• PIRELLI25 850 1
  • Banca IFIS maggio25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • POSTE25 850 1

L’Opinione / IBL: Sugar tax in arrivo, ideologia e crisi fiscale in bilico

- di: Bruno Coletta
 
L’Opinione / IBL: Sugar tax in arrivo, ideologia e crisi fiscale in bilico
Il tributo zuccherino: fiscalità e responsabilità in bilico
La sugar tax, imposta da tempo discussa e posticipata, potrebbe entrare in vigore già a luglio. Con la promessa governativa di trovare una soluzione entro il primo luglio, il nuovo tributo – che prevede 10 euro per ettolitro sui prodotti finiti e 0,25 euro per chilogrammo sui prodotti destinati alla diluizione – solleva interrogativi sulla sostenibilità fiscale e sull’impatto sull’intero comparto produttivo.
________________________________________
Contesto e novità
Dopo sette rinvii consecutivi, l’entrata in vigore della sugar tax sembra ormai alle porte. In assenza di interventi correttivi, le aziende del settore prevedono un incremento medio del 28 per cento nella fiscalità dei prodotti interessati. Introdotta con la legge di bilancio del 2019, la tassa non è mai stata applicata perché, anno dopo anno, si è scelto di rimandarne l’entrata in vigore. Oggi, il Governo si trova costretto a far i conti con una previsione di gettito pari a circa 600 milioni di euro annui – una cifra che, sebbene modesta, impone scelte difficili in un bilancio ormai più rigido e attento al deficit.
________________________________________
Il punto di vista dell’Istituto Bruno Leoni
Afferma l’Istituto Bruno Leoni, importante centro di ricerca liberale e promotore del libero mercato, che l’introduzione della sugar tax rappresenta “un approccio ideologico, incapace di affrontare le reali problematiche fiscali ed economiche” – dichiarazione che, purtroppo, non si è tradotta in misure di sostegno per i produttori.
L’Istituto Bruno Leoni, fondato per promuovere le idee per il libero mercato, si distingue per il suo impegno nel diffondere analisi rigorose e indipendenti sull’economia e sulla fiscalità. Nel 2013 aveva già approfondito il tema nel libro “Obesità e tasse”, evidenziando come l’introduzione di imposte di questo tipo penalizzi non solo i consumatori ma anche i produttori, in particolare quelli che puntano sulla qualità e sulla trasparenza dei propri prodotti.
________________________________________
Implicazioni fiscali e sociali
Secondo gli addetti ai lavori, la tassa – nata con l’intento di incentivare una migliore alimentazione – si configura in realtà come uno strumento che incarna la “logica del compromesso” tra esigenze fiscali e scelte politiche. L’obbligo di una copertura di bilancio, infatti, impone di accettare una nuova fonte di entrate o di tagliare le spese, costringendo l’esecutivo a decisioni che inevitabilmente solleveranno il dissenso di una parte della popolazione e del mondo imprenditoriale.
Afferma l’Istituto Bruno Leoni che “l’aggiunta di una tassa è una scorciatoia facile, mentre la sua eliminazione richiede un impegno ben maggiore” – concetto che riassume il paradosso alla base di molte politiche fiscali moderne.
________________________________________
Conseguenze per produttori e consumatori
La sugar tax rischia di colpire in modo significativo non solo le aziende che producono bevande e prodotti zuccherati, ma anche il consumatore finale. L’aumento della fiscalità, che incide direttamente sul prezzo dei soft drinks, si configura come il riflesso dell’irresponsabilità politica, dove “nessun pasto è gratis” e ogni scelta comporta dei costi.
Il meccanismo, che spinge verso una maggiore copertura del bilancio statale, penalizza soprattutto i produttori che investono in prodotti di qualità, contribuendo a creare un mercato meno competitivo e più oneroso per tutti.
________________________________________
Scorciatoie non utili
La prospettiva dell’entrata in vigore della sugar tax a luglio mette in luce le tensioni intrinseche tra la necessità di garantire una copertura fiscale e il rischio di inasprire il carico per produttori e consumatori. Afferma l’Istituto Bruno Leoni che le scorciatoie in campo tributario raramente si rivelano utili, evidenziando come una misura ideologica possa tradursi in un aggravamento dei problemi piuttosto che in una reale soluzione.
In un contesto in cui ogni tassazione aggiuntiva deve essere bilanciata da scelte politiche coraggiose, l’attuale scenario invita a riflettere sulle conseguenze a lungo termine di una politica fiscale che, pur mirando al bene comune, rischia di compromettere la competitività e la qualità del mercato.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 53 record
Pagina
1
16/06/2025
Carrefour verso l’addio all’Italia: strategia o fallimento annunciato?
Il rapporto tra Carrefour e il mercato italiano torna nuovamente in discussione
16/06/2025
L’inflazione rallenta, il carrello no: maggio segna +1,6%, ma la spesa quotidiana rincara
L’Italia rallenta la corsa dei prezzi: secondo i dati definitivi diffusi da Istat, nel mes...
16/06/2025
Trading online: cos’è e come farlo nel 2025
Il mondo del trading online continua a evolversi rapidamente, spinto dall'innovazione tecn...
16/06/2025
IMU 2025, scadenza dell’acconto: oggi il primo appuntamento con il fisco
La giornata del 16 giugno segna il passaggio obbligato per milioni di contribuenti: è temp...
16/06/2025
Osservatorio CPI/ Italia a rischio estinzione: così salta il welfare
L’analisi dell’Osservatorio CPI: nel 2100 ci saranno meno italiani che nel 1861, servono 1...
16/06/2025
Crescita a due velocità: l’industria cinese rallenta, i consumi volano
Produzione sotto le attese a maggio, ma la spesa dei consumatori sorprende e rilancia la r...
Trovati 53 record
Pagina
1
  • PIRELLI25 300
  • Banca IFIS maggio25 720
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25