Green Arrow Capital, un record dopo l'altro cavalcando la transizione digitale ed energetica dell'economia reale

 

Le attese per il futuro restano buone nonostante alcune preoccupazioni. Le strategie e le scelte di investimento sono risultate vincenti, contribuendo a ottenere rendimenti interessanti per gli investitori. L’ampio spazio che si apre agli operatori qualificati sul fronte del private credit, la visione chiara sul portare il capitale finanziario sotto una forma ‘green’ in tutto quello che GAC fa, i segmenti specifici, nel quadro degli investimenti alternativi in Europa, che mostrano di avere maggiori potenzialità di crescita. Il ruolo cruciale del PNRR nell’ammodernamento e l’indipendenza energetica e digitale del Paese. Intervista al Fondatore, Presidente e CEO, Eugenio de Blasio

Intervista al Fondatore, Presidente e CEO di Green Arrow Capital, Eugenio de Blasio

Presidente de Blasio, l’ultimo triennio è stato caratterizzato prima da politiche monetarie ultra-espansive e poi, sull’onda della maxi inflazione, da politiche monetarie restrittive da parte della Bce, con il rapido aumento dei tassi di interesse e l’uscita anticipata dal quantitative easing. Qual è stata, in questo triennio, l’evoluzione dei Private Markets e quali, ad oggi, le previsioni sulla loro evoluzione per i prossimi anni?

In questi ultimi tre anni è successo un po’ di tutto, iniziando con la crisi pandemica fino ai meccanismi inflattivi che sembrano non essere controllati, ma che in realtà lo sono. Abbiamo notato una fortissima resilienza del settore dei mercati privati perché è naturalmente agganciato all’inflazione. Il tema che riguarda i consumatori è un po’ più complicato. Si inizia a vedere qualche rallentamento: ciò detto, per fortuna, noi investiamo in Italia il 70% delle nostre masse, il resto nel Sud Europa, e sono tutti mercati estremamente forti che hanno reagito con vigore a queste crisi e, anzi, stanno superando tutte le attese. Da parte nostra, pertanto, c’è grande soddisfazione nonostante queste preoccupazioni.

Che impatto hanno avuto le crisi dell’ultimo triennio su Green Arrow Capital e sulle vostre strategie di investimento?

In termini di scenario globale, il 2022 è stato per il Private Equity il secondo anno più attivo dell’ultimo decennio con la cifra record di 3.700 miliardi di dollari di liquidità mentre il Private Debt conferma il trend di crescita esponenziale  - ha registrato 172 miliardi di dollari di investimenti nei soli primi tre trimestri del 2022 -  con la previsione di raggiungere 2.3 trilioni di dollari di AUM globali entro il 2027, anche come conseguenza della  crisi in atto di alcuni modelli, come ad esempio quello bancario.  Si è aperto quindi un ampio spazio per il Private Credit, con operatori qualificati che fanno le veci delle banche in operazioni straordinarie per grandi gruppi e medie imprese. E questo è quello che in parte facciamo anche noi con i nostri fondi. Quello che osserviamo è una grandissima apertura del mercato non solo a livello internazionale ma, finalmente, anche nazionale. Riguardo alle nostre strategie, stiamo crescendo moltissimo.  Gli investitori istituzionali - quindi le Assicurazioni, i Fondi Pensione, le Casse di Previdenza e le Fondazioni, che sono l’ossatura delle nostre masse - stanno cambiando, in quanto c’è sempre più consapevolezza circa l’importanza di investire nell’economia reale, sulla spinta data anche dai maggiori benefici fiscali. Inoltre, stiamo lavorando per aprire tutti i nostri fondi anche ai PIR alternativi: stiamo ‘pirizzando’ i fondi in modo da dare accesso anche ai privati.  Sono cambiamenti importanti, di cui siamo estremamente soddisfatti: siamo stati tra i precursori del settore, su cui puntiamo ormai da undici anni, e finalmente stanno arrivando i risultati. Si capisce la bontà e la resilienza di questo tipo di investimenti, che offrono rendimenti molto interessanti. Come detto prima, siamo ‘inflation linked’ e quindi dobbiamo sempre mettere un quantum di variabile inflattiva in aggiunta ai rendimenti.

Può farci il quadro della situazione e descriverci i rendimenti?

Nel Private Equity abbiamo da poco lanciato il nostro quarto fondo, ‘Green Arrow Private Equity IV Italian Champions”, che investe nelle aziende virtuose italiane per continuare a contribuire all’economia reale italiana in modo concreto, supportando il percorso di crescita delle PMI del Made in Italy e degli Italian Champions. Anche con l’obiettivo di mantenerle italiane il più possibile perché, come noto, anche questo è un tema. Il quarto fondo ha una size di quasi 400 milioni di euro. Siamo molto soddisfatti anche del terzo fondo di Private Equity che sta dando un rendimento agli investitori di oltre il 15%. Complessivamente gestiamo 10 fondi, tra cui “Infrastrutture per il Futuro” che è ancora in raccolta fino alla fine dell’anno e contiamo di superare il target di raccolta di 500 milioni di euro. Stiamo riscontrando un notevole successo per questa strategia. Ovviamente oggi più che mai il tema dell’indipendenza energetica è prioritario per ogni paese: in termini di size, siamo tra i più grandi gestori di questa strategia e dunque ben posizionati a cogliere tutte le opportunità nel nostro interesse e soprattutto a beneficio dei nostri investitori. Devo dire che tutto questo sta accadendo non solo grazie alla consapevolezza del mercato di capire che bisogna investire in questi settori di economia reale, ma anche grazie al Recovery Fund – Next Generation EU, declinato in Italia con il PNRR. Al di là delle polemiche sul fatto che tali fondi arriveranno o meno, fatto sta che stanno già arrivando, sono sicuramente un grande aiuto per il nostro Paese che si sta dotando di infrastrutture moderne, che saranno sempre più efficienti ed efficaci, con un’accelerazione del processo di digitalizzazione con il 5G e con la fibra ottica. La transizione energetica è ormai realtà: se guardate le pubblicità delle case automobilistiche, le autovetture sono solo elettriche, sono loro che fanno il mercato, non è di sicuro un governo piuttosto che un altro. E se le macchine sono tutte elettriche non hai scelta, non puoi inventarti di dare il bio-carburante che serve forse a qualche trattore e non alle auto. Quindi, anche se essenzialmente ci sono delle ostilità perché umanamente siamo tutti un po’ scettici verso il cambiamento, va cavalcata l’onda: noi lo facciamo da oltre un decennio, con risultati importanti per i nostri investitori.

La Sostenibilità e le tematiche ESG sono sempre più al centro del mondo finanziario. In GAC i fattori ESG sono integrati in tutte le fasi dell’investimento…

Ci chiamiamo Green Arrow Capital e questo vuol dire che abbiamo da sempre una visione chiara sul portare il capitale finanziario sotto una forma ‘green’ in tutto quello che facciamo. I nostri fondi, infatti, sono classificati articolo 9 o articolo 8, il che vuol dire che si tratta di veri e propri impegni contrattuali nei confronti degli investitori per investire in maniera responsabile in chiave ESG. Mediamente, tutte le aziende che abbiamo finanziato, o  acquisito attraverso i fondi di Private Equity hanno aumentato le loro risorse umane di oltre il 30%, lo stesso vale per il Private Debt; ergo contribuiamo con i nostri fondi ad accrescere il numero dei lavoratori e, pertanto, aiutiamo le famiglie e la crescita del Pil del Paese. La sostenibilità è per noi un punto di forza, siamo tra i primi dieci operatori in Europa; tutta l’energia che produciamo è green, e nei primi due lustri della nostra attività abbiamo prodotto energia rinnovabile per circa 4 milioni di persone con l’obiettivo di raddoppiare nei prossimi tre anni questa capacità. In termini di gas rinnovabili, ogni anno i nostri impianti producono gas rinnovabili per circa 900 mila vetture: questi sono risultati tangibili e misurabili. Altro esempio virtuoso: nel Private Equity il nostro più grande orgoglio è Seven-Invicta, un’azienda che tutti conosciamo. Quando abbiamo acquisito la maggioranza cinque anni fa, produceva i suoi zaini in maniera tradizionale. Abbiamo trasformato la produzione per renderla sostenibile: oggi gli zaini Seven Invicta sono realizzati con più del 96% di componenti riciclati utilizzando milioni di bottiglie di plastica pet. Noi di Green Arrow Capital amiamo i fatti, i risultati concreti e non soltanto le ambizioni.

GAC è uno dei principali operatori italiani indipendenti nel panorama degli investimenti alternativi. Quali segmenti specifici, nel quadro degli investimenti alternativi in Europa, mostrano di avere maggiori potenzialità di crescita?

Sicuramente le infrastrutture in senso lato, non solo quelle primarie. Il Recovery Fund vuole dare parità di trattamento a tutti i cittadini di ogni paese, ciò ovviamente non riguarda solo l’Italia ma tutta l’Europa; quindi, questo tipo di attenzione da parte dell’Ue è importante. Digitalizzare tutto il Paese garantendo condizioni di banda larga un po’ ovunque è fondamentale e aiuta su moltissimi fronti, ad esempio la sanità: se si ha la possibilità di avere accesso a dati importanti si salvano delle vite e dunque c’è un ritorno diretto per gli investitori e per i cittadini, la digitalizzazione è un punto focale per tutti i paesi europei. Tra l’altro, con il nostro ‘Fondo Infrastrutture per il Futuro’, investiamo nelle Torri 5G, ne abbiamo già una novantina circa situate nel nord Italia, dove tra l’altro fanno il nido anche le cicogne, ulteriore dimostrazione di come la tecnologia innovativa possa assolutamente essere integrata con l’ambiente. L’altro punto infrastrutturale, in questa transizione energetica che riguarda tutti, è il settore delle colonnine fisse, mobili off grid e fast charge. Siamo attivi anche in questo settore, tramite l’azienda E-GAP, che è presente in cinque paesi europei e dà ricarica a tantissime macchine elettriche, con accordi con molte case automobilistiche mondiali. C’è ancora molto da fare, ma posso affermare che grazie a questa evoluzione, nel mondo si stanno creando nuove opportunità professionali. Possiamo aspirare con maggior concretezza a un mondo che sia più green, più digitale e più elettrico. Questo è evidente e siamo soltanto all’inizio. Abbiamo davanti a noi una rivoluzione epocale e per fare in modo che si avveri è indispensabile che sia un impegno comune e noi di Green Arrow Capital siamo pronti a fare la nostra parte.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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