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Beppe Grillo a gamba tesa su Open Fiber, ma a che titolo?

- di: D.R.
 
Beppe Grillo a gamba tesa su Open Fiber, ma a che titolo?
Quando chi italiano non è dice che il nostro Paese è strano non dobbiamo meravigliarci perché di questa ''stranezza'' abbiamo conferme quotidiane. Ma talvolta questa caratteristica, che spesso viene interpretata con bonarietà, raggiunge vette che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbero da inserire nelle patologie legate alle malattie della mente.
Ma forse in questo sta anche la bellezza del nostro Paese, dove a chiunque viene concesso di dire tutto, anche quando non ha titolo.

L'ultimo in ordine di tempo cronologico (anche se ormai da anni ci ha abituato alla sua visione particolare dell'Italia, dell'Europa, del mondo e dell'universo) è Beppe Grillo che dall'alto...già, dall'alto di cosa? Comunque dall'alto del suo ''trono'' metafisico ha non suggerito, non sommessamente chiesto, ma ha preteso che venga messa alla porta l'amministratore delegato di Open Fiber che, lo si chiarisce per i profani, è la società con due soli azionisti paritari, Cassa Depositi e Prestiti ed Enel, che sta provvedendo alla digitalizzazione del Paese.

Secondo Grillo, l'ad Elisabetta Ripa deve essere liquidata per consentire una grande operazione finanziaria che, partendo da un aumento della quota di Tim in mano a Cdp, dovrebbe spianare la strada all'espulsione dei francesi di Vivendi e, quindi, disegnare per Enel un futuro di socio-non socio, nel senso che sarebbe presente nell'assetto azionario, ma contando poco o nulla.
Uno scenario che - al di là della fanta-finanza (qualcuno dovrebbe spiegare perché Vivendi sarebbe costretto ad andare via da Tim) - determina inquietudine politica.

Il motivo è abbastanza semplice: Beppe Grillo a che titolo parla? E, quando lo fa, si rivolge all'opinione pubblica o invece dà delle disposizioni ai Cinque Stelle e, se sì, in virtù di cosa?
Per uno che, da comico, aveva sempre rimproverato alla politica di essere troppo invadente, di essere rapace e, per questo, di non rispettare il suo ruolo di traduttrice degli interessi generali, questa sortita sa tanto di uno sbandamento, di un 'scarrellamento', come quando un treno esce fuori dai binari, ma ancora non deraglia.

Per dirla prosaicamente, Grillo è incorso nello stesso peccato che imputava ai politici quando lui di politica si interessava solo per trovare argomenti sui quali ridere.
Cerchiamo di essere però obiettivi. Se un analista o un finanziere avesse detto le stesse cose, la responsabilità e gli effetti del suo parlare sarebbero rimasti nell'ambito dell'espressione di una idea, di un suggerimento e probabilmente la cosa sarebbe finita lì.

Ma se a dire che Open Fiber deve essere decapitata è Grillo il messaggio ha un destinatario, il 'suo' movimento di cui si sta riappropriando politicamente e che, in qualche modo, gli deve rendere conto.

Ma, e torniamo all'interrogativo di base: a che titolo Grillo parla o straparla? Non avendo alcuna carica, se non quella di garante dei Cinque stelle - che non significa assolutamente nulla, essendo tale carica assegnata senza che essa abbia effetti pratici, se non nell'ambito del movimento -, il suo disquisire dovrebbe cadere nel vuoto oppure fare parte di un dibattito.
Ed invece non è nulla di tutto questo perché, se le cose continueranno ad essere quelle di oggi, le sue sortite possono avere delle conseguenze, piuttosto che essere prese come le esternazioni di una persona che, senza preparazione specifica e titolo, parla a ruota libera.

Ma Grillo è Grillo e gli viene concesso di disegnare scenari futuri per società quotate in Borsa e che, per effetto e conseguenza delle sue affermazioni, potrebbero subire delle turbative da chi magari si aspetta che, alla prima occasione, i pentastellati telecomandati dal loro guru mettano in agenda la liquidazione di Elisabetta Ripa, di cui, peraltro, non si capiscono le colpe. Che devono essere tante e gravi se s'è scomodato niente meno che lo stesso Grillo per chiederne la defenestrazione.

Per Grillo, Elisabetta Ripa semplicemente ''non è all'altezza''. Una giustificazione, alla richiesta di mandarla via, che sembra miserella, oltre che di poca consistenza rispetto alla misura che per lei si richiede. Verrebbe da dire che è forse il momento di tornare ad essere seri.

Per parafrasare Georges Clémenceau, secondo cui ''la guerra è cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari'', ci sarebbe da rettificare il tiro dicendo che l'economia e la finanza sono cose troppo serie per lasciarle in mano ai comici.
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