Micromobilità: una risorsa per le città

- di: Daniele Maver
 
La micromobilità comprende sia i monopattini che le biciclette elettriche, i cui primi esemplari esistevano già alla fine del 1800, ma solo a partire dagli anni 2000 la bicicletta a pedalata assistita è diventato un fenomeno rilevante. Il vero boom c’è stato negli ultimi 5 anni con i monopattini elettrici, mezzi più semplici da usare e più economici: il costo di una bicicletta elettrica parte da €1500, di un monopattino da €300.

Micromobilità: una risorsa per le città

Il successo della micromobilità degli ultimi anni è dovuto anche al fatto che questi mezzi hanno cavalcato un paio di fenomeni cruciali nella mobilità odierna: l’elettrificazione e lo sharing. L’elettrificazione risponde alla necessità di diminuire l’inquinamento nei centri urbani, lo sharing è diventato un carattere pregnante della nostra civiltà, dagli appartamenti di Airbnb alle automobili fino ai monopattini e alle biciclette.  In effetti questi mezzi essendo utilizzati per brevi percorsi ben si adattano ad essere noleggiati per qualche decina di minuti e poi lasciati.

Il fenomeno è partito circa 5 anni fa in molte città americane ed europee. L’Italia è arrivata un po’ in ritardo e la micromobilità è esplosa solo nel 2020 subito dopo il COVID, quando il mezzo pubblico e le auto a noleggio venivano viste a rischio contagio, mentre i monopattini, mezzo individuale da guidare all’aria aperta, è diventato un simbolo della possibilità di ricominciare a muoversi dopo il lockdown.

I noleggi di monopattini nel 2021 sono più che raddoppiati,  raggiungendo i 18 milioni che sommati agli 8 milioni delle e-bike costituiscono l’83% del totale dei noleggi di mobilità (6° Rapporto Nazionale Sharing Mobility 2022). Interessante notare che la percorrenza media dei monopattini è di 2,3 km con una durata media di 11,5 minuti.

In realtà c’è un altro modo di muoversi nelle grandi città che negli ultimi anni è cresciuto più di tutti gli altri: gli spostamenti a piedi. Da quando, qualche anno fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato la campagna dei “10.000 passi al giorno” per invitare i cittadini a condurre una vita sana,  mantenendo un peso corretto, il camminare è la modalità che è cresciuta più di tutte le altre: +38% (Osservatorio Stili di mobilità IPSOS 2022 – D6: Rispetto a 4-5 anni fa lei usa ciascuno dei modi di trasporto di più o di meno?)

Non vi è alcun dubbio che biciclette e monopattini agili, elettrici e flessibili possano dare un contributo importante alla mobilità nelle città; è però necessario che venga data una risposta ai problemi legati all’integrazione nel contesto urbano e a norme di comportamento per questi mezzi, spesso accusati di essere pericolosi. In realtà questa percezione è distorta perché il numero di incidenti con lesioni ogni 100 mila noleggi è inferiore per monopattini (5,01) ed e-bike (1,3) rispetto agli scooter (7,7) (6° Rapporto Nazionale Sharing Mobility 2022).

Il punto principale è la convivenza con le automobili da una parte e con i pedoni dall’altra; sui marciapiedi i monopattini non devono salire ma il problema nasce nelle aree  pedonali dove i mezzi di micromobilità possono circolare ma ad una velocità non superiore a 6 km/h. Alcune città hanno imposto agli operatori dello sharing di non far superare ai propri mezzi questi limiti nelle aree pedonali, imposizione possibile grazie alla geolocalizzazione. La convivenza con le automobili invece genera rischi soprattutto per gli utenti di micromobilità, dove si sono verificati purtroppo degli incidenti anche mortali. Si tratta di rispettare norme per altro già esistenti, quali le direzioni di marcia (monopattini non in contromano!) e la sosta di auto in doppia fila che crea un rischio rilevante per biciclette e monopattini che non possono più tenersi sulla destra della carreggiata ma devono proiettarsi nel centro della strada.

La soluzione ideale è già stata avviata ed è la costruzione di corsie dedicate alla micromobilità, distinte sia dalle carreggiate per il traffico automobilistico che dagli spazi riservati ai pedoni: si tratta non solo di piste ciclabili che stanno sorgendo un po’ dappertutto ma soprattutto delle cosiddette corsie protette, che molte città (Milano, Roma) hanno già adottato: sono corsie che vengono ricavate riducendo lo spazio per il parcheggio e il transito delle auto e creano condizioni di maggiore sicurezza. Per essere davvero efficaci queste corsie dovrebbero essere previste su tutte le strade del centro e non solo su alcune direttrici specifiche.

Infine per migliorare la sicurezza dei monopattini sono state previste delle modifiche al Codice al Strada in vigore da luglio che impongono una velocità massima di 20 km/h, il casco per i minorenni e l’installazione di freni su entrambe le ruote, luci e frecce. Biciclette e monopattini elettrici rappresentano la modalità ideale per gli spostamenti dell’ultimo miglio, rendendo la mobilità urbana sostenibile e anche salutare e divertente.

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