4AIM Sicaf, il Presidente Natali: "Dal mercato dei capitali risorse verso le PMI"

 
Giovanni Natali, Presidente di 4AIM Sicaf , è uno dei più grandi conoscitori del mercato AIM Italia. A lui Italia Informa ha rivolto qualche domanda sull’iniziativa di Borsa Italiana di aprire ulteriormente il mercato Aim. Una mossa per agevolare l’accesso al mercato dei capitali delle piccole e medie imprese e delle start-up più dinamiche.

Dal 20 luglio scattano alcune significative modifiche ad Aim Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) in cerca di capitali per finanziare la loro crescita. Una iniziativa che dovrebbe spianare l’ingresso su Aim Itala di quelle Pmi che vogliono entrare, gradualmente sul mercato, ed anche alle star-up ed alle scale-up. Secondo il suo giudizio, il mercato italiano è pronto ad aprirsi significativamente alle Pmi?
"Diciamolo subito, così sgombriamo il campo: di questa idea in Borsa Italiana si parlava da tempo, ma, chiaramente, la vicenda Bio-On ha accelerato i tempi in mondo significativo. Quindi, l’obiettivo del nuovo Segmento Aim Professional è quello di tutelare gli investitori retail (vietandogli di comprare su questo mercato!), consentendo però, alle Start Up di accedere al mercato dei capitali, con un regolamento snello e che, in molti aspetti, assomiglia di più all’Aim Uk (vedasi tema “flottante” e tema “just listing”). Le PMI sono sempre state la spina dorsale dell’economia italiana, quindi oggi più che mai, il mercato dei capitali deve convogliare risorse verso queste aziende, per il bene del Paese".

La creazione di un segmento riservato agli investitori professionali è una opportunità. Quali caratteristiche dovranno avere le Pmi e le start-up che ambiscono ad entrare in Aim Italia?
"Si parte quindi dal presupposto, corretto, che l’Investitore (almeno) Professionale (ai sensi Mifid), sia in grado di valutare più correttamente un investimento con un alto profilo di rischio, quale è
quello in Start Up. D’altro canto si vieta alle Start up (ad eccezione di quello biofarmaceutiche), che non abbiano avviato la commercializzazione dei prodotti/servizi da almeno un anno, di collocare strumenti finanziari anche ad investitori Retail. Resta il fatto che, ovviamente, anche imprese “non start up” possono chiedere l’ammissione alle negoziazioni su questo nuovo segmento. E gli esempi sono diversi:
- Società con un numero significativo di azionisti storici, sia per
motivi familiari che industriali o di business (tra cui le società ad
Azionariato diffuso);
- Società che hanno raccolto capitale con operazioni di Crowdfunding;
- Società finanziarie, Sim, Banche e assicurazioni di piccole dimensioni ma con un azionariato allargato anche se non necessariamente
diffuso;
- Qualsiasi società che non ha bisogno di capitali, al momento, ma vuole procedere al Just listing per iniziare a confrontarsi col mercato e farsi conoscere dagli investitori;
Una precisazione: l’investitore Retail non può comprare su Aim Professional ma può vendere. Mi spiego: se una persona fisica (non classificabile come “professionale”) è azionista di una società che si quota su questo segmento, non può incrementare la sua quota (se non facendo operazioni fuori mercato) ma può vendere! Ovviamente, ritorniamo, anche qui, a sottolineare i vantaggi per le società con azionisti Crowdfunding".

Tra le misure previste c’è il rafforzamento del ruolo dei probiviri e di quello dei garanti degli investitori. La ritiene una misura necessaria in un momento in cui il mercato è alla ricerca di certezze, di sicurezza?
"Dopo la vicenda dell’Opa SMRE, penso che una decisione in questa direzione fosse improrogabile".

In quest’ottica si inserisce anche l’obbligo di nominare almeno un amministratore indipendente, scelto dagli azionisti tra i candidati valutati positivamente dai garanti. La ritiene una iniziativa di tutela sufficiente?
"Il nuovo regolamento, sinceramente, rende normalmente obbligatoria una prassi adottata dal 100% delle società quotate su Aim".

La crisi determinata dall’epidemia ha reso ancora più stringente la necessità di dare alle Pmi nuovi strumenti per finanziarsi. Aim Italia è in costante crescita. Iniziative come questa amplieranno la platea delle Pmi e delle start-up che mostreranno interesse ad un ingresso al mercato dei capitali. Dall’alto della sua esperienza, che consigli si sente di dare agli imprenditori che si troveranno davanti a questa opportunità?
"Il Gruppo Ambromobiliare / 4aim ha quotato su Aim un terzo delle società oggi presenti sul mercato, agli imprenditori abbiamo sempre detto questo: si può fare, è veloce, costa “poco” e ci sono
pure gli incentivi fiscali, c’è una montagna di liquidità pronta ad essere investita (vedi PIR)… o adesso o mai più e sarete sempre più schiavi del debito bancario".
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