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Milano resiste, Europa in rosso: oro corre, auto affondano

- di: Matteo Borrelli
 
Milano resiste, Europa in rosso: oro corre, auto affondano
Piazza Affari chiude piatta con Lottomatica in rally. A pesare sono i crolli delle auto tedesche e la cautela della Fed. Spread in salita, oro ai massimi e petrolio debole.

Mercati europei in ordine sparso

La seduta del 22 settembre si è chiusa con un’Europa fiacca e un listino milanese più solido del previsto. Milano ha archiviato la giornata in sostanziale parità, con il FTSE MIB a +0,22% e l’All Share allo stesso livello. L’indice principale si è fermato a quota 42.343 punti, mentre l’All Share ha terminato a 44.977.

Sul resto del continente i numeri hanno raccontato un’altra storia: Francoforte ha perso lo 0,49%, Parigi -0,30%, Euro Stoxx 50 -0,30%, Londra appena sopra la parità (+0,07%), Amsterdam +0,07%, Madrid -1,55%, Lisbona +0,19%, Bruxelles -0,03%, Vienna -0,04%, Stoccolma +0,05%.

Il comparto automobilistico è stato il grande sorvegliato speciale: Porsche e Volkswagen hanno bruciato oltre il 6% dopo aver rivisto al ribasso le previsioni sugli utili 2025. Alla base, il rinvio dei nuovi modelli elettrici Porsche che ha gelato il settore, già sotto pressione.

Valute, oro e materie prime

Sul fronte valutario, l’euro/dollaro ha mostrato un lieve rafforzamento: 1,178 il cambio di fine giornata.

L’oro continua la sua corsa: +0,98%, con il metallo giallo arrivato a 3.709,29 dollari l’oncia, galvanizzato dalle aspettative di ulteriori tagli della Federal Reserve.

Più debole il mercato energetico: il petrolio WTI ha perso lo 0,69%, mentre il Brent è rimasto sottotono. Il gas naturale europeo TTF non ha segnato variazioni rilevanti, mantenendosi su livelli stabili.

Spread in salita

Il clima di cautela si è riflesso anche sui titoli di Stato: lo spread Btp-Bund è salito a 87 punti base, in crescita di un punto. Il rendimento del decennale italiano si è attestato al 3,53%, segnalando un mercato che preferisce prudenza in attesa di segnali dalle banche centrali.

Wall Street a metà sedura

A metà seduta gli indici americani hanno virato leggermente in rosso: l’S&P 500 ha perso intorno allo 0,1-0,2%, il Dow Jones si è mosso nella stessa direzione, mentre il Nasdaq ha oscillato intorno alla parità.

Gli operatori guardano agli interventi di giornata dei membri Fed John Williams (New York), Alberto Musalem (St. Louis) e Stephen Miran, quest’ultimo favorevole a un taglio da mezzo punto nell’ultima riunione. Teleborsa ha sottolineato che la scorsa settimana Wall Street aveva toccato nuovi massimi storici.

Titoli migliori e peggiori

A Piazza Affari il cambio della guardia tra Pirelli e Lottomatica nel FTSE MIB ha subito premiato la società del gaming, salita di +3,89%. Bene anche Leonardo (+3,25%), Generali (+1,94%) e STMicroelectronics (+1,64%).

Sul fronte opposto, ribassi per Amplifon (-2,37%), Stellantis (-2,06%), FinecoBank (-1,59%) e Tenaris (-1,28%).

Nei Mid Cap brillano Avio (+7,92%), Technoprobe (+4,93%), doValue (+4,90%) e Fincantieri (+4,87%). Male invece Ferragamo (-2,97%), NewPrinces (-2,71%), Juventus (-2,30%) e Piaggio (-1,98%).

Il segmento Star ha chiuso appena sopra la parità (+0,08%).

Commenti e prospettive

Un analista ha commentato: “Le attese sulle prossime mosse della banca centrale Usa stanno pesando più dei dati macro correnti”. L’Europa, intanto, si trova stretta tra il traino della tecnologia e la zavorra dell’automotive, con Milano che riesce a distinguersi grazie a una combinazione di nuovi ingressi nel listino principale e qualche exploit settoriale.

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