Tokyo guida i listini, Mumbai positiva; il dollaro si indebolisce, petrolio in recupero e gas TTF stabile. Trader concentrati su dazi e tagli Fed mentre l’oro aggiorna i massimi.
Seduta convintamente positiva in Asia, con un traino tecnologico e il vento di code dagli utili Usa. Le chiusure di oggi, giovedì 16 ottobre: Nikkei 225 +1,21%; S&P/ASX 200 +0,86%; Shanghai +0,05%; SZSE Component -0,46%; China A50 +0,47%; DJ Shanghai -0,33%; Hang Seng -0,52%; Taiwan Weighted -0,48%; Kospi +2,11%; IDX Composite +0,93%; Nifty 50 +0,52%; BSE Sensex +0,55%; VN30 +0,64%.
L’onda asiatica: tutte le chiusure, inclusa Mumbai
I movimenti contrastati sulla Cina continentale si inseriscono in un quadro in cui Seul e Tokyo capitalizzano la corsa dei semiconduttori, mentre Hong Kong resta debole. Il sentiment rimane sostenuto dai risultati del settore AI e da attese di politica monetaria più morbida negli Stati Uniti.
Futures sull’apertura europea: impostazione prudente
Alla vigilia del cash, i derivati indicano un avvio cauto in Europa: FTSE 100 futures poco mossi e indicazioni miste su Euro Stoxx 50 e DAX, con oscillazioni attorno alla parità mentre gli operatori misurano l’effetto dei dazi e delle prossime mosse delle banche centrali.
Valute: euro in lieve progresso, yen e franco da rifugio
Nel Forex il dollaro arretra per la terza seduta consecutiva. EUR/USD oscilla in area 1,17; lo yen recupera (con USD/JPY in calo dai massimi recenti) e il franco svizzero beneficia della domanda di beni rifugio. “Serve vigilanza contro l’eccessiva volatilità valutaria”, ha ribadito il fronte del G7 nelle ultime ore.
Materie prime: petrolio rimbalza, gas TTF stabile
Il petrolio recupera circa l’1% dopo gli sviluppi sul fronte dei flussi russi verso l’Asia: Brent in area 62,4 $/barile, WTI attorno a 58,8 $. La narrativa di breve resta però segnata dai timori di surplus evidenziati nelle ultime analisi, con i grandi trader che vedono un soft patch prima di un riequilibrio nel 2026.
Il gas europeo (TTF front-month) si mantiene intorno a 31,5 €/MWh: meteo più mite e maggiore disponibilità nucleare in Francia esercitano pressione ribassista sul very short term.
Oro: nuovo record e domanda da rifugio
L’oro aggiorna i massimi storici oltre 4.230 $/oncia, sostenuto dal calo del dollaro e dall’incertezza geopolitica/commerciale. Case d’investimento alzano i target per i prossimi trimestri, con alcuni scenari che stimano un ulteriore apprezzamento se i tagli Fed procederanno secondo le attese.
“I prezzi stanno scendendo lentamente e scenderanno ancora un po’”, ha osservato un primario operatore fisico del greggio sul medio periodo, segnalando un possibile riequilibrio del mercato.
Il sentiment: tra dazi, utili tech e tagli Fed attesi
Il quadro globale resta binario: entusiasmo per AI e semiconduttori a fronte dell’incertezza su dazi e dinamiche fiscali europee. Il mercato sconta almeno due tagli dei tassi Usa entro l’anno, mentre in Europa l’attenzione resta alta su Francia e Germania. Nella prima ora di contrattazione europea, focus su banche, lusso e ciclici.