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Pressione fiscale in aumento al 42,6% nel 2024, Pil a +0,7%: crescita sotto le attese del Governo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pressione fiscale in aumento al 42,6% nel 2024, Pil a +0,7%: crescita sotto le attese del Governo

L'Istat ha diffuso i dati aggiornati su Pil, pressione fiscale e indebitamento delle Amministrazioni pubbliche, fornendo un quadro dell'andamento economico italiano nel 2024. Secondo le rilevazioni, la pressione fiscale ha registrato un incremento significativo, salendo al 42,6%, con un aumento di oltre un punto percentuale rispetto al 41,4% del 2023. Il dato evidenzia un maggiore impatto del prelievo fiscale su imprese e cittadini, un fattore che potrebbe incidere sulla capacità di spesa e sugli investimenti.

Pressione fiscale in aumento al 42,6% nel 2024, Pil a +0,7%: crescita sotto le attese del Governo

Parallelamente, l’economia italiana ha mostrato un ritmo di crescita più contenuto rispetto alle previsioni. Il Pil in volume è aumentato dello 0,7%, un valore inferiore al +1% stimato dal Governo nel Piano strutturale di bilancio. Questo risultato evidenzia una dinamica più debole del previsto, in un contesto caratterizzato da incertezze geopolitiche, tensioni sui mercati energetici e un rallentamento della domanda interna.

In termini nominali, il Pil ai prezzi di mercato ha raggiunto i 2.192.182 milioni di euro correnti, registrando un aumento del 2,9% rispetto al 2023. Questo incremento è dovuto anche agli effetti dell’inflazione, che ha mantenuto elevati i valori nominali del Pil, pur senza una crescita robusta in termini reali.

Deficit in calo, ma il contesto resta incerto
Un dato positivo emerge invece dal fronte del deficit pubblico. Il rapporto deficit/Pil si è attestato al -3,4%, in netto miglioramento rispetto al -7,2% registrato nel 2023. Questo risultato è anche migliore delle attese del Governo, che nel Piano strutturale di bilancio aveva previsto un indebitamento netto pari al -3,8% per il 2024. La riduzione del disavanzo è attribuibile a una combinazione di fattori, tra cui un miglior controllo della spesa pubblica e il graduale venir meno delle misure straordinarie adottate negli anni precedenti per contrastare gli effetti della pandemia e della crisi energetica.

Tuttavia, il contesto economico resta complesso. La crescita modesta del Pil suggerisce che la ripresa dell’economia italiana sia ancora fragile, con una domanda interna non sufficientemente dinamica da sostenere un’accelerazione dello sviluppo. Inoltre, il rialzo della pressione fiscale potrebbe incidere negativamente sui consumi e sugli investimenti, influenzando ulteriormente le prospettive di crescita.

Le sfide per il Governo e il nodo della politica fiscale

I dati diffusi dall'Istat pongono il Governo di fronte a una serie di sfide. La combinazione tra pressione fiscale in crescita e Pil sotto le attese potrebbe richiedere un ripensamento delle strategie di politica economica, con particolare attenzione alla necessità di stimolare gli investimenti privati e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie.

Uno dei temi centrali riguarda proprio la pressione fiscale. L’aumento registrato nel 2024 potrebbe essere legato a diversi fattori, tra cui il rafforzamento della lotta all’evasione, l’adeguamento delle imposte indirette e l’evoluzione della politica fiscale. Se da un lato il consolidamento delle entrate pubbliche è essenziale per la tenuta dei conti pubblici, dall’altro una fiscalità troppo onerosa rischia di frenare la crescita economica e l’attrattività del Paese per le imprese.

A questo si aggiunge il tema del debito pubblico, che resta uno dei principali fattori di attenzione per i mercati e per le istituzioni europee. La riduzione del deficit rappresenta un passo positivo, ma la sostenibilità del debito nel lungo periodo dipenderà dalla capacità dell’Italia di generare crescita e di mantenere sotto controllo la spesa pubblica senza compromettere il sostegno all’economia.

Prospettive e scenari futuri

Guardando ai prossimi mesi, l’andamento della congiuntura economica dipenderà anche dalle politiche che il Governo deciderà di adottare per rilanciare la crescita. L’attenzione resta alta su possibili interventi di riduzione della pressione fiscale, anche attraverso la revisione delle aliquote e il rafforzamento delle misure a favore delle imprese e dei lavoratori.

Un altro elemento chiave sarà rappresentato dall’andamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dovrebbe garantire risorse fondamentali per stimolare gli investimenti infrastrutturali e tecnologici. Tuttavia, la capacità di attuazione delle misure previste sarà determinante per trasformare queste risorse in un effettivo volano di crescita per il Paese.

In sintesi, i dati Istat confermano un quadro in cui il consolidamento dei conti pubblici sta procedendo, ma con una crescita economica ancora debole. La sfida per il Governo sarà quella di trovare un equilibrio tra stabilità fiscale e politiche di sviluppo, evitando che l’aumento della pressione fiscale e la bassa crescita possano compromettere la ripresa dell’economia italiana nel medio-lungo termine.

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