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Isee 2025: l’esclusione dei titoli di Stato posticipata ad aprile

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Isee 2025: l’esclusione dei titoli di Stato posticipata ad aprile

L’aggiornamento del calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) subirà un ritardo di circa un mese rispetto alla data ufficiale di entrata in vigore della norma, prevista per il 5 marzo 2025. Il provvedimento, che prevede l’esclusione di titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio fino a un massimo di 50.000 euro per nucleo familiare, sarà operativo solo da aprile 2025.

Isee 2025: l’esclusione dei titoli di Stato posticipata ad aprile

Il rinvio è stato motivato dalla necessità di aggiornare le piattaforme informatiche e le procedure amministrative utilizzate da INPS, Agenzia delle Entrate e Centri di Assistenza Fiscale (CAF) per la gestione delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU), documento fondamentale per il calcolo dell’Isee.

Cosa prevede la nuova norma e quali sono gli obiettivi
L’introduzione dell’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee rappresenta una novità significativa per i criteri di valutazione della situazione economica delle famiglie italiane. Con il vecchio metodo, il possesso di buoni postali, titoli di Stato e libretti di risparmio veniva considerato alla pari di altri strumenti finanziari, incidendo sul valore dell’indicatore e riducendo le possibilità di accesso a diverse prestazioni sociali agevolate.

Il nuovo sistema si propone di incentivare gli investimenti in strumenti finanziari garantiti dallo Stato, evitando che questi pesino negativamente sul calcolo dell’Isee. Questo cambiamento potrebbe favorire una maggiore propensione al risparmio tra i cittadini, soprattutto tra le famiglie che scelgono forme di investimento più sicure.

La soglia massima per l’esclusione è stata fissata a 50.000 euro per nucleo familiare, un limite che, secondo le stime dei tecnici, dovrebbe includere una larga parte della popolazione che detiene questi strumenti finanziari.

Chi ne beneficerà e quali saranno gli effetti sul calcolo dell’Isee
Secondo un’analisi della Consulta nazionale dei CAF, la modifica potrebbe avere un impatto su circa il 40% delle famiglie che presentano annualmente la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). L’esclusione di questi strumenti dal calcolo dell’Isee potrebbe ridurre significativamente l’indicatore economico per molte famiglie, aumentando di conseguenza il numero di coloro che potranno accedere a bonus e agevolazioni sociali.

Tra i principali benefici che potrebbero derivare da un Isee più basso ci sono:Bonus sociale per luce e gas: uno sconto sulle bollette riservato alle famiglie con un Isee inferiore a una determinata soglia.Bonus asilo nido: contributo economico per il pagamento delle rette degli asili nido.Assegno unico universale per i figli: importo mensile erogato in base all’Isee familiare per il sostegno alla genitorialità.Sconti sulle tasse universitarie: riduzioni sulle rette universitarie per gli studenti appartenenti a famiglie con Isee inferiore a determinati livelli.

Esenzioni ticket sanitari: accesso gratuito o con costi ridotti a visite specialistiche ed esami diagnostici per le famiglie con basso Isee.
L’impatto della riforma potrebbe essere particolarmente significativo per i pensionati e le famiglie con figli, che spesso accumulano risparmi in titoli di Stato per garantirsi una sicurezza economica a lungo termine.

Quando e come sarà applicata la nuova regola
Nonostante la norma entri formalmente in vigore il 5 marzo 2025, l’effettiva applicazione slitterà ad aprile per consentire a INPS, Agenzia delle Entrate e CAF di adeguare i propri sistemi informatici.

Un tavolo tecnico tra il Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Economia, l’INPS e i rappresentanti dei CAF è stato convocato per il 5 marzo, con l’obiettivo di definire nel dettaglio le modalità di aggiornamento delle piattaforme e dei modelli DSU. Il tempo stimato per l’implementazione del nuovo sistema è di circa 30 giorni, il che significa che le nuove regole saranno operative non prima di aprile 2025.

Nel frattempo, chi ha già presentato la propria Dichiarazione Sostitutiva Unica per il 2025 con il vecchio metodo di calcolo potrà continuare a utilizzarla per l’accesso alle agevolazioni, fino alla naturale scadenza dell’attestazione Isee.

Una volta che la nuova norma sarà effettivamente applicata, le famiglie che ritengono di poter beneficiare di un Isee più basso grazie all’esclusione dei titoli di Stato potranno richiedere un aggiornamento dell’attestazione, presentando una nuova DSU con le modifiche previste dalla legge.

Cosa fare in attesa della piena operatività della norma
Per chi detiene buoni fruttiferi postali, titoli di Stato e libretti di risparmio, sarà importante monitorare gli aggiornamenti da parte di INPS e Agenzia delle Entrate per capire il momento giusto per richiedere un nuovo calcolo dell’Isee.

Nel frattempo, le opzioni per i cittadini sono le seguenti:

Presentare la DSU ora: chi ha bisogno immediato dell’Isee può presentare la dichiarazione con le attuali regole.
Attendere aprile: chi prevede di rientrare tra i beneficiari della nuova norma potrebbe scegliere di aspettare fino ad aprile per ottenere subito un Isee calcolato con i nuovi parametri.
Richiedere un ricalcolo successivo: se una DSU è già stata presentata, sarà possibile aggiornarla una volta che le modifiche saranno operative.

Un cambiamento che favorisce il risparmio e l’accesso ai bonus
L’introduzione di questa modifica segna un passo avanti nella tutela del risparmio e nella promozione dell’investimento in strumenti finanziari sicuri. L’obiettivo principale è evitare che forme di risparmio garantite dallo Stato, spesso utilizzate da pensionati e famiglie con figli, penalizzino l’accesso a misure di sostegno sociale.

Tuttavia, il ritardo nell’applicazione della norma dimostra quanto sia complesso il processo di adeguamento dei sistemi burocratici italiani, che spesso richiede tempi più lunghi rispetto alle previsioni iniziali.

In ogni caso, il provvedimento potrebbe rappresentare un vantaggio per molte famiglie italiane, riducendo l’Isee e ampliando la platea di chi potrà usufruire di bonus e agevolazioni statali. Per chi ha investito in titoli di Stato, il 2025 potrebbe portare buone notizie, ma servirà ancora un po’ di pazienza per vedere gli effetti concreti della riforma.

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