La crisi tra Italia e Russia si arricchisce di un nuovo capitolo. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha rivolto pesanti critiche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo che quest’ultimo, in un recente intervento all’Università di Marsiglia, ha tracciato un parallelismo tra l’aggressione russa in Ucraina e le dinamiche del Terzo Reich. Una dichiarazione che Mosca ha giudicato intollerabile, provocando una reazione immediata da parte della diplomazia russa, che da tempo è impegnata in una campagna di delegittimazione contro le leadership europee ostili alle sue politiche di espansione.
La Russia intensifica gli attacchi verbali contro il Presidente Mattarella
Zakharova ha definito le parole di Mattarella “oltraggiose e profondamente offensive”, accusando il Presidente di manipolare la storia per giustificare la posizione italiana a sostegno di Kiev. “Queste elucubrazioni blasfeme non possono rimanere senza conseguenze”, ha dichiarato la portavoce, alimentando le tensioni con Roma.
Ma dietro queste affermazioni, c’è molto di più di un semplice attacco verbale: si inseriscono in una strategia russa volta a mettere in difficoltà i Paesi occidentali che hanno assunto una posizione netta contro l’invasione dell’Ucraina, cercando di dividerli e creare fratture interne nei loro governi.
L’Italia nel mirino della propaganda russa
L’Italia, storicamente uno dei Paesi europei con i legami più solidi con la Russia, è ora vista da Mosca come un avversario sempre più ostile. Il sostegno italiano a Kiev, il rispetto delle sanzioni internazionali e la fornitura di aiuti militari hanno trasformato il nostro Paese in un bersaglio della propaganda russa. L’attacco a Mattarella segue un copione già visto: screditare le istituzioni occidentali, accusarle di ipocrisia e delegittimarle davanti all’opinione pubblica internazionale e, soprattutto, europea.
In questo contesto, è interessante notare come Mosca stia cercando di influenzare anche la politica interna italiana, facendo leva sulle fratture tra i partiti e cercando di alimentare il dibattito tra chi sostiene un atteggiamento più dialogante con la Russia e chi, invece, insiste sulla necessità di mantenere una linea dura. L’eco della propaganda russa, infatti, trova spesso sponde in alcuni ambienti politici e mediatici italiani, dove non mancano posizioni ambigue o apertamente favorevoli a una revisione della strategia di sanzioni contro Mosca.
La risposta dell’Italia e le tensioni diplomatiche
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha minimizzato l’attacco di Zakharova, definendola una “sedicente portavoce” e ribadendo che le sue parole non rappresentano in alcun modo la posizione ufficiale della Russia. “L’abbiamo rintuzzata come meritava – ha affermato Crosetto – perché non è una persona che può permettersi di pronunciare il nome del Presidente della Repubblica italiana”. Un modo per ribadire che l’Italia non intende farsi intimidire, pur evitando un’escalation diplomatica che potrebbe avere ripercussioni sulle già fragili relazioni bilaterali.
Roma, infatti, si trova in una posizione delicata: da un lato, è parte integrante della strategia occidentale di contenimento della Russia, dall’altro, non può permettersi di compromettere completamente i rapporti con Mosca, soprattutto per quanto riguarda il settore energetico e commerciale. Le sanzioni imposte alla Russia hanno già avuto un impatto significativo sull’economia italiana, in particolare per quelle imprese che avevano costruito solidi rapporti con il mercato russo.
L’evoluzione della crisi e il ruolo dell’Italia in Europa
La tensione tra Italia e Russia si inserisce in un quadro più ampio, in cui Mosca sta intensificando la sua offensiva diplomatica contro i Paesi europei più attivi nel sostegno all’Ucraina. Francia, Germania, Regno Unito e, naturalmente, gli Stati Uniti, sono al centro della strategia di disinformazione russa, con continui tentativi di indebolire il fronte occidentale e di minare la coesione dell’Unione Europea e della NATO.
L’Italia, pur non essendo in prima linea come la Polonia o i Paesi baltici, ha assunto un ruolo sempre più rilevante nella crisi ucraina, fornendo supporto militare e logistico e ospitando rifugiati. Questo ha reso il nostro Paese un obiettivo privilegiato della retorica russa, che punta a screditare la leadership italiana e a creare tensioni interne.
Tuttavia, l’attacco a Mattarella rappresenta un salto di qualità nella strategia russa, perché colpisce direttamente il massimo rappresentante delle istituzioni italiane, una figura che, per il suo ruolo super partes, gode di un consenso trasversale all’interno del Paese. Questo potrebbe avere l’effetto opposto a quello sperato da Mosca, rafforzando la posizione italiana nel fronte occidentale e consolidando la determinazione del governo a proseguire nella sua politica di sostegno all’Ucraina.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Le relazioni tra Italia e Russia sono destinate a restare tese nei prossimi mesi, soprattutto con l’evolversi del conflitto in Ucraina e il proseguire delle sanzioni economiche. È probabile che Mosca continui con la sua strategia di provocazioni verbali e attacchi mediatici, cercando di sfruttare le fragilità interne dell’Europa per minarne la compattezza.
D’altro canto, l’Italia dovrà trovare un equilibrio tra la necessità di mantenere una posizione ferma nei confronti dell’aggressione russa e la gestione dei rapporti bilaterali, evitando che le tensioni diplomatiche possano tradursi in danni economici troppo pesanti.
In questo scenario, la vera sfida sarà quella di non cadere nella trappola della propaganda russa, che mira a dividere e destabilizzare. L’unità dell’Occidente sarà determinante per contrastare non solo le azioni militari di Mosca, ma anche la sua guerra dell’informazione, sempre più aggressiva e pervasiva. E l’attacco a Mattarella ne è solo l’ennesima dimostrazione.