Concessioni Autostradali Venete, intervista al CEO Ugo Dibennardo: "Un esperimento unico e vincente, tutti gli utili saranno reinvestiti sul territorio"

- di: Daniela Marinacci
 
Concessioni Autostradali Venete (CAV) S.p.A. è il primo esempio di concessionaria autostradale costituita da un Ente territoriale, Regione Veneto, ed Anas Spa (detengono ognuno il 50% del capitale sociale). È l’unica Società ‘mista’ a non prevedere alcuna redistribuzione degli utili tra i soci, con le risorse provenienti dalla gestione destinate ad ulteriori investimenti in infrastrutture nel Veneto. È stata costituita nel 2008 con il compito di rimborsare all’Anas le somme anticipate per la costruzione del Passante di Mestre, recuperare risorse da destinare ad ulteriori investimenti di infrastrutture nella regione e gestire il complesso sistema di attraversamento del Veneto orientale costituito dall’abbinamento del Passante alla Tangenziale di Mestre.
Abbiamo intervistatoil CEO, l'ingegnere Ugo Dibennardo.

Ing. Dibennardo lo scorso anno CAV S.p.A. ha festeggiato il suo primo decennale. Quale bilancio si può fare nel complesso rispetto alla sua ‘mission’? È vero che il Passante di Mestre (CAV gestisce il Passante dal primo giorno di apertura: l’8 febbraio 2009) in dieci anni ha tolto più di 220 milioni di veicoli dalla città?
Effettivamente il nostro percorso ebbe inizio oltre 10 anni fa, quando nel 2008 venne costituita Concessioni Autostradali Venete, con l’obiettivo di gestire il Passante di Mestre e le tratte autostradali precedentemente amministrate dalla Società delle Autostrade di Venezia e Padova - il tratto di autostrada compreso tra Padova Est e Venezia Ovest, la tangenziale di Mestre, il raccordo Marco Polo.
“Caminante no hay camino, se hace camino al andar” “Viaggiatore non c’è una strada, la strada la si costruisce percorrendola” scriveva il poeta spagnolo Antonio Machado, ma con un progetto ed una chiara visione futura. CAV rappresenta un esempio particolarmente positivo di concessionaria autostradale costituita da un Ente Territoriale, Regione Veneto ed Anas Spa. Inoltre non prevede alcuna redistribuzione degli utili tra i soci. Le risorse provenienti dalla gestione sono destinate ad ulteriori investimenti in infrastrutture Venete. CAV è all’avanguardia negli investimenti tecnologici: sistemi di gestione ad alta tecnologia IT per potenziare ed aggiornare la rete stradale, per la realizzazione di sistemi smart road finalizzati alla sicurezza, all’interazione strada/veicolo, alla produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili, ai controlli di sicurezza e monitoraggio da remoto dei veicoli e delle opere d’arte, alla fruizione della mobilità sostenibile e delle ricariche elettriche, alla guida assistita ed autonoma. Ed è all’avanguardia nella valorizzazione ambiente: ha ricreato 150 ettari di “passante verde” con le caratteristiche naturalistiche proprie del territorio ed ha in programma la realizzazione di una fascia boscata continua e di un percorso ciclopedonale parallelo all’Autostrada.
Per quanto attiene agli effetti indotti dal Passante le posso confermare dei dati significativamente positivi con oltre 60.000 veicoli giornalieri sottratti dagli ingorghi urbani ed una conseguente drastica riduzione dell’incidentalità e dell’inquinamento atmosferico ed acustico.

In una visione più generale delle reti di collegamento europee, le strutture della CAV S.p.A. costituiscono una cerniera all’interno del quinto corridoio intermodale nel punto di innesto tra l’itinerario europeo E70, che collega La Coruña in Spagna con Trebisonda in Turchia, con l’itinerario E55 che unisce Helsingborg in Svezia con Kalamàta in Grecia. Che significa essere una cerniera di questa importanza?
A Rialto, nel Palazzo dei Dieci Savi, sede del Magistrato alle Acque, era originariamente collocata l’iscrizione in marmo con il monito di Giovanni Battista Cipelli: “Venetorum urbs, divina disponente providentia in aquis fundata, aquarum ambitu circumsepta, aquis pro muro munitur..”. “Il territorio dei Veneti, per volere della Divina Provvidenza fondato sulle acque e circondato da una cerchia di acque, è protetto dalle acque in luogo di mura”. Quel che un tempo serviva a proteggere, oggi necessita di protezione e la funzione fondamentale cui prima rispondevano le mura - di qualsiasi natura e fattura - oggi è detenuta dall’efficacia del sistema di connessione infrastrutturale centro nevralgico del sistema europeo. Lungo il nostro Territorio transitano, ogni anno, oltre 12 milioni di visitatori. Non possiamo che continuare ad avere una sola visione: investire nel futuro, nella sicurezza, nell’interconnessione e nelle tecnologie al servizio dell’utenza.

CAV S.p.A appare all’avanguardia negli investimenti tecnologici: il progetto e-Roads, concordato con il ministero delle Infrastrutture, è il primo esempio di applicazione di sistemi IT evoluti a servizio della sicurezza e del comfort dell’utente autostradale. Può illustrarcelo brevemente?
Tra il 2013 e il 2019, in Italia, sono stati dichiarati 87 casi di “stato d’emergenza” per calamità climatiche come siccità, alluvioni o frane, con danni pari ad oltre 9,4 miliardi di euro1. Prevenire, utilizzare in modo sistematico ed efficace le soluzioni offerte dall’innovazione tecnologica per limitare e, quanto più possibile, prevedere i danni provocati da simili fenomeni, rappresenta, a mio avviso, un’urgente sfida per il Paese.
È un mio primario obiettivo, in qualità di Amministratore Delegato CAV, conferire assoluta priorità a tutti gli strumenti ed i servizi che, grazie all’Internet of Things, consentano di rendere ogni elemento delle infrastrutture Venete, il nodo di una rete dotata di sensori in cui gli elementi siano interconnessi e comunichino in modo multidirezionale, intelligente e predittivo. Il progetto e-ROADS, promosso da CAV S.p.A. e concordato con il Ministero delle Infrastrutture, è il primo esempio di applicazione dei sistemi IT evoluti a servizio della sicurezza e del confort dell’utente autostradale. Sono state attivate in quest’ottica anche importanti collaborazioni con le più prestigiose realtà universitarie - Università di Padova, Politecnico di Milano, la Ca’Foscari di Venezia ed altre - per poter sviluppare nuove applicazioni in ambito C-ITS (Cooperative Intelligent Transposrtation Systems) e sistemi innovativi di monitoraggio, prevenzione e manutenzione del patrimonio infrastrutturale.
CAV Spa ha in corso di attivazione sistemi di gestione ad alta tecnologia IT per potenziare ed aggiornare la rete stradale, per la realizzazione di sistemi smart road finalizzati, per rendere alcuni esempi concreti, alla sicurezza, all’interazione strada/veicolo, alla produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili, ai controlli di sicurezza e monitoraggio da remoto dei veicoli e delle opere d’arte, alla fruizione della mobilità sostenibile e delle ricariche elettriche, alla guida assistita ed autonoma.

La Sostenibilità, come dimostra l’impegno per il progetto e-Roads, è un elemento chiave della vostra attività e dei vostri programmi. Cosa significa per voi, in concreto, ‘Sostenibilità’? In questo quadro sono previsti ulteriori investimenti “per opere di mitigazione ambientale”. Quali, nello specifico?
Mi consenta di dissentire. La sostenibilità non è un elemento della nostra attività ma rappresenta per CAV un modus operandi che si esplica, spero e credo, coerentemente in ogni singolo aspetto del nostro agire societario. Non si tratta tanto di ridurre o gestire l’impatto della nostra attività sull’ambiente quanto di perseverare nello sforzo lungimirante per il pubblico interesse, di oggi e di domani. Per citare alcuni esempi, nel piano investimenti che abbiamo sottoposto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, abbiamo previsto importanti incrementi in favore del Passante Verde, la fascia boscata parallela all’autostrada con funzione di vera e propria “barriera verde” tra infrastruttura e territorio circostante, ma anche per le barriere fonoassorbenti di ultima generazione, per promuovere la fruizione dei veicoli elettrici e del paperless aziendale.

La solidità finanziaria della Società è stata confermata anche sul mercato finanziario con la collocazione del Project bond da 830 milioni di euro. E nel 2018 il fatturato ha toccato i 162,9 milioni di euro, (+2,5% rispetto ai 158,9 milioni del 2017) con un utile netto di 23,3 milioni (+35,2% rispetto ai 17,3 milioni del 2017). Cosa ha determinato la crescita del fatturato e quella ancora più marcata dell’utile netto?
E’ stato da poco approvato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione di Concessioni Autostradali Venete Spa il bilancio di esercizio per l’anno 2019 con un utile, al netto delle imposte, di 27 milioni di euro, che si traduce in un +15,4% rispetto al 2018 ed un ritorno di risorse al Sistema Paese superiore ai 56 milioni di euro.
Risultati significativamente positivi che trovano rispondenza anche negli aspetti gestionali, nei dati di traffico e nell’incremento degli investimenti volti alla sicurezza, al monitoraggio alla manutenzione delle infrastrutture e della tecnologia a supporto.

Tornando al nuovo piano finanziario, in corso di definizione con il ministero delle Infrastrutture, sono previsti importanti investimenti complessivi. Può farci una sintesi - anche alla luce degli argomenti trattati nelle domande precedenti - della destinazione di queste risorse?
Concessioni Autostradali Venete ha predisposto un piano di investimenti avveniristico che riguarderà e-ROADS, sicurezza e fluidità in autostrada, ambiente e territorio ed intermodalità strada-ferrovia-portualità.
Il progetto e-ROADS, promosso da CAV S.p.A. e concordato con il Ministero delle Infrastrutture, è un apprezzabile esempio di applicazione dei sistemi IT evoluti a servizio della sicurezza e del confort dell’utente autostradale. Sono state attivate in quest’ottica anche importanti collaborazioni con le più prestigiose realtà universitarie - Università di Padova, Politecnico di Milano, la Ca’Foscari di Venezia ed altre – per poter sviluppare nuove applicazioni in ambito C-ITS (Cooperative Intelligent Transposrtation Systems) e sistemi innovativi di monitoraggio, prevenzione e manutenzione del patrimonio infrastrutturale.
Per quanto attiene agli interventi legati alla sicurezza e fluidità del traffico, sono stati proposti, tra gli altri, anche l’arretramento della barriera di Venezia Mestre all’inizio dell’A57 e la 4^ corsia tra Padova Est e l’intersezione tra A4/A57.
Sono previsti, inoltre, interventi sul territorio per migliorare il collegamento alla rete autostradale gestita da Concessioni Autostradali Venete; tra i quali segnalo la riqualificazione del nodo di San Giuliano ed il nuovo accesso al sistema autostradale dalla Riviera del Brenta.
Relativamente alle nuove opere inserite nel piano investimenti, è in fase di approvazione un collegamento diretto al porto, lato Marghera, recepito anche dalla Regione del Veneto nel nuovo Piano Regionale dei Trasporti.

Risultano invece già totalmente finanziati, oltre alle doverose e quotidiane attività manutentive:
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un sistema sperimentale di pesata dinamica dei mezzi transitanti sul cavalcavia della SP81 a Spinea;
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i lavori di risanamento dei calcestruzzi dei manufatti Marghera e Terraglio sulla Tangenziale di Mestre;
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la sostituzione di giunti longitudinali e trasversali;
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la verifica di sicurezza dei manufatti autostradali;
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l’avvio del progetto di risanamento dei manufatti e riqualificazione del ponte sul fiume Brenta;
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l’installazione di nuove barriere elettromeccaniche (sbarra) di cadenzamento dei veicoli, con sistema di riarmo automatico in caso di abbattimento;
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l’aggiornamento tecnologico con trasformazione di 4 piste di uscita alla stazione di Venezia Mestre e in quella di Padova est con nuove casse automatiche;
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il completamento delle attività tecniche relative al SET (Sistema Europeo di Telepedaggio) con l’installazione di sistemi e primi test previsti dalle normative;
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il completamento dell’installazione delle lampade a led lungo la A57 Tangenziale di Mestre, in particolare agli svincoli Marghera, Carbonifera, Castellana e Terraglio;
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la stabilizzazione della connettività tramite il trasporto dati su rete cablata;
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l’ installazione lungo la A57 Tangenziale di Mestre delle unità funzionali alla trasmissione dati relativo alla infrastrutturazione prevista dal progetto C-Roads Italy;
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la sperimentazione, in ambito manutentivo, dell’installazione a bordo di mezzi della viabilità di una telecamera mobile per l’invio dei dati in real time al Centro Operativo.
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