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Sanzioni finanziarie, il governo accelera sulla riforma: il Ddl Giorgetti arriva alla Camera

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Sanzioni finanziarie, il governo accelera sulla riforma: il Ddl Giorgetti arriva alla Camera

Il governo torna a mettere mano al sistema delle sanzioni finanziarie con un nuovo disegno di legge. Presentato l’11 febbraio 2025 dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Ddl C.2240 punta a rivedere e semplificare le regole sulle multe e le procedure previste per chi viola le normative del settore finanziario.

Sanzioni finanziarie, il governo accelera sulla riforma: il Ddl Giorgetti arriva alla Camera

Dopo essere stato approvato dal Senato, il testo è ora in attesa di assegnazione a una commissione della Camera dei Deputati, dove inizierà il vero confronto politico. Se il disegno di legge verrà approvato senza modifiche, diventerà ufficialmente legge. In caso contrario, tornerà al Senato per una seconda lettura.

Perché questa riforma?
Il sistema attuale delle sanzioni finanziarie è considerato da molti troppo frammentato e complesso, con normative stratificate nel tempo che rendono difficile l’applicazione delle regole e delle sanzioni. Questo disegno di legge si propone di rendere il quadro normativo più chiaro e omogeneo, semplificando le procedure e garantendo maggiore certezza del diritto a imprese e investitori.

L’iniziativa non nasce dal nulla: la legge su cui interviene è stata approvata appena un anno fa (la legge 21/2024), ma il governo ha deciso di aggiornarla e di conferire una delega all’esecutivo per una revisione più ampia del sistema. Questo significa che, una volta approvato il disegno di legge, sarà il governo stesso a definire nel dettaglio le nuove regole attraverso decreti legislativi.

Chi sostiene la riforma e chi no?
Il primo firmatario del provvedimento è Giancarlo Giorgetti, esponente di spicco della Lega ed ex ministro dell’Economia. Il testo ha il sostegno della maggioranza di governo, ma si prevede un acceso dibattito in Parlamento, soprattutto tra chi ritiene che la riforma possa rafforzare la stabilità del sistema finanziario e chi, invece, teme che possa rendere meno stringenti le sanzioni per chi commette irregolarità.

Tra gli oppositori c’è chi critica l’idea di dare troppa discrezionalità al governo, sottraendo il dibattito al Parlamento. Alcuni esperti del settore finanziario, invece, guardano con interesse alla riforma, sostenendo che una maggiore chiarezza nelle regole possa portare benefici sia alle aziende che agli investitori.

Cosa succederà adesso?
Il disegno di legge è attualmente in attesa di assegnazione a una commissione della Camera, il passaggio fondamentale per entrare nel vivo del dibattito. Il testo sarà poi discusso, eventualmente modificato con emendamenti, e infine votato. Se approvato senza modifiche, diventerà legge; se subirà cambiamenti, dovrà tornare al Senato per un nuovo voto.

L’iter parlamentare potrebbe essere rapido se il governo riuscirà a mantenere la compattezza della maggioranza, ma tutto dipenderà dalle trattative e dai possibili ostacoli che si presenteranno durante la discussione.

Una cosa è certa: la riforma delle sanzioni finanziarie è un tema delicato, con implicazioni importanti per banche, imprese e investitori. Il Parlamento dovrà trovare il giusto equilibrio tra la necessità di regole più semplici e l’esigenza di mantenere un sistema di controlli efficace per evitare abusi nel settore finanziario.

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