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Patuelli (Abi): “Alle banche serve maggior rispetto per lavorare con serenità”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Patuelli (Abi): “Alle banche serve maggior rispetto per lavorare con serenità”

Un richiamo al clima istituzionale e politico attorno al settore del credito, in un momento in cui il sistema bancario è tornato al centro del dibattito pubblico. Dal palco del Salone del leasing in corso a Milano, il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Antonio Patuelli, ha voluto ribadire che «le banche hanno bisogno di maggior rispetto da parte di ciascuno» e che la prima condizione per svolgere il proprio ruolo è “poter lavorare in un totale clima di serenità”.

Patuelli (Abi): “Alle banche serve maggior rispetto per lavorare con serenità”

Le parole di Patuelli arrivano dopo mesi in cui il sistema del credito è stato attraversato da pressioni regolatorie e da frequenti attacchi politici, dal tema degli extraprofitti alla discussione sull’inasprimento dei requisiti patrimoniali, fino alle ipotesi di nuovi interventi fiscali. Un contesto che, secondo il presidente Abi, rischia di dare un’immagine distorta del ruolo degli istituti: non meri intermediari, ma infrastrutture finanziarie senza le quali l’economia reale non reggerebbe.

“Le banche sono l’anello connettivo”
Nel suo intervento Patuelli ha ribadito il punto: «Le banche sono l’anello connettivo» dell’economia italiana, essendo il tramite attraverso cui passano investimenti, liquidità e capitale produttivo destinato a famiglie e imprese. Da qui la richiesta di equilibrio nel giudizio: misure emergenziali o dichiarazioni pubbliche che mettono in discussione la stabilità del settore hanno ricadute dirette sulla percezione dell’affidabilità complessiva del sistema-Paese.

Dalle crisi alle fasi favorevoli: ora serve uno sguardo bilanciato

«Dieci anni fa vedevamo solo le negatività, negli ultimi anni si sono viste tutte le positività», ha osservato Patuelli. Il riferimento è esplicito: dopo una stagione in cui le banche erano identificate quasi esclusivamente con le sofferenze e gli Npl, la fase successiva – complice la risalita dei tassi – ha generato un eccesso di aspettative sugli utili. Per Patuelli la prospettiva corretta è quella che tiene insieme entrambe le dimensioni: virtuosità e rischi.

Il punto cruciale: il ruolo del risparmio

Il presidente Abi ha quindi richiamato la centralità degli investitori e dei depositanti: «Bisogna costruire un avvenire solido per il risparmio innanzitutto delle famiglie e delle imprese». È un passaggio politico oltre che tecnico: in Italia il risparmio privato è ancora la principale fonte indiretta di patrimonializzazione del sistema industriale. Ogni attacco reputazionale alla stabilità del credito, sottolinea Patuelli, ricade inevitabilmente su chi quel risparmio lo affida alle banche.

Come si inserisce il leasing in questa cornice
Il contesto del Salone non è casuale. Il leasing è una delle forme di finanziamento più utilizzate dalle Pmi per investimenti produttivi e rinnovo tecnologico. Nel richiamare serenità e rispetto per il lavoro degli istituti, Patuelli ha implicitamente collegato il tema della fiducia a quello della capacità delle banche di sostenere la competitività del tessuto produttivo. Senza un clima stabile – e quindi senza margini operativi chiari – il credito all’economia reale ne risentirebbe.

Un messaggio al legislatore

Il sottinteso è politico: prima di intervenire con nuove norme o ulteriori vincoli, serve considerare gli effetti sistemici. “Potenzialità e rischi” convivono nello stesso spazio: riconoscerli entrambi significa – nella prospettiva Abi – evitare oscillazioni regolatorie, che nel lungo periodo sono più dannose della crisi stessa.

In sintesi, Patuelli chiede un cambio di cornice: da un dibattito incentrato sui bersagli fiscali a uno fondato sulla funzione di stabilizzazione del sistema bancario. Non una difesa corporativa, ma un appello a trattare il credito come infrastruttura strategica dell’economia italiana, alla stessa stregua dell’energia o delle reti logistiche.

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