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Netanyahu: “Entreremo con forza a Gaza nei prossimi giorni”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Netanyahu: “Entreremo con forza a Gaza nei prossimi giorni”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato pubblicamente l’intenzione di lanciare un’operazione militare di ampia scala all’interno della Striscia di Gaza nei prossimi giorni. “Entreremo con forza, sarà un’azione che cambierà gli equilibri”, ha dichiarato parlando alla nazione. L’affermazione, giunta in un momento di forte tensione diplomatica e militare, chiude ogni spiraglio a una possibile tregua immediata e conferma che il governo israeliano intende proseguire con l’opzione militare per risolvere la crisi. “Non vedo uno scenario realistico in cui possiamo fermare la guerra ora”, ha aggiunto il premier.

Netanyahu: “Entreremo con forza a Gaza nei prossimi giorni”

Nelle ultime 48 ore, le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno intensificato i bombardamenti mirati nel nord e nel centro della Striscia, colpendo depositi di armi, gallerie sotterranee e postazioni considerate strategiche di Hamas. Secondo fonti militari, sono in corso manovre logistiche in vista di una nuova incursione terrestre, che potrebbe avvenire già entro la settimana. I tank e le truppe meccanizzate si stanno radunando nelle aree attorno al valico di Erez, mentre la Marina ha rafforzato il blocco navale. È in corso anche il posizionamento di nuovi sistemi Iron Dome in prossimità dei centri abitati israeliani a ridosso del confine.

Hamas: “Non ci arrenderemo, pronti alla resistenza totale”

Dal fronte palestinese, la risposta di Hamas è stata immediata e netta. Il portavoce del movimento islamista, Abu Obeida, ha affermato che Gaza è “pronta a resistere a qualsiasi attacco terrestre” e ha lanciato un appello alla popolazione per sostenere le milizie. I combattimenti si preannunciano duri e prolungati, mentre le condizioni umanitarie peggiorano di giorno in giorno. Secondo l’UNRWA, oltre il 60% della popolazione della Striscia è in fuga dalle proprie abitazioni, e il sistema sanitario locale è al collasso. Nonostante gli sforzi egiziani per riattivare i corridoi umanitari, gli aiuti restano insufficienti.

Diplomazie ferme, Trump osserva da Riad


L’escalation si verifica mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si trova in missione a Riad. In un commento a margine della visita, il leader statunitense ha evitato di criticare apertamente l’operazione israeliana, limitandosi a dire che “Israele ha il diritto di difendersi, ma auspico una soluzione che tuteli i civili e apra la strada alla pace”. Il segretario di Stato Blinken ha avuto colloqui con le cancellerie europee, ma al momento non si registrano passi concreti verso una de-escalation. La comunità internazionale appare paralizzata, divisa tra il sostegno a Israele e le pressioni per un cessate il fuoco umanitario.
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