Secondo l’ultima ricerca dell’Istat, a gennaio 2025 il mercato del lavoro italiano ha registrato un incremento significativo dell’occupazione, con 145.000 lavoratori in più rispetto al mese precedente. Un dato che conferma la resilienza del sistema economico e la capacità del mercato del lavoro di assorbire nuove risorse nonostante un contesto globale ancora incerto.
Occupazione in crescita, disoccupazione in calo: i dati Istat di gennaio 2025
L’analisi dell’Istituto nazionale di statistica evidenzia una crescita diffusa tra le diverse categorie di lavoratori. Aumentano i dipendenti con contratto a tempo indeterminato, che segnano un incremento di 60.000 unità, così come i contratti a termine, che salgono di 34.000 unità. Particolarmente significativo è anche il dato sui lavoratori autonomi, in crescita di 51.000 unità, segnale di un ritorno della fiducia tra liberi professionisti e piccoli imprenditori.
Parallelamente all’incremento degli occupati, il numero di persone in cerca di lavoro registra una riduzione del 2%, corrispondente a 29.000 unità in meno rispetto a dicembre 2024. Il tasso di disoccupazione scende così al 6,3%, consolidando un trend di calo che prosegue da diversi mesi. Un dato che assume ancora più rilievo se confrontato con il periodo pre-pandemico, segnalando un ritorno ai livelli occupazionali precedenti la crisi.
La ricerca dell’Istat mette in evidenza anche un altro aspetto fondamentale: la riduzione del numero di inattivi, ovvero coloro che non lavorano e non cercano un’occupazione. A gennaio il dato registra una flessione di 72.000 unità, portando il tasso di inattività al 33,3%. Una diminuzione che può essere letta come un segnale positivo, indicando un maggiore coinvolgimento della popolazione nel mercato del lavoro, un elemento essenziale per rafforzare la crescita economica e la sostenibilità del sistema previdenziale.
L’analisi su base trimestrale conferma ulteriormente la solidità di questa tendenza. Nel periodo novembre 2024-gennaio 2025, il numero di occupati è aumentato dello 0,4%, pari a 90.000 unità in più rispetto ai tre mesi precedenti. Contestualmente, il numero di disoccupati è diminuito del 3,2%, mentre il calo degli inattivi si attesta allo 0,5%. Un quadro che suggerisce una dinamica occupazionale in progressivo consolidamento.
Secondo l’Istat, la crescita dell’occupazione è trainata soprattutto dal settore dei servizi, che beneficia di un rafforzamento della domanda interna e della ripresa dei consumi. Anche il comparto industriale registra segnali positivi, con un aumento degli addetti in diversi settori manifatturieri. L’edilizia continua a espandersi, sebbene a ritmi più moderati rispetto agli anni precedenti. Più incerto, invece, il quadro per il commercio, che continua ad affrontare le sfide della trasformazione digitale e dell’evoluzione delle abitudini di acquisto.
Lo studio dell’Istat, tuttavia, non manca di sottolineare le sfide che il mercato del lavoro dovrà affrontare nei prossimi anni. Il calo della popolazione in età lavorativa potrebbe rappresentare un ostacolo alla crescita dell’occupazione nel medio-lungo termine, rendendo necessaria una revisione delle politiche attive del lavoro e una maggiore attenzione alla formazione professionale. Se da un lato l’aumento degli occupati è un segnale incoraggiante, dall’altro emerge la necessità di garantire un mercato del lavoro più inclusivo e capace di adattarsi ai profondi cambiamenti demografici e tecnologici in corso.