Intervista a Daniele Maver Presidente e AD di Jaguar Land Rover

- di: Germana Loizzi
 

Dott. Maver la nuova Jaguar I-PACE è indubbiamente la massima espressione del Suv elettrico. Un concentrato di tecnologia, grazie agli aggiornamenti software wireless, all’intelligenza artificiale e al sistema d’infotainment Touch Pro Duo. E rappresenta una vera rivoluzione nel design automobilistico, unendo la praticità di un Suv con i tratti stilistici di una concept car. Un modello per molti versi rivoluzionario, quindi, con cui Jaguar mette il suo prestigioso sigillo nella nuova frontiera del trasporto elettrico su strada. L’impressione, insomma, è che si tratta di un reale e concreto balzo in avanti. Quanto sposta in avanti la frontiera del trasporto elettrico su strada questo modello? Quali sono più in dettaglio le novità che lo rendono così straordinario? Apre davvero una nuova fase?
Jaguar è stata la prima a lanciare il veicolo Premium elettrico autonomo. Ad oggi, tuttavia, le vendite sono ancora limitate, anche se in crescita rispetto allo scorso anno. Da gennaio ad ottobre 2018 sono state vendute quasi 600 macchine, che rappresentano lo 0,4% del mercato totale, il doppio rispetto a tutto il 2017. Anche se parliamo ancora di numeri piccoli, dobbiamo ragionare in prospettiva: fra 20 o 30 anni i nostri nipoti probabilmente ci domanderanno se le macchine un tempo andavano a benzina. Non riusciamo ancora a immaginare la portata e l’importanza del salto generazionale a cui stiamo andando incontro.
Le nuove generazioni si ritroveranno in un contesto assolutamente particolare ed innovativo.
Il motore elettrico inquina praticamente zero e l’impatto ambientale complessivo è sostanzialmente avanti rispetto ai motori a combustione, soprattutto per quanto riguarda i grandi centri urbani.
L’altro passo da sottolineare è il cambiamento di prospettiva del motore elettrico: la macchina diventa un mezzo sempre più semplice.
Ogni batteria è da 90 kw, oggi il costo per kw è sui 200 euro, quindi in totale siamo intorno ai 20.000 euro di costo della sola batteria.
Nell’arco di qualche anno l’obiettivo è quello di dimezzare questa spesa.
Un ulteriore elemento che colpisce immediatamente è la semplicità delle altre componenti della macchina: non esiste il pistone e non c’è l’olio. Esiste un software wireless da aggiornare come si aggiornano i sistemi operativi dei nostri smartphone.
La Jaguar I-PACE è innovativa anche per quanto riguarda i contenuti elettronici: infatti tramite il SOTA (Software-Over-The-Air) tutti i comandi vengono semplificati.
Il terzo elemento che colpisce, oltre alla tecnologia avanzata della quale abbiamo appena parlato, è il design degli interni. I nostri designer hanno un ruolo chiave anche nell’adattare alcune scelte tecniche al loro gusto. Oggi infatti nel mondo delle automobili c’è il rischio che i tecnici decidano la maggior parte delle caratteristiche dell’automobile: da noi invece lo studio e lo sviluppo della vettura avviene in modo più collaborativo.
L’intelligenza artificiale è parte integrante dell’I-PACE, un qualcosa che si sta sviluppando anche sul resto della nostra gamma e che agevola alcune funzioni di guida automatizzata. I mezzi dei quali disponiamo ci consentirebbero di arrivare ad una vera e propria svolta anche da questo punto di vista, ma rimangono le incognite del mondo reale, fra le quali lo stile di guida degli altri guidatori, i pedoni, i ciclisti, i motociclisti e gli stessi segnali stradali. È molto complicato far coesistere tutte queste varianti. L’automobile autonoma arriverà, ma la stima è da qui a 20 anni.
La domanda che si pongono tutti riguarda piuttosto la ricarica. In un medio-grande contesto urbano e cittadino la ricarica non rappresenta un problema, sia per via del poco consumo sia per la presenza di colonnine. Diventa complesso invece affrontare dei lunghi viaggi, in quanto le vetture hanno un’autonomia di massimo 470 km ed in autostrada ancora non sono presenti le colonnine di ricarica. La durata della singola ricarica è di un’ora circa.

Ian Callum, Jaguar Director of Design, ha affermato: “Volevamo progettare il veicolo elettrico più desiderabile del mondo e sono certo che abbiamo vinto questa sfida”. In effetti il sistema di propulsione elettrica della I-PACE ha offerto una libertà progettuale senza precedenti. Partire da una sorta di foglio bianco ha consentito di sviluppare il suo profilo cab-forward, le sue uniche proporzioni e il suo eccezionale spazio interno, che la rendono inconfondibilmente Jaguar. Un’avventura entusiasmante per chi ha realizzato i progetto e per chi sarà dotato di questo Suv. Quali sono le caratteristiche degli spazi interni che rendono questo modello inconfondibilmente Jaguar?
Alcune vetture della concorrenza sono vetture “normali” adattate a vetture elettriche, le nostre invece sono proprio progettate per essere elettriche. Lo spazio per il motore è piccolo e la cabina è molto avanzata. È un design nuovo con una minore esigenza di spazio per il motore.
L’I-PACE, tuttavia, mantiene il DNA della Jaguar con la cura dei suoi rivestimenti interni (uso della pelle, rifiniture) e anche nella guida, che è diversa in una vettura elettrica, ma anche molto divertente. Soprattutto l’accelerazione è straordinaria e la vettura non ha il cambio, neanche  quello automatico, in quanto scarica sulle ruote tutta la coppia.
Noi lo definiamo un Suv ed in effetti questa vettura prende tutte le capacità tecniche del Suv classico adattandole allo stile di una vettura elettrica.

Quali segnali stanno arrivando dal mercato davanti a una proposta così innovativa e decisamente proiettata nel futuro?
È un mercato che sta crescendo, è facile raddoppiare quando l’anno scorso si sono vendute 230 macchine ed ora siamo giunti quasi a 600.
C’è un grosso interesse soprattutto nelle persone che tendenzialmente vogliono guardare al futuro e alle quali piace arrivare primi in questo genere di cose. I segnali sono positivi e in linea con le nostre aspettative e abbiamo già annunciato una versione più avanzata su ogni linea di prodotto. Non è l’unica macchina elettrica che abbiamo: l’altra è la I-TYPE, l’accattivante monoposto elettrica che partecipa al Campionato di Formula E, la cui nuova stagione è proprio cominciata a dicembre scorso.

A proposito di mercato, la I-PACE è stata progettata e ingegnerizzata da Jaguar Land Rover nel Regno Unito, il cuore di tutte le attività produttive, ingegneristiche e progettuali dell’azienda. Quali difficoltà pone la Brexit a una realtà come Jaguar Land Rover e quali invece, eventualmente nuove opportunità? E c’è poi la questione dei dazi Usa che al momento colpiscono però a macchia di leopardo il mercato dell’auto. 
Io sono abbastanza fiducioso che qualche tipo di accordo si possa raggiungere in tal senso: è interesse di entrambi le parti arrivare ad una linea che possa soddisfare tutti. Ci sono dei paesi come Svizzera e Norvegia che non fanno parte dell’UE, ma hanno accordi commerciali che consentono di operare all’interno di un contesto europeo. Io credo che si arriverà a questo tipo di soluzione anche per il Regno Unito. L’impatto non credo sarà traumatico, noi ci stiamo comunque preparando e abbiamo aperto una fabbrica in Slovacchia, la prima al di fuori del Regno Unito.
Abbiamo altre fabbriche in India, Cina e Brasile ma sono da 30 massimo 40.000 macchine, adatte per servire il mercato locale, questa fabbrica in Slovacchia invece ha una disponibilità potenziale di 250.000 macchine. Avevamo bisogno di un’altra fabbrica di tali dimensioni per sostenere la nostra crescita.
I dazi USA rappresentano una questione controversa: non nego che questa situazione sta rischiando di danneggiare le nostre vendite negli Stati Uniti, ma dobbiamo vedere a lungo termine cosa accadrà.

Su quali Paesi puntate di più per la vendita di questo prodotto dalle caratteristiche così avanzate? Da dove vi stanno giungendo i segnali più interessanti?
Il trend di crescita c’è ed è un qualcosa che si svilupperà in Italia. All’estero è un mercato che attualmente ha uno sviluppo maggiore rispetto al nostro Paese.
In Olanda la loro previsione è di 3.600 macchine vendute, noi 200. In Norvegia il 30% delle vetture sono elettriche, ma anche in Germania questo mercato rappresenta il 2% del totale. In generale, le vetture elettriche si stanno diffondendo in tutta l’Europa centrale, noi e la Spagna invece siamo un po’ indietro.
Questo dipende anche dal fatto che il costruttore nazionale non era pronto con le vetture elettriche e, di conseguenza, non è stato sostenuto uno sviluppo.
Trattandosi di una vettura di almeno 80.000 euro di valore, nel nostro Paese è venduta soprattutto al Nord, dove il reddito pro capite è maggiore. La Regione Lombardia, per esempio, offre degli incentivi per chi intende comprare un’automobile elettrica. Da Roma in su il mercato si sta attivando e notiamo un grosso interesse.
È qualcosa che sta nascendo adesso, siamo agli inizi di questa era e dobbiamo avere pazienza. Dipende molto anche dalla legislazione. Se decidessero di mettere degli incentivi forti, come accaduto in Olanda, e di creare nuove stazioni di ricarica, tutto sarebbe più facile ed il processo sarebbe più accelerato.
In assenza di questo, l’interesse e lo sviluppo sono comunque presenti, ma sarebbe ancor più incisivo se ci fosse un intervento pubblico di rilievo a sostegno.

Quanto assorbe in Jaguar Land Rover la nuova frontiera elettrica in termini di ricerca e sviluppo?
Noi investiamo tanto nella ricerca e nello sviluppo, circa 4 miliardi di sterline all’anno, che rappresentano circa il 17 % del fatturato totale, un importo rilevante. Di recente abbiamo portato a termine un programma pilota sulle nuove tecnologie dovute alla connettività e prime forme di guida assistita, impegnando una parte importante dell’investimento.
Abbiamo negli ultimi 12 mesi introdotto 3 nuove vetture, migliorando sempre il prodotto sia dal punto di vista dell’innovazione e della tecnologia sia dal punto di vista del design.

Guardiamo al lungo periodo. Come immaginate la realtà di Jaguar Land Rover tra 10 anni? E come immaginate le trasformazioni del mercato?
L’Amministratore Delegato di General Motors, Mary Barra, sostiene che il mercato dell’automobile cambierà più nei prossimi 10 anni di quanto non sia cambiato nei precedenti 100 anni.
E, in effetti, ha ragione: il mercato delle automobili è sempre stato un mercato abbastanza stabile e tradizionale con una tecnologia dai progressi costanti, ma senza particolari rivoluzioni. Adesso il mercato dell’auto si trova al centro dei trend più importanti del progresso tecnologico. L’automobile autonoma, nella sua espressione più articolata, sarà il massimo dell’intelligenza artificiale. Se parliamo poi di connettività: già oggi dalle applicazioni possiamo aprire e chiudere le porte delle vetture, si può controllare dove si trova la macchina, il consumo della benzina e conoscere tutti gli altri dati. La connettività è un aspetto importante, si pensa addirittura che un domani l’auto avrà sempre maggiori forme di dialogo e di connessione basandosi anche sullo scambio di informazioni tra le altre macchine e tra le varie infrastrutture.
Al di là di tutte queste innovazioni, sicuramente le vetture Jaguar Land Rover hanno nel DNA il piacere della guida ed un design che rimarranno e contraddistingueranno per sempre il nostro brand. 

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