Marco Speretta, Amministratore Delegato di Gabetti Property Solutions parla in un'intervista in cui presenta il ruolo strategico del gruppo come unico full-service provider italiano nel Real Estate, ed Esplora le tendenze emergenti, dalla digitalizzazione alle esigenze abitative sostenibili, passando per gli effetti della riduzione dei tassi d’interesse e l’importanza del mercato di Milano come traino per il settore. Vengono analizzati gli impatti delle recenti normative sui bonus edilizi, le strategie per affrontare il declino demografico e il ruolo cruciale dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità per il futuro del comparto immobiliare.
Gabetti Property Solutions è un po’ la regina del Real Estate italiano, quella che sta al piano nobile anche per il fatto che Gabetti è una realtà con oltre settant’anni di attività, iscritta al registro dei marchi storici italiani. Dottor Speretta, quali sono gli elementi di forza di Gabetti Property Solutions, quelli che ne fanno un modello unico?
Gabetti Property Solutions è un marchio storico e di riferimento nel settore immobiliare, che si distingue per una serie di elementi peculiari. In primis il modello di business come unico full service provider italiano, una filiera di servizi che non si limita solo all’intermediazione, ma che comprende un’offerta eterogenea di servizi volti a soddisfare le diverse esigenze immobiliari di clienti istituzionali, privati e investitori sull’intero territorio nazionale. Copriamo l’intero ciclo di vita immobiliare, dalla consulenza strategica alla compravendita, dalla gestione patrimoniale fino ai servizi tecnici. Un altro punto di forza del nostro Gruppo è la presenza capillare sul territorio grazie alle sedi corporate nei maggiori capoluoghi e alla rete estesa e consolidata di agenzie affiliate distribuite in tutta Italia, questo ci permette di avere una profonda conoscenza delle dinamiche locali.
Dieci anni fa era in auge la moda della domotica. Oggi quello che sembra prevalere nelle tendenze del Real Estate è la tecnologia, ma non più la domotica. È così? Quali sono i nuovi servizi tecnologici di supporto al Real Estate che meglio rispondono alle nuove tendenze del mercato e alle nuove esigenze dell’abitare?
Il settore Real Estate sta evolvendo rapidamente, integrando servizi tecnologici avanzati per rispondere alle nuove tendenze di mercato e alle mutate esigenze dell’abitare. La domotica resta uno degli elementi di questa evoluzione, ma non è il solo. Molta importanza ora è attribuita ad altri fattori, come la sostenibilità e tutte quelle soluzioni che consentono di monitorare e ottimizzare i consumi. Nei recenti progetti immobiliari, sempre più spazio hanno i servizi ‘ancillari’, come lavanderia, food delivery e pulizia, fino ad arrivare a veri e propri servizi di conciergerie. Per chi gestisce immobili, invece, la digitalizzazione ha permesso l’affermazione di piattaforme di Property Management, che semplificano la gestione di portafogli Real Estate, e di CRM dedicati, che migliorano le relazioni con i clienti, personalizzando l’offerta e accelerando le vendite.
Dopo quasi due anni in cui, rispetto ai livelli rasoterra post-pandemia, il costo del denaro è nettamente aumentato, oggi è in atto una fase, prudente ma continua da parte della BCE, di riduzione dei tassi di interesse. Cosa il mondo del Real Estate, e in particolare Gabetti Property Solutions, si attendono da questo abbassamento dei tassi?
La graduale riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE è un elemento che potrebbe incentivare la nascita o la ripresa di dinamiche favorevoli nel mercato immobiliare. Innanzitutto, l’abbassamento del costo del denaro rende più accessibili mutui e finanziamenti, favorendo sia l’acquisto di abitazioni dai privati, in particolare quelle categorie più svantaggiate che avevano rinviato l’acquisto, sia gli investimenti immobiliari delle imprese. Lo stesso vale per gli investitori istituzionali che, a fronte di una maggiore liquidità, potrebbero tornare a considerare il settore immobiliare una soluzione interessante per diversificare i propri portafogli.
La riduzione dei tassi potrebbe favorire anche lo sviluppo di nuovi progetti immobiliari e la riqualificazione di quelli esistenti, rispondendo a una crescente domanda di spazi residenziali, commerciali o innovativi, come il co-living e le nuove soluzioni per il lavoro.
Nel quadro di una situazione che vede inflazione sotto controllo e tassi d’interesse in discesa, nel settore c’è anche il ‘fattore Milano’, dopo che il Parlamento ha introdotto norme che dovrebbero superare il ‘blocco dei cantieri’ deciso dalla Procura milanese. Milano non è una città qualsiasi, ma in questi anni è stata il ‘motore’ di forti investimenti, anche esteri, sul Real Estate. Cosa prevede dopo l’intervento del Governo, qual è in questo campo il futuro di Milano?
Nel comparto immobiliare, Milano è da sempre un polo di attrazione di investimenti nazionali e internazionali, oltre che una delle realtà più dinamiche del Paese. Il superamento del ‘blocco dei cantieri’ è un fattore importante, perché potrebbe avviare una ripresa del settore, in grado di rimettere in moto progetti strategici di grande valore, accelerando lo sviluppo urbano e il completamento di interventi cruciali.
Questo contesto potrebbe rappresentare anche un’opportunità per Milano sia nell’evoluzione verso soluzioni sempre più sostenibili e innovative in linea con le tendenze globali e le richieste degli operatori, sia nell’ampliamento del proprio raggio d’azione, puntando su aree strategicamente importanti e in equilibrio tra centro e periferia. Parallelamente, la riapertura dei cantieri potrebbe favorire una ripresa della domanda, con effetti rilevanti sui prezzi e sull’interesse per gli immobili di fascia alta e commerciale.
Quali effetti produrrà la forte stretta sui bonus, almeno rispetto al recente passato, attuata dal Governo in campo edilizio?
La stretta sui bonus edilizi attuata dal Governo è un elemento di incertezza che va a complicare una situazione già di per sé complessa. Sul fronte della domanda, è probabile che essa impatterà sugli interventi di riqualificazione e ristrutturazione, specialmente da parte delle persone con minore capacità economica, che in passato avevano potuto beneficiare di incentivi più generosi per migliorare il comfort e l’efficienza delle proprie abitazioni. La riduzione delle agevolazioni potrebbe rallentare il ritmo di rinnovamento del patrimonio edilizio, particolarmente importante in Italia, dove una parte consistente degli edifici è obsoleta o non rispetta i moderni standard energetici.
Dal punto di vista delle imprese, il settore delle costruzioni, che negli ultimi anni ha conosciuto una ripresa grazie proprio agli incentivi, potrebbe trovarsi ad affrontare una fase di incertezza e riduzione degli investimenti, soprattutto quelli relativi a interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione.
Collegandoci alla domanda precedente, in tema di sostenibilità gli immobili sono energivori, i più grandi produttori di CO2 tra i fattori che la generano. Cosa fare per ridurre il loro impatto?
Per ridurre l’impatto degli immobili è necessario agire su più livelli, integrando tecnologie innovative, politiche di incentivazione e una maggiore consapevolezza tra i proprietari e gli operatori del settore. Interventi di efficientamento, come l’isolamento termico delle pareti e dei tetti, la sostituzione di serramenti obsoleti e l’installazione di impianti di riscaldamento e raffrescamento ad alta efficienza, sono fondamentali per ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2. Così come è necessaria l’installazione di sistemi che permettono di alimentare gli edifici con energia rinnovabile (pannelli fotovoltaici, pompe di calore, etc.).
Tuttavia, anche le istituzioni hanno un ruolo cruciale nella promozione della sostenibilità edilizia, attraverso l’emanazione di normative e incentivi e la diffusione di una cultura della sostenibilità tra i cittadini, le imprese e i professionisti grazie a programmi di educazione e sensibilizzazione.
Tra gli elementi di lungo periodo con cui il Real Estate deve fare i conti c'è la questione demografica, l’inverno demografico per cui ogni anno, in Italia, sta sparendo una città come Firenze. Quali sono le strategie da adottare in questo scenario secondo Gabetti Property Solutions?
Il declino demografico che l’Italia sta affrontando rappresenta una sfida cruciale per il settore immobiliare. Questo scenario richiede strategie di adattamento che considerino sia i cambiamenti sociali sia le opportunità future. Innanzitutto, il mercato deve rispondere alle nuove esigenze abitative. La crescente domanda di appartamenti più piccoli e spazi flessibili, come il co-housing, evidenzia un cambio di paradigma. Soluzioni intergenerazionali e quartieri a misura di famiglia possono, inoltre, favorire una maggiore vivibilità.
Le aree urbane secondarie e il Sud Italia offrono enormi potenzialità. Investire in rigenerazione urbana, infrastrutture e valorizzazione territoriale può attrarre nuovi residenti e capitali. È essenziale anche considerare il ruolo della popolazione anziana, con senior housing e villaggi assistiti che rispondano alle loro necessità.
L’innovazione tecnologica e la sostenibilità sono altri pilastri fondamentali. Edifici green, domotica e ristrutturazioni energetiche non solo aumentano l’attrattività degli immobili, ma contribuiscono anche alla competitività del settore. La digitalizzazione, con big data e blockchain, migliora l’efficienza del mercato, rendendolo più trasparente e accessibile.
Infine, collaborazioni pubblico-private, incentivi per la natalità e un focus sull’attrazione di capitali esteri rappresentano strumenti imprescindibili per un rilancio a lungo termine. Il calo demografico, se affrontato con una visione lungimirante, può trasformarsi in un’opportunità per ripensare il Real Estate italiano, garantendo sostenibilità, innovazione e inclusività.