Poste Italiane: la sfida del futuro su e-commerce e pagamenti digitali

- di: Andrea Colucci
 
Oltre 156 anni e non sentirli.
Poste Italiane è una delle più antiche aziende del Paese e le dimensioni che gestisce, ancora oggi, ne fanno un gigante da oltre 138.000 dipendenti e una rete di oltre 12.800 uffici postali distribuiti su tutto il territorio. Quotata alla Borsa di Milano dal 2015 è controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ne detiene il 64,26% di cui il 29,26% in via diretta e il 35% tramite Cassa Depositi e Prestiti.
Nel 2017 ha ottenuto ricavi totali per 10,6 miliardi e un utile netto di 689 milioni di euro.
Poste Italiane svolge un ruolo di primissimo piano nell’economia del Paese, ma sicuramente, e questo è un aspetto assai più interessante, svolge un ruolo sociale difficilmente sostituibile.
Della performance economico-finanziaria, ma soprattutto di sostenibilità e inclusione sociale, abbiamo parlato con Matteo Del Fante, l’amministratore delegato e direttore generale che dal 2017 guida l’azienda.

Dottor Del Fante iniziamo dai numeri del 2017?
I risultati dell’anno scorso e i primi numeri di quest’anno ci danno conferma del fatto che siamo sulla strada giusta. Stiamo dimostrando di essere capaci di affrontare i profondi cambiamenti sociali, ambientali ed economici che stanno trasformando il contesto in cui operiamo. Grazie a questi numeri, possiamo garantire ai nostri azionisti un dividendo che aumenterà del 5% l’anno fino al 2020 e che dal 2021 assicurerà in ogni caso un payout minimo del 60%. Deliver 2022, il nostro piano strategico centrato
sull’obiettivo di massimizzare il valore della più grande rete distributiva d’Italia, sta già dando i suoi primi frutti. I risultati recentemente approvati in assemblea hanno confermato questa tendenza con una crescita dei ricavi di Gruppo, del risultato operativo, e con un balzo dell’utile netto superiore al 10%.
Il riassetto della divisione corrispondenza e pacchi, unito all’evoluzione dei servizi finanziari e assicurativi e alla convergenza dei servizi di pagamento mobili e digitali, è alla base della nostra crescita. Al raggiungimento degli obiettivi di piano, che ho presentato agli investitori internazionali, stanno contribuendo tutte le aree di business, con un impatto reale chiaramente evidente sia al livello operativo sia al livello di risultato netto. 

Come valuta la performance del titolo in borsa a circa 3 anni dalla quotazione?
Dal suo esordio in Borsa a oggi, il nostro titolo ha messo a segno un rialzo superiore al 32%, con un andamento migliore rispetto all’indice di mercato di Piazza Affari. Da quando l’anno scorso gli azionisti mi hanno assegnato il compito di guidare l’azienda l’apprezzamento delle azioni è stato superiore al 35%.
L’andamento del nostro titolo ha registrato un’evidente accelerazione nel periodo successivo alla presentazione al mercato di Deliver 2022, tanto che nei mesi trascorsi da gennaio a oggi la Borsa ne ha aumentato il valore di più del 27%.
Accanto alla solidità del nostro business e alla prudenza con la quale abbiamo formulato le nostre previsioni di crescita, gli azionisti hanno mostrato di apprezzare la chiarezza e la sostenibilità della nostra generosa politica dei dividendi, ed hanno accolto con favore il primo piano di buy-back di Poste Italiane appena deliberato in assemblea

Come si sta attrezzando Poste Italiane per affrontare il “boom” dell’e-commerce?
Nel nostro piano strategico, la logistica legata all’e-commerce è un pilastro di sviluppo di tutto il business del gruppo, perché valorizza appieno la più capillare rete di distribuzione d’Italia.
L’e-commerce è un fenomeno caratterizzato da una dinamica di crescita globale, che in Italia ha registrato un incremento del 17% rispetto al 2016 con un volume d’affari ormai prossimo a 24 miliardi di euro. Tuttavia, il mercato italiano è ancora in una fase più arretrata rispetto a quanto osservato nelle realtà più mature, e dunque offre ancora potenzialità di crescita molto elevate.
Per cogliere appieno questa opportunità e offrire un servizio più flessibile che ci permetta di rispondere al meglio ai bisogni e ai comportamenti sempre nuovi dei nostri clienti, abbiamo introdotto un nuovo modello di recapito Joint Delivery, che tiene conto della densità di popolazione e dei differenti volumi, e che prevede consegne pomeridiane fino alle 19:45 e nel weekend.
Stiamo inoltre realizzando PuntoPoste, la nuova rete di prossimità, che completa quella degli oltre 12.800 uffici postali, costituita da punti fisici di consegna convenzionati, come esercizi commerciali e tabaccai, e da locker che offrono un servizio non-stop 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Stiamo completando una profonda trasformazione che il mercato ha già mostrato di apprezzare, come testimonia il recente accordo di partnership che abbiamo stretto con un player importante come Amazon. Concentrandoci su questo settore in crescita, finalmente entro il 2021 i ricavi del settore posta e pacchi aumenteranno sino ad invertire un trend di perdita che perdura da oltre 15 anni: entro quella scadenza, infatti, il nostro piano prevede che la fisiologica diminuzione dei ricavi della posta tradizionale sia più che compensata dall’incremento ottenuto dai pacchi.

Sempre sull’e-commerce, che ruolo assegna alle società controllate: sda, Mistral Air?
Tutte le unità di business e le aziende del gruppo operano in sinergia per centrare gli obiettivi di crescita che abbiamo fissato nel piano industriale. In particolare, nell’e-commerce il corriere espresso SDA e la flotta aerea MistralAir affiancano i nostri 30 mila portalettere, oltre 2.000 centri di distribuzione e 12.800 Uffici Postali. Questa rete nel 2017 ha smistato oltre 3 miliardi di pezzi di corrispondenza e 113 milioni di pacchi.
MistralAir dal primo luglio scorso ha cessato di trasportare passeggeri per dedicarsi al servizio cargo, con un focus particolare sul Mezzogiorno e sulle isole. è un servizio sul quale stiamo investendo con l’attivazione di sei nuove tratte: è un vero e proprio piano di rilancio, grazie al quale contiamo di riportare la compagnia in pareggio già nel primo semestre 2019, e probabilmente in utile alla fine dello stesso anno.

Poste Italiane e sostenibilità. Può descriverci in sintesi la strategia e gli obiettivi dell’azienda? 
Poste Italiane è il più grande datore di lavoro del Paese. Il contratto di lavoro per il personale di Poste Italiane, rinnovato a fine 2017, ha tra l’altro previsto l’istituzione di un Fondo di Assistenza sanitaria gratuito per i dipendenti, che rappresenta un ulteriore passo significativo sul fronte delle tutele e allinea Poste alle best-practice in campo di welfare.
Vogliamo anche essere attenti all’ambiente nel quale operiamo tutti i giorni. Ad oggi sono oltre 4.300 i mezzi di Poste Italiane ad alimentazione alternativa, mi riferisco a veicoli elettrici o alimentati a Gpl, bi-fuel, metano, ed inoltre i nostri piani di rinnovo della flotta veicoli sono particolarmente attenti alla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2.
Infine, già oggi il 90% delle pratiche effettuate dai nostri clienti è seguito con modalità di gestione dematerializzata già introdotta in circa 10.000 uffici postali e 5.000 sale consulenza.

Rimaniamo sul tema del ruolo sociale di Poste Italiane, quali sono le attività più importanti?
Per Poste italiane la responsabilità sociale è un aspetto fondamentale perché è parte del suo DNA. Se c’è un’azienda che meglio può declinare la propria responsabilità, questa è esattamente la nostra, soprattutto grazie alla presenza fisica sul territorio italiano. Vorrei sottolineare in particolare tre ambiti per meglio descrivere il nostro “essere responsabili”.
Il primo è più strettamente collegato all’attività tipica della nostra azienda e al lavoro di 30.000 portalettere che ogni giorno consegnano la posta e un numero crescente di pacchi nelle case degli italiani. Su questo terreno stiamo facendo riflessioni in linea con i più avanzati modelli del nostro settore. Penso ai numerosi servizi che potrebbero essere offerti ai nostri clienti, mi riferisco soprattutto alle persone che appartengono alle fasce sociali più deboli, come ad esempio gli anziani. Stiamo ragionando sui servizi di assistenza che vanno dalla verifica dello stato generale di salute ai medicinali, naturalmente senza alcuna intenzione di sostituirci alle strutture sanitarie, con le quali al contrario intendiamo collaborare.
Possiamo diventare da questo punto di vista un network della solidarietà.
 Il secondo ambito è legato al risparmio. Poste Italiane ha in gestione 506 miliardi di attività frutto del risparmio degli italiani. è una responsabilità che sentiamo profondamente. Investiamo per i nostri clienti avendo comunque il compito di “garantire” il loro risparmio, soprattutto mediante acquisti di titoli di Stato. Abbiamo anche quote di capitale dedicate ad investimenti etici e ad impatto sociale, che attualmente contano soltanto tra l’1 e il 3% del totale e che però non escludiamo di aumentare nel corso degli anni, adeguandoci ad una tendenza che va consolidandosi su scala globale.
Il terzo ed ultimo ambito è legato all’area più moderna e recente del nostro business: mi riferisco alla nostra forte presenza nel mondo dei pagamenti. Poste Italiane è il primo operatore digitale nel mondo dei pagamenti con oltre 25 milioni di carte attive. Oggi un quarto dei pagamenti online viene fatto con le nostre carte, vale a dire che un italiano su quattro utilizza i nostri strumenti.
Accompagnare e stimolare il processo di avvicinamento degli italiani ai vantaggi offerti dalla tecnologia digitale non è soltanto una frontiera del business ma è anche una missione dal profondo impatto sociale.

Chiudiamo con un aspetto personale della vita privata di Matteo Del Fante: come coniuga lavoro e vita privata?
Non “coniugo” (sorride, ndr)!.. Ho due figli piccoli, quindi ciò che non do al mio lavoro è per loro. Rimane poco altro. Ho alcune passioni per le quali tento di ritagliare piccoli spazi, ma è decisamente complicato. Diciamo che questi sono anni dedicati al lavoro.
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