Remo Pedon: "Guardare al futuro, nel rispetto delle nostre tradizioni"

- di: Redazione
 
Una bella storia italiana di successo di un’azienda che, nel suo campo, è diventata punto di riferimento internazionale. Un’azienda che abbina solidi valori e radici a un’intelligente vocazione innovativa, che ha la sostenibilità nel proprio Dna, che sa cambiare senza perdere l’anima e che su questo basa il proprio successo. Intervista a Remo Pedon, Fondatore del Gruppo Pedon.

Il Gruppo Pedon è una bella storia italiana di successo. Dalla sua fondazione, nel 1984, è il punto di riferimento internazionale per le soluzioni di prodotto a base di legumi, cereali e semi. Dottor Pedon quale è stato e qual è il ‘motore’ di questa storia di successo? Lei ha affermato: ‘Da quando siamo partiti, negli anni ‘80, sono cambiate tante cose, invece altre ci siamo ripromessi di non cambiarle mai’. E ama ripetere: ‘Osservare per innovare’.
La nostra storia è costellata da traguardi importanti raggiunti grazie alla curiosità, all’attitudine a sognare e alla tenacia mia e dei miei fratelli. Valori che ci appartengono da sempre e che trasmettiamo ogni giorno ai nostri collaboratori in azienda. Prima ci sono state le acquisizioni di piccole realtà produttive locali, negli anni ’80, seguite dall’apertura delle nostre sedi estere per il presidio delle origini rilevanti dei nostri legumi. Parallelamente acquisivamo esperienza internazionale. Siamo stati i primi in Italia ad inserire il codice a barre sulle confezioni dei legumi, allora vendute sfuse. Da quel momento in poi l’innovazione è stata il punto chiave per continuare ad evolvere e crescere. Negli anni 2000 abbiamo portato una novità nel comparto, introducendo legumi e cereali a rapida cottura, con le linee C’è di buono e I salvaminuti, e ready-to-eat con la gamma de I pronti. Lo scorso anno, con il lancio dei legumi in formato snack, abbiamo ampliato la nostra interpretazione della categoria. La conoscenza profonda della materia prima maturata negli anni e lo studio attento dei trend di mercato ci permettono di trasformare prodotti tradizionali e semplici, come legumi e cereali, in soluzioni originali, al passo con i tempi.

Collegandoci alla domanda precedente, il bilancio 2020 del Gruppo è stato ottimo, con una crescita dell’11,2% nonostante la pandemia da Covid-19 abbia impattato pesantemente sulle molte filiere economiche internazionali. Quali le ragioni di questa vostra grande capacità non solo di resilienza, ma anche di continuare a crescere? Come avete affrontato le problematiche dettate dalla pandemia?

Il vero tratto caratterizzante che ci ha permesso di ottenere questi numeri è il nostro modo di affrontare le sfide del mercato. Versatilità, capacità adattiva e squadra corta sono le parole chiave che ci permettono di cogliere il cambiamento e soprattutto di tradurlo in azioni rapide. Durante la pandemia abbiamo visto crescere i consumi domestici e quindi la domanda di legumi e cereali a cottura tradizionale, prodotti molto versatili perché permettono di sperimentare ricette e gusti sempre nuovi. Questo evento ha aumentato la sensibilità dei consumatori verso l’importanza di una sana alimentazione ed anche in questo i nostri prodotti sono dei preziosi alleati. C’è stata quindi una riscoperta dei benefici di queste materie prime che ha fatto vivere una esperienza positiva al consumatore e che riteniamo si trasferirà a tutte le soluzioni di prodotto anche quelle con elevato contenuto di servizio.

Il Gruppo Pedon, pur mantenendo una forte presenza nel mercato d’origine dei prodotti tradizionali, sta orientando la propria offerta sempre più verso prodotti altamente distintivi. E questo processo evolutivo dell’azienda è supportato da un piano industriale ambizioso. Quali sono i tratti più significativi di questo Piano?
La nostra offerta è oggi tutta fortemente orientata all’innovazione, a proporre soluzioni vegetali ad alto contenuto di servizio che creino occasioni di consumo inedite e che rendano fruibili a tutti queste materie prime dalle proprietà nutritive straordinarie. La conoscenza della materia prima che abbiamo maturato negli anni è il punto di partenza nella creazione di prodotti nuovi. Studiamo poi a livello globale gli assortimenti presenti sul mercato e i comportamenti di consumo per proporre linee che rispondano ai nuovi trend di mercato. Per fare ciò ci avvaliamo di tecnologie di lavorazione e confezionamento del prodotto all’avanguardia che uniscono l’efficienza alla versatilità. Sono questi i tratti distintivi della nostra evoluzione aziendale nella quale Pedon vuole presentarsi non solo come esperto selezionatore della materia prima ma come player che analizza il mercato e fa leva sulla propria ‘expertise’ per proporre creazioni altamente differenzianti.

In riferimento alla domanda precedente, nel 2020 avete lanciato una gamma inedita, ‘I Legumi fatti a snack’. Una novità assoluta, che ha cambiato radicalmente il modo di consumare i legumi. Ci può parlare della valenza strategica di questa innovazione?
Il nostro obiettivo è quello di proporre soluzioni vegetali innovative che, attraverso il valore della naturalità, offrono la possibilità a sempre più persone di avvicinarsi a legumi, cereali e semi. Un esempio sono ‘I legumi fatti a snack’, in cui i legumi sono tostati al forno e non fritti, con un lento e delicato processo che conferisce croccantezza al prodotto mantenendone intatte le caratteristiche sia in termini nutrizionali che di forma ed estetica. Questa linea risponde ad un bisogno crescente di snack salutari che coniughino benessere e gusto, in linea con gli stili di vita contemporanei. La gamma è pensata per chi è sempre in movimento e ha bisogno di uno spezzafame buono e leggero. I fattori del successo della linea sono molteplici: la praticità di consumo, data dalla confezione monodose, l’apporto nutrizionale perché ricchi di proteine vegetali e fibre, con un contenuto calorico moderato e il gusto, sono infatti snack sfiziosi proposti al naturale, con mix di semi, frutta e verdura o insaporiti con ingredienti naturali. Tutta la gamma è poi senza glutine e senza conservanti.

La Sostenibilità, sia ambientale che economica e sociale, è nel vostro Dna fin dall’inizio. In concreto, cosa significa per voi essere sostenibili a 360 gradi?

L’approccio di sostenibilità, ambientale e sociale, è per l’azienda una parte essenziale del proprio posizionamento sul mercato. Nel rispetto della storia e dei valori dell’azienda, siamo convinti che solo una crescita e uno sviluppo responsabili possano aiutarci a costruire un futuro migliore. Numerose sono le iniziative di CSR che stiamo portando avanti. Tra queste uno dei progetti più significativi riguarda i nostri prodotti in astuccio per i quali utilizziamo una carta particolare creata con gli scarti di lavorazione dei nostri legumi, secondo un modello di economia circolare. Il nostro stabilimento poi è alimentato da energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Tra le iniziative sociali stiamo sviluppando un importante progetto di educazione alimentare che farà conoscere le proprietà incredibili di legumi, cereali e semi ad oltre 1.000 bambini in età scolare a partire dal 2021. Promuoviamo i principi di una sana alimentazione anche tra i nostri collaboratori. E’ di quest’anno, infatti, l’inaugurazione di spazio Pedon/off, un’area aziendale accogliente per una pausa sana e gustosa, ma anche un luogo di condivisione di idee tra colleghi.

Lei è sempre stato attentissimo alla questione export e ne fa anche fede il suo impegno all’interno di Confindustria su questo tema. Cosa fare per preservare e incrementare questa vocazione all’export?
Operiamo in un territorio particolarmente vocato all’export; Vicenza è infatti la seconda tra le principali province italiane esportatrici in valore assoluto ma la prima pro capite. La pandemia ha potuto solamente rallentare l’espansione all’estero ma ritengo che l’attitudine e le nostre capacità imprenditoriali faranno cogliere le opportunità di cambiamento e di business. Auspico una rapida ripresa dei contatti commerciali in presenza e delle fiere, viatico migliore per una nuova accelerazione. Come azienda l’export è sempre più importante nella consapevolezza che la nostra propensione all’innovazione è una carta fondamentale da giocare nel panorama mondiale che si andrà delineando.
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