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Mercati in bilico: Europa cauta, Usa entusiasmo sospeso

- di: Matteo Borrelli
 
Mercati in bilico: Europa cauta, Usa entusiasmo sospeso
Mercati in bilico: Europa cauta, Wall Street in attesa della Fed
Alla vigilia della Bce i listini del continente chiudono misti mentre gli operatori guardano già alla Fed; oro vicino ai massimi, petrolio in risalita, spread Btp-Bund stabile. A Milano si mettono in luce Leonardo e Saipem; Nexi giù. Wall Street, fino a questo momento, corre ma con prudenza.

Le Borse europee navigano nell’incertezza

Le principali piazze europee hanno archiviato una seduta in chiaroscuro, sospese tra attesa per la decisione della Bce e lo sguardo rivolto alla Federal Reserve. Madrid ha corso in controtendenza sostenuta da Inditex, mentre Londra ha risentito del crollo di AB Foods. Sul continente, hanno ceduto in particolare i comparti chimico, tecnologico e auto, mentre si sono distinti in positivo retail e industriali.

Parigi ha chiuso leggermente positiva, Francoforte in calo, Londra debole; Amsterdam ha perso terreno. L’andamento riflette un posizionamento prudente degli investitori di fronte a un’agenda fitta: Bce domani (atteso “nulla di fatto”) e Fed la prossima settimana (con mercato che contempla anche un taglio rilevante), oltre ai rischi geopolitici.

Piazza affari tra difesa ed energia

Milano ha chiuso in lieve rialzo. Sul FTSE MIB si sono messi in evidenza Leonardo e Saipem, sostenute rispettivamente dalle prospettive di maggiori investimenti nella difesa e da un tono più costruttivo dell’energia. Bene anche Moncler e Prysmian.

Tra le blue chip hanno sofferto Nexi — complice il timore di pressioni competitive sul mercato dei pagamenti — Stellantis e Campari. Sui segmenti a media capitalizzazione si sono distinti NewPrinces, Danieli, Banca Generali e Rai Way; debolezza per Moltiply Group, Reply, Avio e D’Amico.

Spread btp-bund e rendimenti: quadro stabile

Lo spread tra Btp e Bund decennali è rimasto su livelli compressi, attorno a 84 punti base, con il rendimento del Btp in area 3,5%. Il quadro obbligazionario segnala attese di allentamento monetario negli USA e una Bce pronta a confermare la pausa, mentre gli operatori valutano l’andamento dei prezzi alla produzione.

Valute e metalli preziosi

Nel Forex l’euro/dollaro si è mosso poco sopra 1,17, mentre il dollaro/yen è rimasto in area 147. L’oro ha proseguito la salita, con lo spot che si è mantenuto vicino ai massimi storici e i future in ulteriore lieve progresso: segnale di ricerca di copertura in scia alle scommesse su tagli dei tassi.

Energia: petrolio e gas in risalita

I grezzi hanno chiuso in rialzo: WTI in area 63,5 dollari al barile e Brent poco sopra 67. In Europa è salito anche il gas naturale sulla piattaforma TTF. Il quadro riflette un mix di tenuta della domanda e offerta prudente, con gli operatori attenti alle scorte e ai rischi geopolitici.

Wall street, fino a questo momento

Fino a questo momento, Wall Street mostra una propensione al rischio contenuta: S&P 500 e Nasdaq si muovono su livelli elevati dopo il calo inatteso del PPI statunitense, mentre il Dow Jones resta più indietro. L’attenzione è catturata dall’ex-ploit di Oracle, che ha galvanizzato parte del comparto tecnologico senza però trascinare in modo uniforme i listini europei.

Geopolitica e corporate: variabili da non ignorare

Il mercato continua a prezzare un contesto geopolitico complesso, tra guerre in corso e tensioni commerciali, con effetti selettivi sui settori difesa, energia e tecnologia. Sul fronte corporate continuano a emergere piani industriali e ristrutturazioni di peso nei comparti farmaceutico e tech, a conferma di una fase di ri-allocazione del capitale verso aree considerate più resilienti.

I mercati europei viaggiano in modalità attesa

L’Europa resta in modalità attesa alla vigilia della Bce, mentre gli USA guardano con fiducia alla Fed. Azioni europee divergenti, oro tonico, petrolio in recupero, spread compresso. A Piazza Affari brillano difesa e infrastrutture, mentre i pagamenti digitali soffrono. La stagionalità di settembre e la geopolitica suggeriscono che la volatilità non è finita.

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