Il presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti, alla sua prima edizione da numero uno: proiezione internazionale, giovani e formazione al centro della strategia
Confindustria Nautica, Formenti: "Innovazione e sostenibilità guideranno la nautica da diporto italiana"
Presidente Formenti, il Salone Nautico 2025 sarà la sua prima edizione da numero uno di Confindustria Nautica e arriva in un momento di rinnovata attenzione internazionale verso la nautica italiana. Quali segnali vi aspettate da questa edizione e che ruolo gioca per Confindustria Nautica sul piano strategico? Qual è l’obiettivo prioritario che si è dato per questo evento?
Questa 65ª edizione riafferma la centralità dell’appuntamento italiano in un panorama che vede un rallentamento delle fiere di settore, conseguente a un assestamento del mercato globale e alla situazione internazionale. Il Salone Nautico Internazionale ha strumenti specifici che gli hanno consentito di crescere in questi ultimi cinque anni come piattaforma globale di business, innovazione e confronto istituzionale. Registriamo quindi il consolidamento rispetto agli ottimi dati 2024 e della nostra leadership internazionale.
Relativamente alla proiezione internazionale, in conferenza stampa a Milano abbiamo inoltre annunciato la firma dell’accordo di collaborazione pluriennale tra Confindustria Nautica e 38th America’s Cup Event per il supporto dell’industria nautica italiana all’organizzazione dell’evento di Napoli 2027, che sarà firmato il 20 settembre al Salone. Si tratta di un riconoscimento molto importante dell’autorevolezza della nostra Associazione a livello internazionale.
L’innovazione è uno dei pilastri dichiarati del suo mandato. In quali ambiti – dalla progettazione all’accessibilità – ritiene che la nautica da diporto italiana debba compiere oggi il salto più deciso?
L’innovazione è la chiave per rimanere competitivi. Penso a tre ambiti prioritari: la progettazione sostenibile, i nuovi materiali e le tecnologie digitali, l’accessibilità, perché il futuro della nautica passa anche da una maggiore apertura a nuovi pubblici e a un’offerta più inclusiva. Ai giovani abbiamo inoltre rivolto una campagna social dedicata ed è stato introdotto il biglietto d’ingresso al Salone Nautico Internazionale a tariffa agevolata per gli Under 25.
Il Salone sarà ancora una volta il luogo in cui queste sfide trovano spazio e visibilità, in particolare con la sesta edizione del Design Innovation Award, il riconoscimento promosso da Confindustria Nautica e dal Salone Nautico Internazionale che celebra ricerca, eccellenza e innovazione nel settore. Il Premio vedrà quest’anno la presidenza della giuria internazionale affidata a Walter De Silva, tra i più grandi maestri del design, vincitore del Compasso d’Oro e Ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo, e si terrà il 19 settembre 2025 nello scenario unico di Palazzo Ducale.
Il tema della sostenibilità è diventato centrale, anche sotto la spinta normativa europea. Come si stanno preparando i cantieri e l’intera filiera per rispondere concretamente a questa sfida, senza perdere competitività?
La filiera sta reagendo con pragmatismo e visione. I cantieri stanno lavorando su processi produttivi più efficienti, sull’economia circolare e sull’integrazione dei criteri ESG. A tal proposito, Confindustria Nautica ha attribuito una specifica delega di presidenza ad ‘Obiettivi ESG, Transizione ecologica e materie prime’.
Inoltre, il percorso verso il rinnovo della certificazione ISO 20121 del Salone testimonia come la sostenibilità sia ormai parte integrante del nostro modo di operare.
Il tema della sostenibilità sarà inoltre al centro di due eventi di portata internazionale, in programma venerdì 19 settembre: il 4th World Yachting Sustainability Forum, il forum internazionale organizzato da Confindustria Nautica in collaborazione con la rivista International Boat Industry, e l’European Boating Roundtable, in collaborazione con la federazione nautica europea European Boating Industry.
A partire da Genova, state promuovendo un modello di sviluppo più integrato con il territorio, anche in chiave turistica. Può anticiparci alcune delle principali attività che Confindustria Nautica porterà avanti dopo il Salone, tra promozione e rappresentanza?
Dopo l’evento continueremo a lavorare su tre direttrici: la promozione all’estero, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE Agenzia; la valorizzazione del turismo nautico, con iniziative di carattere normativo, in parte già incluse nel DDL Valorizzazione risorsa mare; il rafforzamento del dialogo istituzionale, a livello nazionale ed europeo, per dare voce al comparto.
L’internazionalità e l’integrazione con il territorio sono le due leve su cui continueremo a chiedere alle Istituzioni locali di investire. Il Salone Nautico è infatti lo strumento di comunicazione capace di accogliere ogni anno a Genova gli operatori internazionali del settore nautico e gli appassionati provenienti da tutto il mondo.
Un riscontro importante, non solo in termini di immagine e di marketing territoriale a livello internazionale, ma anche in termini di ricaduta economica: l’evento genera un valore economico diretto superiore a 50 milioni di euro sul territorio, considerando la sola ricaduta dei visitatori (dato certificato da Nielsen, leader globale nella misurazione e analisi dei dati). L’impatto economico complessivo supera i 70 milioni di euro, se si considerano anche le spese degli organizzatori e degli espositori.
A chi pensa che la nautica sia ancora un settore di nicchia, che cosa risponde oggi Confindustria Nautica? Quanto può pesare l’apertura verso nuovi pubblici, giovani e famiglie, nel futuro del comparto?
Rispondo che la nautica non è più una nicchia, ma un settore trainante del Made in Italy, con una filiera completa che genera occupazione e innovazione. Certo, resta fondamentale aprirsi sempre di più: i giovani, le famiglie e un pubblico nuovo rappresentano il futuro. Garantire un ricambio generazionale qualificato è la chiave per consolidare nel tempo la leadership globale della nautica da diporto italiana.
Il nostro settore offre grandi opportunità professionali, per questo stiamo costruendo una filiera formativa strutturata, capace di intercettare i nuovi talenti e accompagnarli verso percorsi di crescita concreti. Ho voluto rafforzare la nostra governance interna affidando a un vicepresidente la delega specifica alla formazione: un incarico strategico che coordina tutte le Assemblee di settore per raccogliere le esigenze reali di ogni segmento.
Stiamo collaborando con soggetti pubblici e privati per promuovere percorsi formativi tecnici e aggiornare i titoli professionali. Inoltre, siamo parte attiva nel Gruppo tecnico ‘Economia del Mare’ di Confindustria, dove lavoriamo per potenziare le competenze e l’occupazione nell’indotto.