli ultimi anni.
Intanto, diverse sigle politiche e associative stanno organizzando una mobilitazione per sabato, con manifestazioni annunciate in varie città per contestare la scelta della maggioranza. Tra gli organizzatori, oltre al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, figurano anche associazioni legate alla società civile e gruppi di attivisti che si oppongono a una possibile revisione delle sanzioni nei confronti della Russia. Alcuni esponenti del mondo accademico e delle relazioni internazionali hanno espresso perplessità sulla decisione, evidenziando i rischi di una possibile frattura con gli alleati europei e atlantici.
L’orientamento del governo sulle politiche commerciali nei confronti della Russia resta dunque un tema destinato a far discutere anche nelle prossime settimane. Le prossime tappe del dibattito parlamentare saranno decisive per comprendere se e in quale misura l'esecutivo intenda dare seguito all’impegno preso con l’approvazione dell’ordine del giorno in Commissione.