• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Manovra 2026: possibile stangata sulle polizze infortuni auto

- di: Matteo Borrelli
 
Manovra 2026: possibile stangata sulle polizze infortuni auto
Manovra 2026: stangata sulle polizze infortuni auto

Il governo valuta l’aumento dell’imposta sulle coperture infortuni del conducente dal 2,5% al 12,5%, con ipotesi di applicazione anche sui contratti in corso. Le compagnie contestano: «Misura sproporzionata che scarica costi sugli assicurati».

Nel cantiere della legge di bilancio da 16 miliardi, il mirino si sposta sul ramo auto: le coperture che tutelano il conducente dagli infortuni potrebbero essere riallineate al regime fiscale della Rc auto. L’ipotesi tecnica allo studio alzerebbe l’imposta dal 2,5% al 12,5%, con impatti immediati sui premi e possibili effetti retroattivi.

Il quadro e gli obiettivi

L’esigenza di nuovi gettiti spinge verso basi imponibili ritenute sottotassate. L’argomento dell’amministrazione finanziaria è che la garanzia infortuni del conducente, essendo funzionalmente connessa alla circolazione, vada assimilata alla Rc auto e quindi tassata al 12,5%. Le compagnie replicano che la copertura appartiene al ramo infortuni e mantiene un diverso trattamento fiscale.

Retroattività e rischi legali

La possibile applicazione ai contratti in essere aprirebbe una stagione di contenziosi. Le imprese opererebbero come sostituti d’imposta, ma il maggior onere verrebbe trasferito ai clienti. Un precedente storico risale agli anni Ottanta, quando un tentativo di rialzo fu accantonato dopo il confronto interpretativo.

Cosa cambierebbe per gli assicurati

Con aliquota al 12,5%, i premi per la sola garanzia infortuni salirebbero sensibilmente. Per evitare shock di prezzo, in sede politica potrebbero affacciarsi soluzioni transitorie: applicazione solo ai nuovi contratti o step intermedio con aliquota ridotta per un periodo limitato.

Le posizioni del settore

Il tema è al centro delle riunioni di categoria. Le imprese stanno raccogliendo pareri pro veritate per sostenere la correttezza dell’aliquota al 2,5%. Viene inoltre richiamato il contributo del settore all’economia reale e il rischio che un intervento fiscale brusco riduca la platea assicurata e la qualità delle coperture.

Prospettive e possibili compromessi

La rotta finale dipenderà dall’equilibrio tra fabbisogno di gettito e tutela dei consumatori. Un compromesso potrebbe consistere in una graduale convergenza dell’aliquota o in esenzioni mirate per alcune fasce di clientela ad alta esposizione al rischio. 

Notizie dello stesso argomento
Trovati 81 record
Pagina
11
02/12/2025
Anima, perché cresce l’ipotesi Perissinotto dopo Melzi
Anima Holding cerca il dopo Melzi: Banco Bpm valuta la candidatura di Saverio Perissinotto...
02/12/2025
Ex Ilva Genova, operai in piazza. La sfida delle 200 mila tonnellate
Genova, Cornigliano in sciopero: i lavoratori ex Ilva chiedono 200 mila tonnellate di acci...
02/12/2025
Trump, Fed e il rebus Hassett: tassi, dazi e scossa ai mercati
Trump annuncia di aver scelto il successore di Powell mentre la Fed resta divisa sul tagli...
02/12/2025
Boom di elettriche, mercato fermo: l’Europa riscrive le regole
In Italia volano le auto elettriche spinte dagli incentivi ISEE, mentre il mercato nel com...
02/12/2025
Wall Street scivola, l’Asia apre mista tra yen forte e attese Fed
Wall Street chiude in calo mentre le Borse asiatiche aprono miste: Nikkei in rialzo, Shang...
01/12/2025
I 29 supermiliardari che valgono Nvidia e cambiano il mondo
Una panoramica sui 29 supermiliardari con patrimoni oltre 50 miliardi di dollari: chi sono...
Trovati 81 record
Pagina
11
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720